lunedì 3 luglio 2017

VOLEVA USCIRE DOPO 5 ANNI DI "PRIGIONIA" IN CASA MA E' MORTO PRIMA DELL'ARRIVO DELL'ASCENSORE

Il suo più grande desiderio era poter "uscire di casa per fare una passeggiata  all'aria aperta" dopo cinque anni di "prigionia" tra le mura della sua abitazione al civico 21 di  via Isonzo a causa della mancanza di un ascensore.  "Morirò prima che mi mettano l'ascensore" ripeteva  Guglielmo Scartozzi, 94 anni,  invalido al cento per cento e con gravi patologie cardiache. Così è stato. L'anziano è deceduto il 28 giugno all'una di notte  e i suoi funerali si 
sono svolti ieri pomeriggio alle 16 nella chiesa di  Sant'Antonio. Presenti pochi familiari e il presidente dell'associazione Carrozzine Determinate Claudio Ferrante che negli ultimi tempi aveva lanciato numerosi appelli all'amministrazione comunale  per realizzare l'elevatore  che avrebbe permesso a  Scartozzi di uscire di casa almeno una volta negli ultimi cinque anni. L'anziano ha perso la sua battaglia e la lentezza della burocrazia ha avuto la meglio. Alcuni mesi fa Scartozzi aveva ricevuto la visita solidale    del sindaco Marco Alessandrini e dell'ex vice sindaco Enzo Del Vecchio  Il problema che impediva la realizzazione dell'elevatore, era la larghezza delle scale interne all'edificio. Due centimetri , rilevati dai numerosi sopralluoghi dei tecnici, hanno fatto la differenza e dopo che il condominio aveva deliberato i lavori,  sono stati stoppati appena avviati. Accadeva tra maggio e agosto del 2016. Al danno, la beffa. Dopo gli articoli del Centro con i quali Scartozzi chiedeva l'aiuto degli amministratori, i malintenzionati si sono presentati alla sua porta spacciandosi per addetti comunali e lo hanno derubato di oro e denaro. L'uomo viveva da solo in casa, non aveva figli nè moglie, aiutato solo dalle badanti Rosanna e Giulia.  
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lunedi 3 luglio  2017
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