martedì 23 settembre 2014

ISTAT: TELEFONISTI DI CALL CENTER FRUSTRATI E ARTIGIANI SODDISFATTI

Il lavoro, spesso, non si sceglie. Si trova e lo si mantiene per potersi sfamare. L'Istat ha stilato una classifica dei mestieri piu' insoddisfacenti. Al primo posto spiccano i telefonisti e gli operatori di call center. Frustrati e mal pagati. 
Scoraggiati anche il personale domestico e i venditori con 30. Seguono, a distanza ravvicinata, le professioni tecniche nei musei (32,6), negli uffici giudiziari (34,6) e nell'ambito dei servizi statistici (37). Male anche la qualità del lavoro per alcune professioni non qualificate come i bidelli (36,6) e gli addetti al lavaggio dei veicoli (37,2), oltre agli addetti ai distributori di carburanti (37,6).
A peggiorare il quadro complessivo anche l'insicurezza che colpisce questi lavoratori. Tra quelli che la percepiscono in misura maggiore ritroviamo infatti gli addetti ai call center (11,3 in una scala da 0 a 100 dove 0 indica molto insicuro e 100 molto sicuro) e le professioni dello spettacolo (20,7). All'estremo opposto, invece, annota ancora l'Istat, l'insicurezza minima si registra nelle professioni universitarie (82,9 per cento), nella magistratura (89,1), gli ambasciatori (78,5) e le professioni della pubblica sicurezza (88,8).

Tra le professioni che offrono buone possibilità di realizzare le aspirazioni professionali, inoltre, dice ancora il dossier dell'Istat, si annoverano anche quelle dell'artigianato, come ad esempio gli artigiani coinvolti nella lavorazione del legno, delle pelli e del cuoio. Chi le svolge riceve anche un buon riconoscimento dei propri meriti (58,2 in una scala da 0 a 100), certamente più di quanto accada a chi svolge una professione di elevata specializzazione (55.2). 
martedi 23  settembre  2014
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