mercoledì 7 giugno 2017

SEI MORTI E OLTRE 60 FERITI IN UN DISASTRO AEREO A PESCARA: MA E' SOLO UNA ESERCITAZIONE IN OSPEDALE






Sei persone decedute, altrettante in rianimazione, tre ricoverati nei reparti chirurgici, chirugia toracica e vascolare, 7 in ortopedia e 10 pazienti dimessi.
Si è conclusa con questo bollettino la "simulazione di maxi emergenza intraospedaliera" , conseguenza di un finto disastro aereo, andata in scena domenica 4 giugno 2017 nell'area antistante il futuro ingresso del pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito, in via Fonte Romana. Alle prove generali in caso di terremoti, catastrofi, attentati terroristici, crolli, esplosioni, dissesti idrogeologici, volute dal primario del pronto soccorso Alberto Albani, di fresca nomina come referente sanitario regionale per le maxi emergenze; dal manager della Asl pescarese Armando Mancini e dal direttore sanitario Valterio Fortunato, hanno partecipato 200 figuranti tra personale sanitario del pronto soccorso, volontari della Croce Rossa, Protezione Civile e della Misericordia, barellieri e rappresentanti della cooperativa Diogene, osservati tutto il tempo da un pubblico di addetti ai lavori e gente comune fatta accomodare sotto un tendone e rifocillata con bottiglie di acqua e snack durante lo "spettacolo" durato l'intera mattinata, dalle 9 alle 12.30. Settante le vittime, tra morti e feriti, truccati all'alba nelle aule didattiche dell'ex scuola infermieri dallo staff della Croce Rossa e pronti per recitare la parte di sopravvissuti insanguinati e amputati negli arti che urlavano (per davvero) straziati dal dolore. La simulazione (il progetto nasce anche dalla spinta emotiva dei terremoti dell'Aquila, Amatrice e la tragedia di Rigopiano) ha inizio alle ore 9.05 quando Albani, col megafono e pettorina gialla con su scritto "Incident commander", chiede il "silenzio
assoluto, stiamo per iniziare". Immediatamente tutti gli "attori" confluiscono nelle loro postazioni, ovvero nelle aree gialle, verdi e rosse (a seconda
della gravità del trauma) allestite per l'occasione nelle sale di accoglienza dell'ospedale nelle vicinanze di radiologia, dello sportello cartelle cliniche e
infopoint. La notizia del finto disastro aereo, avvenuto all'aeroporto di Pescara, (meno di tre km di distanza dall'ospedale) con la cabina di pilotaggio andata a fuoco e il velivolo fuori pista, arriva alle 9.14. In pochi secondi, ognuno al suo posto: gli infermieri trascinano velocemente barelle, lettini e
attrezzature per il soccorso. Pronte le 2 Tac e 1 risonanza, 2 sale di neurochirurgia, 4 sale generali, 1 radiologia, 3 postazioni con respiratore. Alla cabina
di regia, coordinano Antonino Gabriele, Angela D'Intino e Alessandro Patacca affiancati da Vincenzino Lupi, di norma referente del 118 ; Rossano Di
Luzio, commander assistant; Berardino Fiorilli in rappresentanza della Misericordia e Andrea Gallerati per la Protezione civile. Venti minuti dopo
l'incidente aereo, alle 9.34, arrivano sul piazzale una ad una le quindici ambulanze (normalmente sfrecciano a 70 all'ora in città e 160 in autostrada), predisposte per il servizio, con i feriti a bordo. Prima quelli lievi accompagnati dai familiari. Via via quelli più gravi, con trauma toracici, amputazioni, fratture al femore, volti insanguinati, manichini intubati. Subito vengono fotografati e schedati. Presi i parametri vitali (pressione, respirazione, ossigeno) vengono dislocati nei vari reparti. L'attesa di familiari è snervante, qualcuno perde il controllo e urla contro gli infermieri, che rivelano:"Accade davvero tutti i giorni in corsia". Alle 10.16 un elicottero dei vigili del fuoco sorvola la città, ma non atterrerà sulla pista del presidio ospedaliero attualmente non agibile. Pazienti per finta sono Marina Mantini, pescarese,ricoverata con un trauma facciale, il sangue le cola copioso dal viso; Stephanie Protano di Città Sant'Angelo, è ferita alla testa e spiega le sue condizioni di salute a Gabriele Lombardozzi, dirigente medico della stroke unit. Lorenzo Coletti, studente 18enne di Spoltore, ha solo qualche graffio e viene dimesso subito. "L'intera esercitazione viene documentata e filmata da un operatore perchè sarà passata al vaglio per eventuali correzioni. Ma intanto l'ospedale di Pescara supera la prova di una maxi emergenza sanitaria" commenta Di Luzio a conclusione della simulazione.
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mercoledi 7 giugno 2017
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