lunedì 26 settembre 2016

UN UOMO RIMANE 43 ANNI SULLA SEDIA A ROTELLE A CAUSA DI UNA DIAGNOSI ERRATA, POI GUARISCE


Un sessantenne portoghese ha trascorso 43 anni della propria vita su una sedia a rotelle per un errore medico prima di essere in grado di camminare di nuovo grazie alla scoperta della sua vera e propria malattia. Mentre i medici dell'ospedale di Santa Maria in Lisbona all'età di 13 anni gli avevano diagnosticato la distrofia muscolare incurabile, un neurologo ha corretto l'errore nel 2010, scoprendo che ha sofferto di miastenia congenita. La semplice assunzione di farmaci per l'asma, indicato nel trattamento di questa malattia rara, che si traduce in debolezza muscolare, gli ha permesso di recuperare l'uso delle gambe. Il 12 maggio 2011, è stato in grado di camminare raggiungendo il suo solito Bistro vicino a casa sua a Alandroal nel sud-est del Portogallo. Ora,a 61 anni, l'uomo conduce una vita normale e deve subire solo due sessioni di fisioterapia all'anno. La sua malattia era praticamente sconosciuta dal mondo medico alla diagnosi sbagliata alla fine degli anni 1960. La casistica degli errori medici è molto ampia e, ultimamente, oggetto di un crescente contenzioso cui, almeno sul versante penale, in Italia il Legislatore ha cercato di porre rimedio con il famoso decreto Balduzzi. Risulta fondamentale, in ogni caso, prima di intraprendere costose azioni, rivolgersi ad un serio professionista che possa compiutamente valutare, dall’esame della documentazione medica e con una visita del paziente, la sussistenza effettiva di una responsabilità in capo al medico o alla struttura ospedaliera.
lunedi 26 settembre 2016
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IN BELGIO UN BIMBO MUORE PER EUTANASIA

In silenzio e nella discrezione più assoluta, per la prima volta in Belgio un minorenne è morto per eutanasia. È il primo caso del genere dall’adozione, in Belgio, della legge sull’eutanasia, 12 anni fa. Non vengono riportati dettagli né sull'età né sulla malattia del minore, ma solo che l'eutanasia è stata praticata nelle Fiandre. È la prima volta che si chiede l'applicazione della legge del 2014, che consente ai genitori di scegliere la morte per i propri figli, malati terminali, dopo averne fatto richiesta al medico curante, il quale deve sottoporre il caso e ricevere l'autorizzazione del Dipartimento di controllo federale e valutazione dell'eutanasia. La legge specifica che anche il minore deve esprimere una forma di consenso. Questo primo caso di eutanasia su un bambino in Belgio, e quindi nel mondo dimostra come  il fenomeno dell’eutanasia appare ormai fuori controllo, commenta lo “Sportello dei Diritti”. Secondo lo studio condotto in merito dall’Istituto europeo di Bioetica, infatti, le morti ufficiali per morte assistita sarebbero quintuplicate, passando dai 235 casi del 2003 ai 1.133 del 2011. In Olanda il 47% dei decessi per eutanasia non verrebbe riportato, mentre il 32% delle vittime non avrebbe richiesto di morire inoltre non sarebbe più neanche necessario presentare richiesta scritta. La preoccupazione è che tale liberalizzazione si estenda nella pratica, anche con violazioni della norma, che le Istituzioni non saranno in grado di arginare come è già successo nei Paesi Bassi dove la stessa commissione di vigilanza appositamente istituita si sarebbe dichiarata “impotente” nello svolgere il proprio compito. Una vera e propria anomalia da tener presente, anche nel nostro Paese.
sabato 17  settembre  2016  
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giovedì 15 settembre 2016

REGALARE FIORI ALL'EX AMATA, SE NON GRADITI, PUO' CONSIDERARSI STALKING

Regalare un mazzo di fiori a chi si ama può essere un reato? Generalmente no, ma se i fiori sono diretti alla propria ex e non sono graditi, si può configurare il reato di stalking. Il caso riguarda un uomo di settant'anni che è stato condannato dal tribunale di Torino a dodici mesi di reclusione, con la condizionale. Ha rivolto all'ex compagna una quantità di premure, regali e gentilezze non richieste. "Sono ancora perdutamente innamorato di lei", ha spiegato al giudice nel corso del processo dopo aver preso la parola. Gli episodi passati al vaglio del processo sono numerosi: oltre a recapitarle delle rose, che la donna, non apprezzandole, distribuì ai passanti, l'imputato, fra l'altro, le portò l'automobile dal meccanico, a sua insaputa, per una riparazione. L'avvocato difensore ha sottolineato che non si può parlare di una persecuzione scandita da angherie o violenze. "Il mio assistito, ha detto, voleva soltanto manifestare il suo interesse per lei. E soprattutto non pensava di compiere atti di una portata tale da determinare uno stato d'ansia. La paura, poi, era fuori discussione. Qui si parla di amore. Un amore che è stato condannato". La relazione fra i due, cominciata nel 1992, si era interrotta dopo vent'anni. Solo una volta, a quanto si è detto, l'imputato fece in modo di incrociare la donna, in quel momento con un amico, in un locale pubblico: si fece vedere, ma non si avvicinò. Al corteggiatore  che aveva agito spinto dall'amore per la donna che sperava di riconquistare, gli è stato considerato il reato sussistente. Si, perchè, anche la Cassazione recentemente con la sentenza n. 18559/2016, ha confermato la condanna per stalking nei confronti di un uomo reo di aver inviato fiori chiaramente non graditi ad una donna, poichè, secondo la Suprema Corte, la condotta molestatrice si risolve in una serie di contegni proprio per il fatto della loro maniacale ripetitività, assunta nei confronti di una persona che non gradisce, rendendoli insopportabili.
giovedi 15  settembre  2016  
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lunedì 12 settembre 2016

IN PENSIONE ANTICIPATA A 63 ANNI: INTESA TRA GOVERNO E SINDACATI

L'anticipo pensionistico potrà essere richiesto a 63 anni. E' la novità emersa dall'incontro tecnico sulle pensioni tra il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Tommaso Nannicini, e i sindacati di categoria. "E' un anticipo di tre anni e sette mesi", ha riferito Maurizio Petriccioli della Cisl. La sperimentazione "sarà di due anni per vedere quanto viene utilizzato e come funzionerà lo strumento", ha spiegato Petriccioli. Quanto alle risorse "il governo non ha ancora stabilito quali saranno", ma è stato ribadito che "l'Ape sarà a costo zero per le categorie svantaggiate con una soglia di 1.200 euro di pensione netta". I tre anni e sette mesi di anticipo "rappresentano il punto di mediazione raggiunto oggi, noi - ha spiegato ancora Petriccioli - avevamo chiesto quattro anni". Oltre all'Ape il governo - secondo quanto riferito dai sindacati - ha ribadito che le ricongiunzioni dei contributi non saranno più onerose. Si lavora poi all'allargamento della platea dei lavori usuranti. Si punta ad includere: infermieri e maestri d'infanzia. Resta poi aperta la questione della quattordicesima anche se su questo fronte "c'è una sensazione positiva", ha riferito il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. "Il 21 settembre ci sarà l'incontro conclusivo sulle pensioni e speriamo ci sia una intesa complessiva", ha aggiunto Proietti. aska
lunedi 12  settembre  2016  
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venerdì 9 settembre 2016

L'ALLARME DI WHATSAPP: ATTENTI A QUESTA BUFALA

Da alcuni giorni sta girando una catena di Sant'Antonio che punta a depistare gli utenti. "Se hai almeno venti contatti manda questo messaggio a loro - si legge nel messaggio - così risulterà che sei un utilizzatore assiduo e il tuo logo diventerà blu e resterà gratuito". L'informazione non arriva dallo staff di Whatsapp. Ma viene veicolato come un semplice messaggio. "Whatsapp - spiega - costerà 0,01 centesimi al messaggio". Quindi suggerisce di inviare lo stesso messaggio a dieci persone. "Salve, siamo Andy e Jonh, i direttori di whatsapp - si legge ancora - qualche mese fa vi abbiamo avvertito che da quest'estate Whatsapp non sarebbe stato più gratuito; noi facciamo sempre ciò che diciamo, infatti, le comunchiamo che da oggi whatsapp avrá il costo di 1 euro al mese. Se vuole continuare a utilizzare il suo account gratuitamente invii questo messaggio a 20 contatti nella sua rubrica, se lo farà, le arriverá un sms dal numero: 123#57 e le comunicheranno che whatsapp per LEI è gratis!!! Grazie". Quindi invita a visitare il sito dell'applicazione. Dove, ovviamente, non c'è nulla di questa novità.
martedi 6 settembre 2016 
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martedì 6 settembre 2016

SEMPRE PIU' CASALINGHI GLI UOMINI DI TUTTO IL MONDO


La parità tra uomo e donna poteva sembrare un'utopia cinquant'anni fa, ma ora le differenze tra i due sessi si fanno piano piano più sottili, fino a 

scomparire del tutto in un futuro non lontano. Eppure, c'è un settore in cui la parità tra uomini e donne è ancora solo un sogno: quello dei lavori 

domestici. Inutile negarlo, nella maggior parte delle famiglie pulizie, cucina, figli e genitori anziani toccano ancora alla donna. Niente di nuovo. Ma forse 

la notizia è data da un nuovo studio, durato 50 anni, che rivela come gli uomini hanno infilato i guanti, indossato il grembiule e si sono messi ad aiutare le 

loro compagne nelle faccende di casa, consentendo loro di recuperare un bel po' di tempo libero. I ricercatori hanno scoperto, tra il 1961 e il 2011, che 

gli uomini hanno dedicato più tempo ai lavori domestici, anche se sono soprattutto le donne a dover pulire e cucinare. Le donne italiane, nel 1980, hanno 

lavorato ogni giorno 243 minuti in più degli uomini, ma questo numero è sceso a 183 minuti entro il 2008. In Spagna, le donne nel 2002 sono state 

trovate a lavorare 174 minuti in più nei lavori domestici, rispetto ai 139 minuti del 2009. Nel Regno Unito, il numero di minuti che le donne hanno speso 

in più per i lavori domestici rispetto agli uomini è sceso da 195 a 90 nell'arco di tempo dal 1961 al 2000, e ha continuato a scendere fino a 74 entro il 

2005. Tra i paesi più virtuosi si trovano Norvegia, Finlandia, Danimarca, dove le donne dedicano solo poco più di un'ora in lavori domestici rispetto agli 

uomini. Nello studio, i ricercatori dell'Università di Oxford hanno analizzato 66 'studi a tempo' per scoprire come la distribuzione del lavoro domestico è 

cambiato tra il 1961 e il 2011. Dei 19 paesi esaminati, hanno scoperto che le donne in Italia e Spagna hanno trascorso la maggior parte del tempo a fare 

lavori domestici in questo periodo, con gli uomini almeno a dare una mano. Il quadro generale è di un movimento continuo dove le differenze tra i due 

sessi si fanno piano piano più sottili con gli uomini che condividono i lavori domestici in modo più equo,' ha dichiarato Oriel Sullivan, docente di 

Sociologia di Genere, co-direttore del Centro di ricerca presso l'Università di Oxford e co-autore dello studio. I ricercatori spiegano che i paesi nordici 

sono i leader nella parità di genere. 'I ricercatori hanno inoltre riportato che le limitazioni nella parità di genere possono essere il risultato di varie 

pressioni all'esterno della casa, tra cui le politiche sociali immutabili, gli atteggiamenti sul lavoro, e la comprensione culturale sui ruoli di genere. 'Il 

divario di genere nella divisione del lavoro domestico è fortemente legato alle disuguaglianze nel mercato del lavoro,' ha inoltre concluso il Dr Evrim 

Altintas, della British Academy Postdoctoral Fellow presso il Centre for Time Use Research, autore della ricerca.'Il partner che passa più tempo nel lavoro 

domestico è in posizione di svantaggio in termini di opportunità di lavoro, e questo influisce negativamente sulle future prospettive di lavoro.' Alla luce di 

questo studio, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, forse la notizia è proprio questa: nonostante i passi avanti a livello 

legislativo in favore della parità, le donne italiane continuano a lavorare ogni giorno 183 minuti più degli uomini. La nuova frontiera della parità dei diritti 

tra uomini e donne, dunque, passa per la divisione dei lavori domestici. Un primato planetario che vede l’Italia in testa. Confermata d’altronde la disfatta 

delle italiane relativamente ai tre indicatori fondamentali: tasso d’occupazione (47% rispetto al 60% della media), tasso di fertilità (1,4 figli a testa) e, 

appunto, quantità di tempo dedicato a cura e pulizie. Inutile negarlo, nella maggior parte delle famiglie pulizie e cucina toccano ancora alla donna. Una 

volta i lavori di casa erano appannaggio femminile perchè le donne non lavoravano ed erano casalinghe a tempo pieno. Ora invece quasi tutte le mogli 

lavorano esattamente come i mariti.
martedi 6  settembre  2016  
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sabato 3 settembre 2016

TROPPA PARAFFINA: SOTTO ACCUSA I BURROCACAO DANNOSI PER LA SALUTE

Alcuni balsami per le labbra, analizzati su mandato dell'associazione dei consumatori svizzeri, sono potenzialmente nocivi. Un uso a lungo termine di dieci di essi potrebbe addirittura provocare problemi di salute. La componente principale di 36 articoli si è rivelata essere la paraffina, impiegata in dosi problematiche. Su 100 grammi di balsamo, questa sostanza rappresentava da 10 a 69 grammi, ciò che è contrario alle norme di buona fabbricazione (NBF) pretese dall'Unione europea. In dieci balsami è stata individuata la presenza di olio minerale fluido, una sostanza che può danneggiare la salute, dato che può essere ingerita. Dodici articoli esaminati contenevano inoltre sostanze allergeniche non dichiarate correttamente sulla confezione. In tutti questi casi il laboratorio ha chiesto ai produttori di intervenire, pagando oltretutto il costo delle analisi. I balsami analizzati, di cui venti su 38 testati sono risultati potenzialmente nocivi, sono stati acquistati in vari negozi. Quattordici articoli sono stati prodotti in Cina, tre a Taiwan, tredici in Europa e otto negli Stati Uniti