sabato 6 settembre 2014

MORIRE A NAPOLI DOVE TUTTO FUNZIONA AL CONTRARIO RISPETTO AL RESTO D'ITALIA

La bucaniera

'La morte, soprattutto se di un giovane, è sempre una tragedia.
Ma fermarsi all'alt dei carabinieri è un obbligo'. Nelle parole di un settentrionale, il riassunto di una tragedia si, ma  tutta napoletana. Tutta meridionale.  La rabbia e l'impotenza dei familiari e degli amici che oggi gridano vendetta e chiedono la testa di quel carabiniere che ha sparato ad un ragazzo di diciassette anni. A morte il carabiniere. Spuntano scritte minacciose sui muri delle citta' d'Italia: sbirri 
assassini pagherete anche Napoli, Digos merde, infami. La vita di un giovane innocente strappata troppo presto per via di una tragica fatalita'. 'Non c'è nessun latitante, ero io il terzo sul motorino'. Il terzo sul motorino? Perche' a Napoli le cose funzionano cosi'. In motorino ci si va in tre, non  da soli o al massimo in due, come nel resto d'Italia.  A chi gli chiede perché non si siano fermati all'alt dei carabinieri, l'amico sopravvissuto alla sparatoria risponde candidamente:'Non 
avevamo ne' l'assicurazione, ne' la patente'. Perche' a Napoli funziona cosi': sul motorino ci si va in tre, senza casco, ne' assicurazione, ne' patente. Tutto regolare. Tutto regolamentare.  Perche' a  Napoli, si sa, le leggi sono diverse dal resto d'Italia.Tutto 
funziona al contrario, quindi i carabinieri non devono sparare. E soprattutto non devono uccidere. Cattivoni. La colpa, nell'immaginario collettivo,  e' tutta delle forze dell'ordine che si sono improvvisati cecchini. Ma se i ragazzi si fossero fermati all'alt  a quest'ora  erano tutti vivi. Al massimo avrebbero pagato una multa e il sequestro del motorino. Invece l'Italia e' costretta a piangere di fronte 
ad una tragedia che ha solo colpevoli: un carabiniere dal grilletto facile e un ragazzo che non ha obbedito alle regole. L'uno sotto accusa con rischio di linciaggio e l'altro chiuso dentro una bara. Facile parlare col senno di poi. La realta' , piu' semplicemente, e' che la morte di un giovane e' una tragedia, ma fermarsi all'alt e' un obbligo. 
sabato 6 settembre  2014
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