Entro l'anno i carrozzoni della politica, dispendiosi e inutili, denominati 'Province', saranno aboliti. Parola del ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali Graziano Delrio. Non e' la prima volta che qualche politico fa promesse da marinaio. Ma la speranza e' sempre l'ultima a morire. Sara' questa la volta buona? Chi lo sa. Le resistenze sono sempre troppe. Se cosi' fosse, troppa gente dovrebbe tornare a lavorare. Lo ammette anche il governicolo:'Subito via le Province, io dell'appello dei costituzionalisti non so che farmene. Riduciamo i posti della
politica, non e' un dramma se qualche politico torna a lavorare'. Facile a dirsi, un po' meno a farsi. Soprattutto considerando che questi carrozzoni sono pieni di uomini e donne assunti dai politici. Spesso parenti e amici. Mica possono restare a spasso? Poi, pero', arriva il tormento del dubbio e da questo momento in avanti non si capisce bene il pensiero del ministro. Ma le Province saranno abolite e tutti dovranno cercarsi un altro lavoro o gli enti resisteranno ma cambieranno solo pelle e nome come nelle migliori ipotesi trasformiste di cui solo la politica e' capace? 'A maggio non si votera' piu' per le Province-spiega il ministro- perche' nel frattempo saranno diventate enti di secondo grado. Delle Province faranno parte i sindaci dei comuni del territorio, formeranno un'assemblea in seno alla quale verra' scelto il nuovo presidente a costo zero.Saranno cioe' i sindaci a scegliere il
presidente non piu' i cittadini. Si tratta di una riforma molto importante'. Sempre che di riforma si tratti. 'Dal primo gennaio - prosegue Delrio - arriveranno le citta' metropolitane. La competenza delle scuole passera' ai Comuni mentre la
manutenzione delle strade, tipica competenza intercomunalerestera' in carico alle Province. Le province di fatto diventeranno una sorta di agenzia funzionale al servizio dei Comuni'. Quindi, allora le Province saranno abolite oppure si
trasformeranno? Non e' ancora chiaro. Si spera solo che le parole di Delrio non siano solo un delirio demagogico.
28 ottobre 2013
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