venerdì 31 maggio 2013

La bucaniera

CI TIENE TANTO GRILLO A CAMBIARE L'ITALIA? SI FACCIA ELEGGERE DAL POPOLO SOVRANO E DIMOSTRI QUANTO VALE

Perche' il signor Beppe Grillo non si candida, si fa eleggere dal popolo sovrano a va a tirare le leve del comando laddove si premono i bottoni? Questo signore preferisce predicare 
dalle piazze di paese e di citta'. Argomentare e filosofeggiare in web. Criticare l'operato altrui per strappare applausi incessanti. Epurare e condannare chi non la pensa come lui. Insomma, continuare a fare cio' che ha sempre fatto: lo showman. Il comico che rivela verita' scomode e che nel frattempo si fa i fatti suoi milionari.Tanto di cappello, ma i suoi elettori hanno diritto di replica. Ha preferito mandare un esercito di gente allo sbaraglio che oggi gli remano contro dopo aver combinato solo pasticci. Volevano cambiare l'Italia,costoro, hanno cambiato solo il loro conto in banca.
Ha scelto di non combattere in prima persona, ma di inviare soldati pentastellati a fare lo sporco lavoro. Lo hanno fatto malissimo. Per mesi abbiamo profetato che la 'fine' di Grillo l'avrebbero decretata i grillini, i 'mostri' che lui stesso ha creato. Uomini e donne, dotati di buona volonta', ma assolutamente incapaci di gestire un successo elettorale inatteso, simile a quello un tempo fu della Lega oggi ingloriosamente decaduta sotto i colpi della corruzione a tutti i livelli. Se il mito del signore di Genova e' oggi appannato e' perche' non ha scelto gli uomini e le donne giuste per poter rappresentare il suo pensiero, la sua idea. Come se fosse facile sostituire un soggetto discutibile ma strategicamente valido. Crimi e Lombardi? Il duo epurato che sara' ricordato come una coppia gaffeur. Una sintesi di sciocchezze senza costrutto. Se Stefano Rodota' fosse diventato Presidente della Repubblica, oggi avremo un Capo dello Stato 'ottuagenario e miracolato'. Se Milena Gabanelli avesse conquistato il Quirinale, oggi avremmo una giornalista tosta in meno sul mercato. Mentre tutto questo accade, cioe' nulla, il governo Letta vara il decreto per abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Denaro pubblico (oltre 40 milioni di euro)che finora solo il Movimento Cinque Stelle ha avuto il coraggio di rifiutare. Malgrado cio', la bozza del decreto sostiene che i partiti che non adotteranno uno statuto, con criteri di trasparenza e democraticità, non potranno essere ammessi a benefici quali le detrazioni per le erogazioni volontarie, la destinazione volontaria del 2 per mille e la concessione gratuita di spazi e servizi. Erogazioni volontarie con detrazioni del 52% per gli importi fra i 50 e i 5.000 euro e del 26% per tutti gli altri fino a un massimo di 20mila; destinazione volontaria del 2 per mille; concessione gratuita di spazi (anche tv) e servizi. Sono gli unici canali di sostegno ai partiti previsti nella bozza del decreto.Non si chiameranno finanziamenti pubblici ai partiti, avranno toni minori e altri nomi ma le finalita' saranno le stesse di sempre. O no? Tornando a Grillo. Se davvero vuole bene all'Italia, elimini le palle al piede, si sbarazzi dei grillini ed entri nei palazzi del potere. Cosi' potra' davvero dimostrare quello che vale. Lo stesso dicasi per Matteo Renzi. Intanto gli italiani stringano i denti e si barcamenino tra disoccupazione dilagante, precariato, suicidi e fallimenti. Coraggio, il meglio e' passato.
31 maggio 2013

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