giovedì 28 settembre 2017

ECCO GLI ALIMENTI CON I QUALI SI PUO' SPEGNERE LA FAME

Dall’Inghilterra arriva un’importante scoperta che potrà avere riflessi anche sulle nostre diete. Alcuni scienziati dell'università di Warwick, hanno individuato i neuroni che controllano in maniera diretta l'appetito: si chiamano "taniciti" e producono senso di sazietà quando avvertono la presenza di specifiche molecole (gli amminoacidi), in particolare due di esse (arginina e lisina) presenti soprattutto in certi cibi. La ricerca, pubblicata sulla rivista Molecular Metabolism, potrebbe avere una duplice ricaduta nella lotta al sovrappeso. In primo luogo, infatti, suggerisce che, prediligendo cibi che sono ricchi di "arginina" e "lisina" (ad esempio merluzzo, albicocche, avocado, mandorle, lenticchie etc), si possa favorire più rapidamente il senso di sazietà (e quindi in futuro diete specifiche potrebbero essere sviluppate sulla base di questa conoscenza). In secondo luogo si potrebbe trovare un giorno la maniera di attivare dall'esterno con farmaci ad hoc gli interruttori di sazietà presenti sui taniciti e quindi fermare la fame direttamente agendo su di essi. I taniciti sono un gruppo di neuroni presenti nell'ipotalamo, una regione del cervello già nota agli scienziati per essere implicata nel controllo del peso, del metabolismo e dell'appetito. Gli esperti hanno scoperto che sulla superficie dei taniciti vi sono dei recettori specifici per gli amminoacidi, che non sono altro che i mattoncini di base delle proteine. Si tratta degli stessi recettori presenti sulla lingua, nelle papille gustative, per sentire il gusto "umami", che è appunto il sapore caratteristico associato agli amminoacidi. Lavorando su taniciti resi fluorescenti per renderli visibili al microscopio, gli esperti hanno scoperto che, non appena sentono la presenza degli amminoacidi, in particolare arginina e lisina, i taniciti si attivano rilasciando un messaggio di sazietà all'ipotalamo.
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28 settembre 2017

martedì 26 settembre 2017

IN AUMENTO LE ESTORSIONI SESSUALI ONLINE: ECCO CHI CONTATTARE IN CASO DI SEXTORSION

L’aumento esponenziale delle estorsioni sessuali online ha fatto si che diventasse un fenomeno così diffuso tanto da essere indicato con un suo nome specifico: “sextorsion”. Non si contano più, rileva lo “Sportello dei Diritti”, gli episodi di navigatori della rete che si sono trovati ingenuamente ad essere ricattati dopo conversazioni con malintenzionati di ogni genere che sono riusciti a carpire immagini o video espliciti e molto spesso assai spinti per poi minacciare di diffonderli salvo il pagamento di un prezzo. E sarebbero tanti, coloro che scelgono ancora di non denunciare per evitare di cadere nell’ovvio imbarazzo non solo del pensiero di vedersi pubblicati online in situazioni a dir poco equivoche, ma anche quello di finire come vittima in un’aula giudiziaria, mentre sono tantissime e in aumento le denunce che pervengono all’autorità giudiziaria e alle forze di polizia, tra tutte la Polizia Postale, tanto che proprio quest’ultima, tramite un post pubblicato sulla propria pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha lanciato l’allerta e l’invito ad evitare completamente conversazioni o video a sfondo sessuale. Ed il testo del messaggio è chiarissimo: “Sextorsion. Riportiamo un messaggio di minaccia pervenuto ad una vittima di sextortion. Non accettare mai conversazioni o video a sfondo sessuale con nessuno”. Nonostante le allerte e gli inviti ad evitare questo tipo di contatti, sono però ancora in tanti a cadere nella trappola di soggetti senza scrupoli di ogni genere ed età, tra cui anche molti minorenni spesso incoscienti delle conseguenze dei propri comportamenti che possono configurare il reato di estorsione. Ecco perché non solo bisogna prevenire evitando in maniera assoluta questo tipo di conversazioni, ma anche denunciare prontamente nel momento in cui si dovesse malauguratamente capitare in queste situazioni: info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per verificare se vi sia la possibilità di adottare ogni iniziativa utile per essere prontamente tutelati.
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26 settembre 2017

lunedì 25 settembre 2017

LA MOLECOLA LAROTRECTINIB E' LA NUOVA SPERANZA PER I MALATI DI TUMORE

Buone notizie per i malati di tumore. I dati arrivano da uno studio del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York presentato al Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco).Nelle sperimentazioni cliniche su 55 bambini e adulti con 17 diversi tipi di tumori avanzati, il trattamento con la nuova molecola "Larotrectinib" ha determinato una risposta positiva nel 76% dei pazienti.La risposta è stata inoltre duratura, con il 79% delle risposte che ha superato i 12 mesi in media dall'inizio della terapia e in un caso, ancora in atto, di 25 mesi.La nuova molecola colpisce una particolare anomalia genetica, definita "Trk fusion". Si tratta dunque il paziente basandosi sul particolare tipo di mutazione che egli presenta, indipendentemente dal cancro originario.Per questo, afferma il primo autore dello studio David Hyman, "crediamo che i risultati molto positivi ottenuti dal farmaco debbano spingere la diffusione dei test genetici in pazienti con cancro avanzato per verificare se essi presentano tale anomalia".I risultati, annuncia Hyman, "saranno presentati all'ente Usa per i farmaci Fda per l'approvazione della molecola. Se approvata, questa potrebbe diventare la prima terapia valida simultaneamente sia per i bambini sia per gli adulti, e la prima terapia target ad essere indicata per una definizione molecolare di cancro che supera la tradizionale divisione per "tipi" di tumore".Nel 2016, evidenzia lo “Sportello dei Diritti, la Fda ha riconosciuta questa come una "breakthrough therapy", una designazione che serve a velocizzare lo sviluppo di farmaci promettenti per trattare malattie che mettono a serio rischio la vita. Sportello dei diritti
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25 settembre 2017

domenica 24 settembre 2017

LAURA CRIVELLONE: CERCO VOLONTARI PER PULIRE PESCARA

Si chiameranno "Volontari per Pescara pulita" e si occuperanno di bonificare e riqualificare ogni angolo della città, a partire dalla zona della pineta a Portanuova. La squadra di operatori ecologici, composta dai cittadini, non esiste ancora. A lanciare l'appello per la costituzione di un gruppo di persone di buona volontà che, nel tempo libero, vorranno ripulire gli angoli più nascosti e più sporchi della città, è Laura Crivellone, pescarese, laureata in Lettere Moderne con master in comunicazione aziendale. La cittadina, straripante di buone intenzioni, spiega gli obiettivi della sua iniziativa: "Camminare lungo le strade di una città pulita, fa bene a tutti - premette- lo spazio esterno alle nostre abitazioni è da considerare come un allungamento delle pareti domestiche". L'invito è quindi quello di "tenere le strade e i luoghi della propria città puliti come fosse la propria casa. E se la città è sporca la colpa è addebitarsi anche a chi ci vive". Nelle intenzioni dell'organizzatrice, i Volontari per Pescara pulita si dovrebbero riunire almeno una volta al mese e scegliere una zona da riqualificare e bonificare. Un primo obiettivo è già chiaro:" C'è un angolo di pineta dannunziana a Portanuova, zona dell'Ammiraglia- precisa Crivellone- che è costantemente nel mirino dei maleducati. Da qui vorremmo partire per l'opera di bonifica e poi decidere di volta in volta quali aree tenere sotto controllo". Tutto questo lavoro, Laura Crivellone vorrebbe organizzarlo in "collaborazione con i cittadini, con Attiva, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti e con il Comune" E conclude:" Ci sono gli ausiliari della sosta, perchè non creare anche gli ausiliari del decoro urbano?". I volontari dovranno munirsi di adeguato equipaggiamento da lavoro: guanti, scope, rastrelli, abiti comodi e scarpe chiuse. I sacchetti per la raccolta della spazzatura saranno a carico dell'organizzazione. Per mettersi in contatto con Laura Crivellone chiamare il numero
telefonico 3497977876 oppure mail: lauracrivellone@pec.it
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24 settembre 2017

sabato 23 settembre 2017

CASSAZIONE: CONDANNATO IL MEDICO CHE NON INTERVIENE PER AIUTARE IL MALATO TERMINALE

Commette il reato di rifiuto di atti d’ufficio il medico di guardia che si limita, telefonicamente, a prescrivere un farmaco di cui già dispone il malato terminale alle prese con dolori lancinanti. Lo dice la Cassazione. In casi urgenti , il sanitario non può esimersi dalla visita domiciliare. Lo ha sancito la sentenza 43123/17 della Cassazione, pubblicata dalla sesta sezione penale. A presentare ricorso contro la sentenza della Corte di appello è un medico condannato per il reato ex articolo 328, comma 1, Cp perché si rifiutava, quale sanitario di turno, di recarsi nell’abitazione di un malato terminale dopo le sollecitazioni telefoniche del figlio, limitandosi a prescrivere un antinfiammatorio di cui già disponeva la donna, quando era il caso, invece, di prescrivere un antidolorifico per via endovena, considerati gli atroci e strazianti dolori. La Cassazione non fa sconti: il ricorso va respinto. Sebbene l’imputato, a differenza di altri casi, abbia suggerito qualcosa da fare, «l’intervento domiciliare richiesto era non solo urgente ma anche del tutto improcrastinabile perché si trattava di intervenire per alleviare i forti dolori di una paziente alla quale restavano poche ore di vita e in una condizione in cui l’intervento doveva essere attuato valutando le peculiari condizioni in cui la paziente si trovava anche a causa di precedenti trattamenti praticati per alleviarle i dolori». In altri termini, a differenza dei casi nei quali l’intervento del medico può essere preceduta da una «interlocuzione telefonica esplorativa propedeutica a una successiva visita domiciliare eventualmente necessaria», nel caso in esame, l’intervento del sanitario era comunque da attuare con urgenza «per evitare che si consumassero le ragioni della sua necessità». In assenza di altre esigenze del servizio (altre richieste di intervento o altri pazienti in attesa), che potessero produrre un conflitto di doveri, non c’era ragione perché il medico non si recasse al domicilio della paziente per un intervento personalizzato. Nel caso specifico, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non può esservi dubbio che l’atto richiesto al medico di continuità assistenziale, informato dettagliatamente sulla grave e persistente sintomatologia avvertita dal paziente, rivestisse i caratteri dell’urgenza; se ne ha conferma, come si legge in sentenza. Conclusivamente deve affermarsi il principio che, in tema di rifiuto di atti d’ufficio, il medico in servizio di guardia è tenuto ad effettuare al più presto tutti gli interventi che siano richiesti direttamente dall’utente.
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24 settembre 2017

venerdì 22 settembre 2017

E' PESCARA LA CITTA' ITALIANA DOVE SI CONCEPISCONO PIU' BAMBINI DURANTE L'EQUINOZIO D'AUTUNNO

E' Pescara la città italiana dove si concepiscono più bambini durante l'equinozio d'autunno.  Nella notte tra il 22 e il 23 settembre, a partire
dalle 22.02,  ora in cui scatta la nuova stagione astronomica, gli amplessi amorosi dei pescaresi diventano più fecondi , assecondando nelle
coppie,  il sogno  tanto atteso di un bebè. Una magia   resa possibile dai risvegli ormonali  provocati dai passaggi lunari e da una temperatura
ideale esterna   di 12 gradi.  Sono i risultati di una ricerca scientifica,  che compone la speciale classifica da  1 a 4 cicogne,  che il  professor Italo Farnetani, originario di Arezzo, 65 anni,  ordinario di Pediatria
nella Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche di  Malta, sta conducendo su tutto il territorio nazionale dal 1996 e basata
"sullo studio delle statistiche meteorologiche".  Il professor Farnetani, definisce Pescara "la città dell'amore" perchè da 21 anni detiene un
primato indiscusso: quello di essere il luogo dove  "è più facile che volino le cicogne" rispetto al resto d'Italia.  Seconde  a Pescara, sono
Arezzo,  Alessandria, Siena, Lago Trasimeno, Avellino e Bolzano, ultima in classifica, Voghera.  Ma in realtà,  più  di venti anni fa , Pescara era in
 testa alla curiosa classifica  ex aequo con  Piacenza, Roma , Udine e Venezia. Poi è riuscita a staccarsi grazie alle migliori condizioni climatiche  e si è aggiudicata il primato che ancora resiste negli anni. Secondo i dati elaboratori dal ricercatore, che si fregia di altri titoli  come quello di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta, ecco come la fertilità aumenta quando la notte e il giorno  dell'equinozio autunnale si eguagliano e l'alternanza di luce e buio,  e una temperatura ideale,  fanno la differenza nel talamo nuziale :"La notte con l'equinozio di autunno è uguale al giorno, e la durata delle ore di luce ha effetti positivi per gli ormoni femminili- spiega il pediatra aretino che ama i versi di Gabriele D'annunzio-  mentre quando la colonnina di mercurio si alza troppo può danneggiare gli spermatozoi e ridurre la fertilità nel maschio. In particolare, la durata uguale di giorno e notte tipica dell'equinozio è utile alla donna: la luce sblocca gli ormoni sessuali femminili e favorisce il concepimento. Inoltre, le temperature minime non troppo elevate, né troppo basse, non danneggiano gli spermatozoi che si contano in numero elevato durante l'eiaculazione, dai 100 mila ai 300 mila.  12 gradi è la temperatura ideale per concepire e quindi per permettere alle donne di rimanere incinte e coronare il sogno della vita. E' chiaro che parliamo anche di casi particolari, perchè se gli spermatozoi maschili raggiungono un perfetto equilibrio di temperatura, non ci sono periodi  migliori dell'anno favoriti rispetto agli altri ".  Fondamentale per il concepimento, comunque secondo Farnetani sono due fattori:" La temperatura e la luce. Invece sono  ininfluenti  le  altre caratteristiche climatiche come  l'umidità o la piovosità". La luce sblocca gli ormoni femminili e ha un effetto positivo anche "sulle coppie che scelgono la fecondazione assistita perchè la luminosità favorisce
l'attecchimento degli spermatozoi" negli angoli caldi e accoglienti del corpo femminile. I pescaresi sono avvisati, ma non solo loro. " Se qualcuno da fuori regione - suggerisce Farnetani tra il serio e il faceto- ha necessità di concepire un figlio,  può provare prima  a Pescara nel giorno dell'equinozio d'autunno". Una città "bellissima che mi piace tantissimo,dove anni fa sono stato invitato ad un congresso ma ero senza cravatta e ne ho acquistata una che negli anni ho indossato tante volte e che ho chiamato scherzosamente la "cravatta Pescara" - ricorda il pediatra che nel giugno scorso  ha incontrato il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno  per la consegna delle bandiere verdi alla città a misura di bambino.  Malgrado tale caratteristica, però, Montesilvano, località molto vicina territorialmente  a Pescara, non detiene lo stesso record:"No- conferma Farnetani- perchè Montesilvano ha una temperatura più alta di un grado, da 12 a 13".  E se non si va a segno durante l'equinozio settembrino si può sempre riprovare nel periodo natalizio:"Sotto Natale anche gli uomini pescaresi sono più fertili perchè si rilassano durante le vacanze e le coppie generalmente hanno più tempo, per questa ragione quello è un periodo che secondo le statistiche raggiunge il picco dei concepimenti". E se neppure Babbo Natale porta la cicogna, c'è l'ultima possibilità durante il solstizio d'inverno " ma bisogna recarsi a Messina
a fine dicembre quando le temperature toccano i 12 gradi" chiosa Farnetani.  


Stasera dalle 22.02, ora italiana, scatta la nuova stagione astronomica con l'equinozio d'autunno 2017.  Il termine equinozio deriva dal latino "aequinoctium" e vuol dire "notte uguale", ovvero quando la durata del giorno e della notte sono uguali e ad ogni latitudine del pianeta vi sono 12 ore di luce e 12 di buio. In linea generale, l'equinozio autunnale che segna la fine dell'estate e l'avvio del cambio di stagione verso l'inverno (lequinozio primaverile scandisce la fine dell'inverno e introduce all'estate) si verifica sempre nella notte tra il 22 e 23 settembre, sempre a orari diversi.

sabato 16 settembre 2017

SPORTELLO DEI DIRITTI: ANCORA TRUFFE ONLINE, QUESTA VOLTA RIGUARDA WHATSAPP

"Ancora truffe online. Gli hacker e i truffatori telematici non conoscono tregua ed anche oggi nella quotidiana attività, tra le molteplici dello “Sportello dei Diritti” di segnalazione delle frodi che viaggiano sulle nostre messaggerie e alle quali rischiamo di essere sottoposti attraverso i nostri contatti e account, informiamo che in data odierna è stata pubblicata dalla Polizia di Stato tramite un post pubblicato su “Commissariato di PS On Line – Italia” l’invito a prestare attenzione ad uno dei messaggi che può pervenire sui nostri account di messaggistica istantanea che riguarda Whatsapp, ed in particolare un fantomatico annuncio dal seguente testo in italiano stentato: “Gentile Cliente, Attenzione! Il tuo account WhatsApp Messenger e scaduto. La registrazione non e' stata rinnovata e scade entro 24 ore. Per rinnovare il tuo WhatsApp Messenger 0,99 euro, grazie a seguire il link di rinnovo. Rinnova il tuo WhatsApp Messenger. Si prega di rinnovare il più presto possibile per evitare la perdita di tutti i media (immagini, video, storico). Verifica”. Questo il testo dell’allerta della Polizia Postale: “#WHATSAPP. Questa è una vera truffa evergreen”. Il modo migliore per difendersi, ricorda ancora una volta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è quello di non rispondere mai a questi messaggi palesemente strani e quindi di non cliccare sui link cui solitamente conducono o rispondere alle richieste di dati personali o bancari. Il problema che tuttora persiste, però, è che molti continuano a cascarci per il tipo di testo che è fatto in modo da allarmare coloro che hanno un account Whatsapp facendolo preoccupare sulla possibilità di perdere il servizio e i dati conservati. Nulla di tutto ciò, però può accadere. I titolari di App compreso Whatsapp utilizzano specifici canali per i loro aggiornamenti ed in particolare Apple Store per i sistemi IOS dei dispositivi Apple e i Market Store (tra cui Google Play Store) per i dispositivi Android. Bisogna, quindi, solo prestare più attenzione, accertarsi sempre della provenienza del messaggio ed evitare di seguire le istruzioni contenute che costituiscono in domande che vengono poste all’ignaro utente per farlo cadere in trappola. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
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16 settembre 2017