martedì 14 maggio 2013


QUANDO LE DONNE CAPIRANNO CHE UN UOMO VIOLENTO NON E' UN UOMO INNAMORATO?
Se le donne imparassero a tirarsi indietro in tempo, ci sarebbero meno lapidi in cimitero.

Quanto tempo impiegano le donne a capire che un uomo che da' loro uno schiaffo, un pugno o le prende a calci, a coltellate  o a pistolettate, non e' un uomo innamorato ma solo un violento? Un giorno, anni, oppure una vita. Quanto tempo occorre ad una donna per comprendere che un uomo che dice: 'ti amo' e' dolce, rassicurante, affidabile e premuroso. E non e' lo stesso uomo che uccide a pugni, calci, coltellate o revolverate. Sono due uomini diversi. Ma sono anche donne diverse. Ci sono quelle che prendono un solo schiaffo e poi scappano da quell'individuo dopo aver scaricato rabbia e dolore. Sono quelle che si salvano. Ci sono poi quelle, come la miss del casertano ridotta in fin di vita dal fidanzato geloso, che credono ingenuamente e romanticamente che l'amore puo' guarire dalla furia cieca della violenza. Un uomo violento rimane tale, non cambia per amore. La difficolta' delle donne sta nel non capire che il primo pugno non sara' nemmeno l'ultimo. L'accettazione della violenza spiana la strada alla ferocia di queste belve umane che qualcuno si ostina a chiamare'uomini'. Non ci sara' mai legge che tenga, non ci saranno mai abbastanza denunce che riescano ad arginare il fenomeno. La migliore cura e' la rinuncia a quell'amore ostinato e folle. Ma le leggi servono quando sono efficaci e le denunce pure, anche se efficaci non sono. Non possiamo fare nulla, per ora. Finche'? Finche' la ragazza viene massacrata di botte. Poi possiamo intervenire. Poi, quando? Quando e' troppo tardi? Ma chi e' quell'idiota che ha scritto una legge simile?. Dunque, che fare. Non e' mai facile mettersi nei panni degli altri o comprendere gli equilibrismi della mente umana. Ma se le donne imparassero a tirarsi indietro in tempo, ci sarebbero meno lapidi in cimitero. 
14 maggio 2013

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