martedì 7 ottobre 2014

L'ITALIA A CAPO DI UNO STUDIO EUROPEO CONTRO L'INVECCHIAMENTO

Chi ama invecchiare? Nessuno. Neppure quelli che sostengono di non fare caso al tempo che passa, di affrontare l'eta' serenamente. E bla bla bla. Tutte sciocchezze. Il tempo che fugge fa paura a tutti. Si comincia a invecchiare quando non si e' piu' reattivi. Quando la mente invecchia prima del fisico. E le malattie, la demenza, la disabilita' unitamente alla non autosufficienza, non fanno che peggiorare la situazione. Ed ecco che l'Italia, Paese sempre piu' vecchio e con sempre meno futuro per i giovani, si mette alla guida di uno studio europeo per contrastare l'invecchiamento. Perche' questa e' la  vera sfida del futuro. Il progetto SPRINTT (Sarcopenia and Physical fRailty IN older people: multi-componenT Treatment strategies) e' stato disegnato da un gruppo di ricercatori europei a guida italiana, e si e' aggiudicato un finanziamento di 49 milioni di euro, cifra inedita per la ricerca nel settore. Questi fondi sono stanziati dall'IMI (Innovative Medicines Initiative), la partnership pubblico-privato promossa dalla Direzione Generale 'Ricerca' della Commissione Europea in collaborazione con la Federazione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche (Efpia). L'obiettivo della ricerca non e' risolvere le problematiche di anziani malati, ma cercare la strada per il mantenimento del vigore fisico e della longevita'. 
martedi 7 ottobre 2014
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