martedì 24 gennaio 2017

ICTUS: SALVI GRAZIE ALLA TROMBOLISI SISTEMICA


Oltre 200 persone, tra i 16 e gli 80 anni, sono state monitorate e salvate, dopo un attacco di ictus, grazie alla trombolisi sistemica. Si tratta di una terapia che si somministra per endovenosa altamente all'avanguardia e sperimentata con successo da otto anni nell'Unità di Terapia Neurovascolare
 (anche conosciuta come Stroke Unit, settimo piano ala sud dell'ospedale civile ) diretta da un anno da Gabriele Lombardozzi,61 anni, pescarese, reumatologo fisiatra con specializzazione in medicina osteopatica e agopuntura. Il reparto, fondato nel 2008 dall'attuale manager Asl Armando Mancini che lo ha diretto fino all'anno scorso per poi passare il testimone a Lombardozzi, conta più di 500 ricoveri l'anno (i pazienti arrivano anche dal chietino e dal Molise) per nove posti letto (ieri pomeriggio c'erano 12 malati tra i 45 e i 70 anni) per patologie legate alla diagnosi e alla cura dell'ictus cerebrale in fase acuta. I pazienti, seguiti da una equipe di 5 medici e 16 unità tra infermieri specializzati e operatori socio sanitari, vengono controllati h24 da una serie di monitor posti accanto al letto e attraverso un cervellone centrale che tiene sotto controllo, momento per momento, ogni parametro vitale del degente.
Dottor Lombardozzi, che cos'è l'ictus, come si manifesta e come si previene?
"L'ctus è una malattia acuta cerebrale che deriva dalla occlusione (ictus ischemico) o dalla rottura (ictus emorragico) di una arteria. Si tratta di un evento talvolta drammatico o fatale. E' possibile che i sintomi regrediscano o che rimanga una invalidità di grado variabile. Entro le prime ore il rischio di mortalità dipende dal tipo di lesione, dalla sua estensione e localizzazione. Il soggetto colpito da ictus ha difficoltà a parlare, presenta disturbi visivi, non riconosce le persone, ha una riduzione della sensibilità degli arti, ha difficoltà di deambulazione. La prevenzione avviene tenendo sotto controllo i
fattori di rischio: ipertensione, fumo, diabete mellito, ipercolesterolemia".
Come funziona la trombolisi sistemica? Questa terapia può essere applicata a tutti i pazienti?
"No, ci sono molte variabili nell'applicazione della terapia che può essere altamente a rischio, financo mortale. Quindi è necessario che debba essere decisa dal medico guardando ai parametri del momento del paziente sotto monitoraggio. La terapia si applica per endovena, col tempo di infusione di un 'ora, entro le quattro ore e mezza dall'insorgenza dell'ictus, poi è troppo tardi. Si procede iniettando un farmaco attivatore della plasmina che viene
dosato a seconda del peso corporeo del paziente. L'effetto è immediato, ma in alcuni casi lo scioglimento del trombo avviene nell'arco di quattro ore e si può intervenire, anche contemporaneamente, per aspirazione del coagulo. La terapia risveglia, riattiva, le cellule cerebrali inibite e il paziente può
tornare subito a nuova vita".
I monitor posti accanto ai pazienti che funzione hanno?
"Una funzione importantissima perchè attraverso essi, e il controllo costante di una centralina posta nella sala infermieri che sono altamente qualificati per lo svolgimento di questo compito, possiamo monitorare momento per momento, la pressione arteriosa, l'elettrocardiogramma, la saturazione dell'ossigeno, la frequenza cardiaca, la respirazione. Una spia rossa ci segnala eventuali allarmi per effettuare tempestivi interventi sul paziente".
Altri particolari attenzioni riservate ai degenti?
"Particolare attenzione viene riservata a quanti presentano difficoltà nella deglutizione, per queste persone si pratica l'alimentazione per mezzo di sondino nasogastrico. Per coloro che hanno deficit motori significativi viene attuato un protocollo di posizionamento a letto e di riabilitazione precoce sotto il controllo del terapista ".
Questi i nomi dello staff di Lombardozzi: Maria Ciarniello, Francesco Di Blasio, Antonio Latorre, Michelina Solferino; coordinatore infermieristico Alessio Sichetti; fisioterapisti Alessandro Primavera e Grazia Sassano e due radiologi interventisti. Il 17 e 18 marzo prossimi nell'aula magna del Rettorato di Chieti si svolgerà un convegno organizzato da Lombardozzi in cui si discuterà , tra gli altri argomenti, del crescente ictus in età giovanile.
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martedi 24 gennaio 2017
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