giovedì 19 marzo 2015

IL PIERCING ALLE PARTI INTIME EQUIVALE AD UNA MUTILAZIONE GENITALE

Il piercing effettuato agli organi genitali femminili, anche per ragioni estetiche, sarà considerato al pari di una 
mutilazione genitale. Lo prevedono le nuove regole del Servizio sanitario inglese (Nhs) che entreranno in vigore da 
aprile. La nuova regolamentazione, obbligatoria, si applicherà anche alle donne che con il loro consenso si sono 
sottoposte a questa procedura per motivi cosmetici ed estetici, o perché ritengono così di aumentare e migliorare la loro 
vita sessuale. Le mutilazioni genitali sono una procedura non medica che intenzionalmente modifica l'aspetto degli 
organi genitali femminili, causando anche lesioni. Il piercing e le incisioni sono classificati come "procedure dannose" e 
rientrano tra le mutilazioni genitali delle linee guida dell'Oms pubblicate l'anno scorso. Nel mondo oltre 130 milioni di 
donne e ragazze hanno sofferto e subito mutilazioni genitali e nel Regno Unito sono in aumento le donne trattate negli 
ultimi mesi nei servizi sanitari a causa delle mutilazioni genitali.Dall'esplosione della moda che imperversa da anni per 
tattoo e piercing al fenomeno contrario di una sorta di pentitismo di coloro che non riescono più a sopportarli per ragioni 
strettamente personali o di salute o che per esigenze professionali pensano di fare un passo indietro.Sono infatti sempre più coloro che fanno dietrofront - come sostengono gli specialisti dermatologi del settore - in controtendenza all’euforia 
dei piercing che tuttora coinvolge giovani anche se l'età non è mai apparsa come un limite.
giovedi 19 marzo 2015
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