mercoledì 6 settembre 2017

UNA PENNA SCOPRE UN TUMORE IN 10 SECONDI

Da oggi bastano 10 secondi per scoprire se si è affetti da cancro. Tutto ciò grazie a una penna capace di analizzare i tessuti biologici e riconoscere un tumore in soli 10 secondi. Ne dà notizia lo Sportello dei Diritti di Lecce. Sperimentata nei topi, la penna ha dimostrato di essere 150 volte più veloce rispetto alle attuali tecnologie e di dare risultati accurati al 96%. Tanto che i ricercatori contano di sperimentarla nell'uomo a partire dal 2018, negli interventi di chirurgia per la rimozione dei tumori. La penna può essere molto utile ai chirurghi per avere informazioni diagnostiche precise e in tempo reale su quale tessuto rimuovere o conservare, migliorando la terapia e riducendo le probabilità di recidive. Riconosce le molecole chiamate metaboliti, prodotte dalle cellule viventi, sia sane che cancerose, e che hanno funzioni molti importanti, come produrre energia e rimuovere le tossine. Ogni forma di tumore produce dei metaboliti particolare, come una sorta di firma molecolare. Dopo aver analizzato i campioni dei tessuti tumorali di 253 pazienti (polmone, ovaie, tiroide e seno), i ricercatori sono riusciti a sviluppare un 'profilo molecolare', arrivando così a identificare i tumori con un'accuratezza del 96%. La penna riesce a estrarre le molecole dal tessuto con pochissima acqua, e le trasferisce attraverso un tubo flessibile allo spettrometro di massa, che calcola la massa delle molecole presenti nel campione. Il risultato compare dopo qualche secondo sullo schermo di un computer, a volte indicando anche il nome del sottotipo di tumore. La penna, dotata di una punta stampata in 3D con un materiale biocompatibile, è stata testata anche su topi viventi, riuscendo a identificare i tumori in modo affidabile e senza danneggiare i tessuti sani. È infatti importante non rimuovere troppo tessuto sano, durante la chirurgia, per non provocare effetti collaterali ai pazienti, come danni ai nervi o ai muscoli. Il risultato, evidenzia infine lo “Sportello dei Diritti”, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, è stato ottenuto nell'università del Texas ad Austin, dal gruppo della brasiliana Livia Schiavinato Eberlin.
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6 settembre 2017

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