giovedì 29 dicembre 2016

QUANTO DEVE ESSERE SEVERA LA PENA PER UN GENITORE CHE MALTRATTA O UCCIDE I FIGLI SENZA PIETA'?

Un bambino di sei anni, lasciato all'aperto per 15 ore sul balcone di casa, nonostante le temperature gelide, vestito solamente con un pigiama, è in condizioni «molto critiche». Il fatto è accaduto a Bruxelles lunedì notte alle 20, quando i servizi di emergenza hanno ricevuto una chiamata per un bambino che aveva perso coscienza su un balcone. Il piccolo era privo di sensi, in stato evidente d'ipotermia e di malnutrizione. I medici che hanno evitato la tragedia per un soffio, hanno puntato il dito contro la madre e il patrigno che lo hanno messo fuori casa per punizione ritenendo la loro condotta irresponsabile. Il piccolo si era reso 'colpevole' di essersi servito da solo del cibo in cucina. Anche la sua gemellina è stata trovata fortemente denutrita, ed entrambi recano sul corpo i segni di maltrattamenti precedenti. La madre 31enne, cittadina francese, e il patrigno 21enne di origine belga sono stati arrestati con l'accusa di torture sui minori. La donna nega ogni responsabilità, mentre l'uomo spiega di non essersi reso conto che le conseguenze della punizione potessero essere tanto gravi. Poveraccio, non se ne è reso conto. Il piccolo non è stato soccorso prima che fossero passate 15 ore in quanto il balcone dell'abitazione, che si trova in una zona popolare della capitale, non è visibile dalla strada. Una vicenda che ha dell’incredibile e che ci riporta a storie di altri tempi, quelli di certe fiabe oscure quando ai bambini “cattivi” venivano inflitte punizioni esemplari e severissime, a tratti crudeli. Crudele quanto può essere una madre che avvelena le sue due bimbe piccole con la candeggina perchè temeva di perderle dopo la separazione dal marito. Donna, madre e pure insegnante in quel di Sicilia. Anche lei, poverina, soffre di gravi depressioni. Tutti poveri genitori del mondo che maltrattano o uccidono i figli ufficialmente per gravi depressioni. Ma quanta crudeltà ed egoismo c'è, e quanto deve essere severa la pena per queste persone con gravi disturbi mentali che mettono fine alla vita di bambini innocenti senza pietà nè pentimento e con una lucidità da fare invidia ai peggiori mostri della storia?
giovedi 29 dicembre 2016
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domenica 25 dicembre 2016

L'AUGURIO PER VOI ? SALUTE E SPERANZA (CHE LA FORTUNA BUSSI..)

Il periodo natalizio è sempre un momento di bilanci per ciascuno di noi. L'anno si chiude, spazzato via dal Capodanno ( una delle tante feste inutili ma necessarie allo spirito e al corpo) e si contano i danni di un anno trascorso tra momenti difficili e bui. Oppure si chiude in serenità, sospinti dalla forza della speranza. La speranza che il nuovo anno sia migliore, più bello, più proficuo e soprattutto più in salute. Tanta salute e tanta speranza, soprattutto che bussi la fortuna. Ed è questo l'augurio per tutti voi.

martedì 20 dicembre 2016

METTE IN VENDITA SU INTERNET TEST DI GRAVIDANZA POSITIVI: COSI' UNA GIOVANE AMERICANA INCINTA SI PAGA GLI STUDI

Guadagna circa 300$ dollari al giorno, una giovane studentessa incinta e indebitata della Florida che ha trovato un modo decisamente particolare per uscire dai debiti: vendere test di gravidanza positivi attraverso il portale di annunci Craigslist. «Che li utilizziate per fare uno scherzo o per ricattare il vostro capo con cui avete avuto una notte brava non mi interessa, da me avrete la massima discrezione».Il prezzo? Contenuto: 25$ l'uno, «faccio fra i 200 e i 300$ al giorno, semplicemente andando in bagno», ha commentato sotto anonimato la donna a un'emittente locale. Da dove nasce l'idea? «Sto facendo un master e costa parecchio, non ho dovuto nemmeno pensarci troppo». È questa l’ultima e preoccupante tendenza della Rete, un mercato di compravendita fiorente e particolarmente redditizio. Negli Stati Uniti sta prendendo piede una nuova bizzarra tendenza. Sono sempre di più le donne che mettono in vendita test di gravidanza usati e con risultato positivo, su siti come eBay o Craiglist. Nella maggior parte dei casi gli inserzionisti chiedono circa 25 dollari per ogni test. Spesso, inoltre, l'annuncio assicura che il test è stato nuovamente sigillato ed appare, quindi come nuovo. Di solito i possibili usi di questo prodotto alquanto curioso vengono opportunamente illustrati all'interno degli annunci. Si potrebbe usare il test positivo per spingere, ad esempio, una coppia al matrimonio, oppure come prova per ottenere denaro in vista di un fantomatico aborto. Altri inserzionisti, invece, sono meno specifici. E non si pensi si tratti di episodi limitati: i test vanno a ruba, con centinaia di stick scambiati ogni giorno. Stando all'Fbi la pratica, che sarebbe nata attorno al 2013, spiega lo “Sportello dei Diritti”, non è affatto illecita. Utilizzare uno di questi test positivi per circuire qualcuno, invece, può essere a tutti gli effetti essere considerato frode.
martedi 20 dicembre 2016
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sabato 17 dicembre 2016

QUINTINO PALUZZI: L'IMPRENDITORE "PAZZO CON DIO ACCANTO"

Vostro figlio trascura lo studio per giocare a pallone? Ci pensa Quintino a risolvere il problema. Sposta le scartoffie di un ufficio amministrativo situato all'interno dello stadio San Marco, nel quartiere San Donato, piazza sedie e tavolini, chiama a raccolta tre insegnanti e apre un doposcuola. Accade in una zona della città sempre più fulcro di attività sportive e agonistiche. L'autore della "pensata" è Quinto Paluzzi, 59 anni, originario di Castiglione Messer Raimondo (Teramo) ma residente a Pescara da 44 anni, fondatore della Delfino pescherie di via Stradonetto e patron della scuola calcio Delfino Porto Flacco. Quaranta giovani calciatori, tra i 12 e i 17 anni, studenti delle medie Tinozzi e Antonelli, dell'Itis Volta, Galilei, Bellisario e Da Vinci, frequentano due volte a settimana, il martedi e il giovedi dalle 15,30 alle 19,30, il doposcuola della Delfino, nato per rispondere alle esigenze dei genitori preoccupati che i figli tenessero più la testa sul campo di calcio che sui libri. Dopo gli allenamenti, gli atleti fanno la doccia e si chiudono nella piccola sala a studiare con Virginia Moretti, moglie di Enrico, comandante della Direzione Marittima ; Marilena Felicia e Michela Scinta, docenti di materie umanistiche e psicologiche, supportati dalla collaborazione dei segretari d'ufficio Cinzia Chiacchiaretta, Luigi Di Lorito e Gianfranco De Felice. Questa iniziativa ha fatto tutti contenti, a cominciare dai ragazzi che il giorno dopo vanno a scuola più preparati. E' quanto affermano Christian, Alessandro, Francesco, David e Ciro:"Il doposcuola ci aiuta a rimetterci in pari nelle materie in cui siamo carenti". L'impresa sta raccogliendo sempre più consensi e lo spazio sta diventando sempre più stretto, tanto che Paluzzi ha intenzione di "chiedere all'amministrazione comunale una sala più grande per ampliare il percorso formativo degli studenti". L'imprenditore non è nuovo a iniziative benefiche, sostenuto da un carattere generoso, una grande fede ma anche da tanta fortuna economica. C'è da trovare un posto di lavoro, da organizzare una cena per i poveri della Croce Rossa o manifestazioni a favore dell'Ail e dell'Unicef, da costruire un orfanotrofio e un asilo in Africa? Ci pensa Quintino, che ama definirsi "un pazzo con Dio accanto". La fede "guida tutta la mia vita, dedicata ad aiutare gli altri". L'emozione lo assale quando ricorda l'incontro con papa Francesco, l'anno scorso in piazza San Pietro . Forte è anche la devozione verso San Pio da Pietrelcina e parla dell'affetto che lo unisce al suo figlio spirituale, padre Guglielmo Alimonti col quale prega regolarmente. Paluzzi nasce il 14 settembre 1957 nella Val Fino, quinto(da qui il nome) di sei figli, Sergio, Mirella, Liliana, Elda, Natalina. All'età di dieci anni, nell'ottobre 1967, perde la madre, Giannina Di Donato, che aveva appena aperto un panificio, successivamente rilevato dalla sorella Mirella. Sette anni dopo, muore anche il padre Roberto. A questo punto, arriva a Castiglione Messer Raimondo, un personaggio che cambierà il corso della sua vita, il macellaio Levino, attraverso il quale la sorella Elda si sposa con il pescatore Antonio Camplone. Paluzzi si trasferisce a Pescara a sedici anni e comincia ad andare in mare. Si appassiona e un anno dopo è già al timone della sua barchetta Giulietta e getta le reti insieme all'amico Eraldo, detto Tailor. I soldi sono ancora pochi e per arrotondare vende i gelati allo stadio e le scafette di pesce ad Atuccia, moglie di Tarzan, che gli ridà indietro qualche spicciolo. Nel frattempo, conosce Mara Giardinelli, in via Mezzanotte, le fa una corte serrata e la sposa il 5 marzo 1981 nella chiesa di Santa Caterina. Nel 1979 è al comando del peschereccio Antonella Luci, gli affari stentano a decollare, ma la fede lo sosterrà ancora una volta. Pochi giorni prima del matrimonio, il parroco don Bruno, al quale Quintino aveva confidato le sue preoccupazioni, lo rassicura:"Dai, andiamo a benedire la barca" e legge le pagine del Vangelo (Luca 5 versetti da 1 a 11) riguardanti la pesca miracolosa. Passano pochi giorni "e mi chiamano da Ortona dove è stato avvistato un branco di tonni. Riporto a casa un bottino da mille quintali che mi assicura una buona rendita, quanto basta per finire di pagare le rate dell'imbarcazione e convolare a nozze". Dall'unione della coppia nascono Roberto e Gianluca, l'ultimo arrivato in famiglia è Federico, il nipotino di 2 anni. I figli lavorano nell'azienda di via Stradonetto, oltre cento dipendenti, fondata nel 2002 dopo un lungo apprendistato con la famiglia Massacese:"Volevo diventare un commerciante, stare sulla terraferma per non allontanarmi dalla famiglia". Oggi possiede quindici pescherie: dieci a Pescara, due a Lanciano, due a Chieti e una a L'Aquila e una flotta di tre pescherecci con venti operatori. Nel 1996 i suoi amici pescatori Pasquale Rigante, Dudù, Peppe, Roccuccio e Altero, gli propongono di rilevare la squadra di calcio il Porto. Paluzzi si fionda nella nuova avventura e nasce la Delfino (tutte le sue attività portano questo nome) Flacco Porto, presieduta da Luciano Zangirolami, che oggi conta oltre trecento dipendenti tra allenatori (Emilio Buccella, Gianni Chiacchiaretta e Antonio Cipriani), dirigenti, calciatori tra cui Luca Febo, Lorenzo e Francesco Di Iulio, Emanuele Di Tella e Alessandro Conte.
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mercoledì 14 dicembre 2016

RICERCATORI RUSSI HANNO SVILUPPATO UNA TECNOLOGIA PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI

La formazione della prima cellula di cancro nel corpo umano, quando la malattia è ancora lontana da provocare danni irreversibili, potrà presto essere scoperta grazie ad una innovativa tecnologia creata da ingegneri biologi della National Research Nuclear University MEPhI di Mosca. I ricercatori del laboratorio di nanoingegneria biologica di MEPhI hanno sviluppato una nanosonda che dopo essere inserita nel corpo, è in grado di individuare e attaccare alcune le cellule del cancro, in modo che siano identificate e pronte per essere distrutte. Mikhail Strijánov, presidente della MEPhI, la prestigiosa università russa, tra le cui pareti hanno lavorato sei premi Nobel per la fisica, ha preferito negli ultimi anni aggregare i ricercatori impegnandoli nel campo della nanomedicina per creare piccolissimi “shuttle” non solo per la diagnosi ma anche per utilizzare le terapie in grado di trasportare farmaci dentro le cellule tumorali, mirate a ridurre gli effetti collaterali e massimizzare l'efficacia delle molecole introdotte. Queste nanosonde intelligenti si comportano da minuscoli “Caronte” in grado di traghettare i farmaci all'interno del tumore e cioè un nucleo radioattivo che vive solo poche ore aggredendo il tumore, irradiandolo per un tempo limitato per poi diventare innocuo per il paziente, ha aggiunto  Irina Zavestóvskaya, direttrice dell'Istituto di Ingegneria, Fisica e Biomedicina, integrato nella struttura del MEPhI. Una volta dentro, come “cavalli di Troia” le nanosonde potranno rilasciare il radiofarmaco in modo mirato. La ricerca è attualmente concentrata sui sistemi di riconoscimento della “fermata giusta” per i nanoshuttle, sui metodi per aprire loro le porte biologiche e sulle chiavi per superare le barriere. L'obiettivo dei ricercatori portare la ricerca nanomedica verso un'applicazione clinica per la salute dell'uomo con il sistema di nanosonde in un termine massimo di due o tre anni, quando saranno concluse tutte le prove cliniche. È la nuova frontiera della ricerca oncologica,  vettori tra i 20 e i 500 nanometri (un miliardesimo di metro) capaci di veicolare sia i tradizionali farmaci chemioterapici sia quelli biologici, come acidi nucleici e proteine
mercoledi 14  dicembre 2016
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MASSIMO ODDO: "LA MIA VITA TRA MUSICA, SPORT, FAMIGLIA E BENEFICENZA"

Famiglia, musica, sport e beneficenza. E' una vita "piena di valori e passioni" quella di Giovanni Oddo, figlio di Francesco detto Franco, ex allenatore di serie A e fratello di Massimo, tecnico del Pescara calcio. Appartiene ad una famiglia di almeno tre generazioni di sportivi, arrivata a Pescara "per amore" dal trapanese. Suo padre è siciliano, a Pescara, tanti anni fa, conosce la madre Maria Mariani, originaria di Penne, anche lei atleta da giovanissima. Suo nonno paterno da cui riprende il nome, Giovanni, e' stato campione italiano universitario di salto triplo (Littore d'Italia) nel 1934 e nel 1937, mentre il nome di Massimo si rinnova dal bisnonno materno.  Sposato con l'avvocato Antonella Dragani di Ortona, Giovanni Oddo coltiva le sue passioni, ma "al primo posto nella mia vita c'è la famiglia". Vorrebbe tanto fare il papà, ma intanto allena ogni giorno, con suo padre, la  squadretta di pulcini a Pineto. Di giorno é impegnato con la Massimo Oddo, onlus di famiglia che si occupa di beneficenza. Tanti i progetti realizzati, soprattutto negli ospedali cittadini. Si tratta del  progetto "adotta un giovane sportivo" col quale "mio fratello ed io vogliamo dare la possibilità a giovani talenti di emergere e farsi conoscere attraverso un fondo di solidarietà e l'aiuto concreto delle palestre e delle associazioni sportive".  Alla sera  Giovanni Oddo si diletta a suonare la chitarra e 
cantare nei locali della costa, insieme alla sua band "Su le mani" composta da  Sandro Gagliardi, chitarra solista di Pescara; William D'Andrea, basso, di Pescara; Salvatore Guido, tastiere, di Pescara, Gabriele Porta, batteria, di Alba Adriatica e suo figlio Roberto, 17 anni, alle percussioni. La band si 
esibisce con pezzi di musica italiana, rivisitata e riarrangiata. Uno dei sogni di Giovanni Oddo è  "fare il musicista e partecipare ad un talent show ma in Italia non è facile come all'estero e io voglio restare qui, nella mia Pescara che amo tantissimo". Gli Oddo sono una famiglia di canterini. "Anche papà e 
Massimo hanno una bella voce e cantano, sono in pochi a saperlo perchè si esibiscono solo quando sono ospiti di qualche cerimonia, ma rimane tutto in famiglia". Il musico e allenatore di piccoli talenti in erba, non sente il peso della celebrità dei congiunti."No, assolutamente. Noi siamo una famiglia molto unita, facciamo tutto insieme". Il prossimo obiettivo di Giovanni Oddo?"Ho già tutto quello che voglio, mi manca solo un figlio".
mercoledi 14  dicembre 2016
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lunedì 12 dicembre 2016

IL SORRISO FA BENE ALLA SALUTE

L’ottimismo fa bene alla salute e non a caso sono molti gli studi in materia che tracciano le possibilità offerte dall’ottimismo come il sale della vita, come l’antidoto alle difficoltà. I rischi di morte per qualsiasi causa risultano inferiori del 30% tra le persone che "pensano positivo", anche di fronte alle difficoltà, rispetto a chi è più propenso a vedere nero. L’ultimo studio in materia, pubblicato sull’American Journal of Epidemiology, realizzato dalla Harvard University su un campione di 70'000 infermiere, identifica per la prima volta anche i diversi rischi di mortalità a seconda delle malattie. Le più ottimiste hanno una probabilità di morire per infezioni più bassa del 52% rispetto alle pessimiste, ma anche un rischio inferiore di morte per ictus (-39%), infarto o malattie polmonari (-38%). I risultati di questo rapporto, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono stati eclatanti. Addirittura le stesse medicine agiscono con maggiore incisività in quei pazienti che si affidano ad esse con la speranza di sconfiggere le malattie, proprio perchè l'ottimismo dà quella marcia in più.  
lunedi 12  dicembre 2016
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domenica 11 dicembre 2016

UNA DIETA A BASE DI GRASSI PER VIVERE PIU' A LUNGO

Una dieta povera di grassi è inutile e non fa vivere più a lungo. Questo Natale le famiglie possono satollarsi di cibi ad alto contenuto di grassi senza temere per la loro salute dopo che una nuova ricerca ha ribaltato gli studi che dimostrerebbero l’incontrovertibile legame tra grassi saturi come panna, burro, carne rossa, uova e formaggio e problemi di cuore, mostrando come siano basati su assunti sbagliati, dati debolissimi, quando non esplicitamente manipolati, e conclusioni che, dal momento definiremmo stiracchiate. Ma uno studio pubblicato su una rivista medica di punta ha scoperto l'esatto contrario: una dieta ricca di grassi naturali migliora la salute delle persone che la praticano. Il Professor Sherif Sultan, esperto professore di chirurgia vascolare ed endovascolare alla University of Ireland, ha spiegato: "Abbiamo urgente bisogno di ribaltare le linee guida dietetiche attuali. Le persone non dovrebbero seguire diete ad alto contenuto di carboidrati come è stato suggerito negli ultimi dieci anni. Le nostre diete dovrebbero essere in gran parte basate su cibi ad alto contenuto di grassi di buona qualità.Questo consentirà di evitare l'epidemia crescente di diabete di tipo 2 e invertire il crescente numero di persone che soffrono di problemi cardiaci legati al peso ". I ricercatori hanno anche osservato nei pazienti, ridotta la pressione sanguigna e livelli di glucosio, che sono associati ad un minor rischio di malattie cardiache, diabete di tipo 2 e il cancro. Il colesterolo è “una delle molecole più vitali” del corpo e previene le infezioni, cancro, dolori muscolari e altri problemi nelle persone anziane. E aggiungendo benzina al fuoco dice: “L’abbassamento del colesterolo con i farmaci per la prevenzione primaria di problemi cardiovascolari in persone con più di 60 anni è un totale spreco di tempo e risorse”. Lo studio, è stato pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition. Reazioni scettiche erano previste e hanno messo in dubbio l’imparzialità dello studio, commenta lo “Sportello dei Diritti”. Il professor Colin Baigent , un epidemiologo presso l’Università di Oxford, ha dichiarato che lo studio ha molti punti deboli e, di conseguenza, è giunto alla conclusione che sia completamente sbagliato. Anche la British Heart Foundation interviene e mette in discussione questi dati: il collegamento tra alti livelli di colesterolo LDL e le cause di morte degli over 60 è reale, anche se è difficile da rilevare in quanto ci sono altri fattori che influenzano la salute generale. In ogni caso, la raccomandazione più intelligente rimane quella di monitorare i nostri livelli di colesterolo, senza eliminare tutti i grassi, che sono necessari (non vietare i prodotti lattiero-caseari, per esempio) e, ovviamente, seguire una dieta varia con poco alcool, fumo ed eliminare alimenti che causano l’obesità.
domenica 11 dicembre 2016
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giovedì 8 dicembre 2016

IL VATICANO APRE UN SITO INTERNET PER CONTRASTARE GLI ABUSI SESSUALI

Negli ultimi anni ci sono stati molti casi di pedofilia all'interno della Chiesa cattolica, ovvero abusi sessuali su minori o possesso di materiale pedopornografico da parte di vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti appartenenti alla Chiesa cattolica, una serie di episodi che hanno riscosso una vasta eco mediatica e una considerevole attenzione da parte dell'opinione pubblica internazionale a partire dal 2002 e, in particolar modo, tra il 2009 e il 2010. La Chiesa ha già avviato un percorso di cambiamento per prevenire gli abusi e al fine di aiutare le persone colpite. Un esempio è la commissione che il Papa Francesco ha nominato nel 2013, guidata dal cardinale di Boston, Sean O'Malley. Il prossimo passo è l'apertura di un sito web, "protectionofminors.va" che rafforzerà il lavoro. Il sito prevede aperta in una nuova scheda la pagina che consente oltre ad una guida per le comunità locali che lavorano per proteggere e prevenire gli abusi sessuali, le linee guida su come verranno trattati i reclami, e consigli pratici su come aiutare le vittime. Ci sono anche notizie e informazioni sul lavoro della Commissione e la pagina incoraggia lo scambio di informazioni all'interno della Chiesa cattolica. Marie Collins, membro della Commissione, ha spiegato che l'iniziativa è così importante, che incoraggerà le persone colpite a farsi avanti e a chiedere aiuto. Finora il sito era solo in inglese, ma è prevista per la fine dell'anno il lancio anche in spagnolo, francese, italiano e portoghese. "E 'molto importante per noi in seno alla Commissione che siamo il più trasparente possibile. Vogliamo che tutti sappiano che noi facciamo tutto il possibile per compiere la nostra missione," ha inoltre dichiarato il coordinatore della Commissione Emer McCarthy. La Commissione desidera inoltre sviluppare un programma di formazione per tutti all'interno della chiesa che sono coinvolti nel lavoro contro gli abusi sessuali. Il Papa ha ripetutamente condannato gli abusi sessuali del clero cattolico. Nel febbraio 2015, Papa Francesco ha sottolineato nella lettera inviata ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata. Le famiglie devono sentire che hanno tutto il diritto di trasformare la chiesa in piena fiducia, perché è una casa sicura, il Papa ha scritto in una lettera ai vescovi, che la priorità della Chiesa davanti ai casi di abusi su minori non deve essere quella di evitare lo scandalo, ma di tutelare le vittime e riparare ai torti commessi. «Le famiglie devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura - afferma il Papa -. Pertanto, non potrà venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché - avverte Francesco - non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori». La Commissione ha diciassette membri fra uomini e donne, sia nella Chiesa cattolica che fuori, provenienti da tutti i continenti della terra.
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mercoledì 7 dicembre 2016

DAL 1 GENNAIO 2017 SPARIRA' WHATSAPP DA QUESTI CELLULARI

Dal 1 gennaio 2017 WhatsApp smetterà di funzionare in automatico su alcuni telefoni cellulari più datati. La rivoluzione, per niente gradita agli utenti, riguarderà questi tipi di smartphone e cellulari: iPhone 3GS (con sistema operativo iOS 6), tutti i cellulari con software Android 2.1 e 2.2, e con Windows Phone 7. Questi smartphone, a partire dal 1 gennaio 2017 non avranno più alcuna possibilità di messaggiare. Invece ci sarà ancora qualche mese di tempo per i BlackBerry, BlackBerry 10, Nokia S40 e Nokia Symbian S60: per loro la deadline è stata spostata a fine giugno 2017.
mercoledi 7 dicembre 2016
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lunedì 5 dicembre 2016

GLI ITALIANI HANNO AVUTO QUELLO CHE SI MERITANO

La bucaniera
Gli italiani sono un grande popolo. Perchè sanno sempre per chi votare. Hanno sempre le idee chiarissime sui capitani coraggiosi da mandare a scaldare le sedie governative. Perchè non scelgono mai i politici che non possono diventare i bersagli delle velenose critiche da bar, sennò con chi ci lamentiamo se tutti sono bravi a comandare?. Hanno fatto fuori Renzi perchè faceva lo studentello spocchiosetto: vi faccio vedere io come si fanno le riforme e come si manda a casa la casta costosa e fannullona. A casa ci è andato lui e i suoi detrattori cantano vittoria. Per ora. Nel frattempo gli italiani hanno confermato di essere tradizionalisti, le innovazioni, seppur pasticciate e non limpidissime, lasciamole ai Paesi stranieri! Chi siamo noi per fare scuola??. E dopo averli a lungo contestati, hanno fatto in modo di far tornare al potere i politici che hanno affondato il Paese per generazioni. Perchè gli "itagliani" non amano i cambiamenti radicali. Se rinnoviamo, con chi ce la prendiamo? A chi possiamo lanciare epiteti del tipo: sti ' pezzi di merda si rubano pure i barattoli della colla? Fanno entrare i migranti, li mettono negli hotel a cinque stelle e nelle ville con piscina e noi facciamo la fame? Perchè Renzi ha perso quando ha giocato la carta dei migranti, altro che carta costituzionale. Adesso cosa accadrà? Semplice. I vincitori ora non vorranno perdere la faccia e dimostrare agli italiani che stavano solo facendo ostruzionismo alle riforme di Renzi. Adesso dovranno tirare fuori le palle e dimostrare agli italiani che loro saranno più bravi a far ripartire il Paese. Dunque lo scenario che si profila e' il seguente: Salvini darà un calcio in kulo ai migranti e chiuderà le frontiere, quindi in Italia non arriverà più la feccia dei delinquenti (in mezzo, per carità, a tanti poveracci onesti); Berlusconi abbasserà le tasse e darà lavoro a un milione di italiani e quindi finalmente manterrà le promesse che aveva fatto anni fa, prima che tutto andasse a puttane. D'Alema consegnerà le case popolari ai tanti italiani in difficoltà con gli affitti, compresi i non aventi diritto. Grillo continuerà a predicare benissimo e a razzolare un pò meno, anche se per la verità il Movimento cinque stelle è l'unico ad essersi tolto i soldi di tasca per sfamare gli imprenditori. Un granello di sabbia in un mare di merda, ma le note positive bisogna sottolinearle per onestà intellettuale. Anche se poi sono stati maestri nell'uniformarsi, una volta conquistata Roma, alle cattive abitudini della politica capitolina che rispecchia, poi, quella italiana. A Bersani, Brunetta (aiutato dalla consorte che con i cinquettii è un asso) e compagnia bella, toccherà la rogna pensioni. Altro che flessibilità, prestiti bancari, api e vespe, quisquilie e pinzillacchere. L'annuncio clamoroso della casta del futuro sarà: pensioni baby per tutti e pensioni d'oro per tutti. Viva L'Italia! Nel frattempo, pero', si sono beccati il colpo di teatro di Renzi:"Questo voto consegna ai leader del fronte del no oneri e onori. Tocca a chi ha vinto avanzare proposte serie e credibili. Ci abbiamo provato abbiamo dato agli italiani una chance di cambiamento ma non ce l'abbiamo fatta, non siamo riusciti a convincere la maggioranza dei cittadini. Volevamo vincere, non partecipare. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Ho perso io, non voi". Tappando la bocca a tutti coloro che oggi, se non si fosse dimesso, lo avrebbero indicato come un giuda e traditore. Ha mostrato il volto commosso e se ne è andato in compagnia della first lady. E chissà se non voltando le spalle agli italiani mentre prendeva la porta, non abbia pensato: e adesso sono cazzi vostri. Io almeno, anche se non ho fatto una riforma perfetta, ci ho provato a cambiare le cose, quelle stesse cose che tutti vi hanno promesso per anni ma che nessuno ha mai realizzato perchè quale poltico rinuncia ai privilegi? Certo anch'io ho fatto qualche cazzata, penso all'aereo da miliardari, ma quale politico italiano non ha un peccatuccio veniale da farsi perdonare? . Di certo c'è che gli italiani , con questo voto ( importante o meno lo diranno i posteri) hanno avuto, ancora una volta, quello che si meritano.
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giovedì 1 dicembre 2016

DALL'AIDS SI GUARISCE CON LA DIAGNOSI PRECOCE

Sono oltre quattrocento i pazienti con diagnosi di Hiv/Aids  in cura  nella Unità Operativa Complessa  di Malattie Infettive dell'ospedale  di Pescara, diretta da Giustino Parruti. Hanno tra i quaranta e i cinquanta anni, molti sono omosessuali e provengono anche da Molise, Puglia, Marche e Lazio. "L'Aids - spiega Parruti-  è una malattia che ha una percentuale di guarigione fino al cento percento, se si effettuano i test precoci e se non si arriva in ospedale troppo tardi, quando sono in corso encefaliti, polmoniti , febbri e diarree con dimagrimento avanzato". Di questi argomenti l'infettivologo parla oggi agli studenti dell'istituto professionale Di Marzio-Michetti di via Arapietra, diretto da Daniela Massarotto, alla presenza delle autorità istituzionali e
scolastiche. L'evento si svolge nella giornata mondiale dell'Aids che si celebra il primo dicembre di ogni anno.  Parruti esporrà i risultati ottenuti
attraverso il progetto obiettivo:"Diagnosi di Hiv/Aids",  che ha visto la Asl di Pescara capofila per la regione Abruzzo, varato nel 2011 dal Ministero della
Salute con la finalità di proporre un circuito diagnostico allo scopo di facilitare l'accesso ai test Hiv. Un progetto, avviato in Abruzzo nel 2014, che ha previsto diverse fasi: predisposizione di siti web per la prenotazione di prelievi nelle sei sedi abruzzesi di Malattie Infettive; prenotazione diretta da parte
dell'utente del test attraverso l'accesso al sito www.failtestanchetu.it; esecuzione contestuale sui campioni prelevati per il test Hiv anche dello screening
sperimentale per epatite B, epatite C e sifilide; centralizzazione della esecuzione del test nell'Uoc, laboratorio di analisi cliniche del presidio ospedaliero. I risultati dei primi 15 mesi del progetto, pubblicati sulla rivista americana di settore "Aids patients" , sono i seguenti: il 7,5 percento dei campioni prelevati è risultato positivo. 0,9% per Hiv, 2% per Hbv, 2% per Hcv e 2,6% per sifilide. Parruti annuncia che "entro Natale, insieme al manager Armando Mancini, presenteremo tutto l'iter per il potenziamento dello screening" sulla malattia.  Negli ultimi due anni sono stati monitorati "6000 pazienti abruzzesi, tra essi una sessantina sono stati trovati con infezione da Hiv", una patologia che presenta  generalmente "una percentuale di guarigione del novanta percento, con il 10 percento di mortalità,  se  i soggetti  che hanno comportamenti a rischio non eseguono i test precoci. Altrimenti la guarigione è totale con l'aiuto di una combinazione di farmaci antiretrovirali molto efficaci". Il cammino verso la guarigione è certo, chiude Parruti, "ma lungo e periglioso".
giovedi 1 dicembre 2016
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martedì 29 novembre 2016

QUASI NOVE ORE AL PRONTO SOCCORSO PER STECCARE IL DITO DI UN BIMBO

Otto ore e ventotto minuti di attesa nella stretta sala del pronto soccorso dell'ospedale di Pescara per fare una lastra e fasciare con una stecca il dito rotto di un bimbo di 12 anni che è tornato a casa con una prognosi di ventuno giorni. La denuncia di quel che viene definito disservizio sanitario arriva del papà Fabio Ranalli, pescarese, responsabile di una azienda di prodotti alimentari. E' lui stesso che racconta l'odissea di una giornata, sabato, trascorsa al pronto soccorso:"Uno scempio, un incubo- si infervora il padre del piccolo - siamo arrivati alle 11.20 e siamo usciti dall'ospedale alle 19.48. Mio figlio, benchè stanco e dolorante, è stato bravissimo. Ha affrontato le ore di attesa, tra pranzo e merenda, senza troppo lamentarsi accanto a me e la mamma che cercavamo di consolarlo e distrarlo dal dolore alla mano". Tutto è iniziato venerdi scorso quando il ragazzino, studente alla media Carducci, si è rotto il dito medio della mano destra mentre giocava a basket. Durante la notte tra venerdi e sabato, la mano del piccolo si è gonfiata, provocandogli un doloroso ematoma. "Il primo pensiero è stato di portarlo all'ospedale e non dal medico di famiglia- prosegue l'uomo- perchè la situazione si era ulteriormente aggravata. Subito ci hanno dato il codice verde e chiesto di rimanere in attesa. Man mano che le ore trascorrevano, però, altra gente ci è passata davanti più o meno con le stesse problematiche e abbiamo educatamente rispettato le urgenze. Alcuni dottori ci hanno detto: i bambini hanno la precedenza, ma mio figlio è riuscito a fare la lastra solo alle quattro del pomeriggio. Nella repubblica dominicana, dove sono stato in vacanza, il tempo di attesa per avere una prestazione sanitaria è di appena dieci minuti. Noi abbiamo aspettato quasi nove ore per mettere una stecca al dito. Inconcepibile. Il piccolo dovrà tenere la fasciatura una ventina di giorni, ma la farò togliere dal medico di famiglia, non costringerò mio figlio a passare un'altra giornata al pronto soccorso".
martedi 28 novembre 2016
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lunedì 28 novembre 2016

L'ASMA DA TEMPORALE PROVOCA MORTI E MALATI

A Melbourne, in Australia sono decedute sei persone, dopo essere state colpite dal cosiddetto fenomeno di "asma da temporale". Altre tre sono ricoverate in grave condizioni. L'allarme rimane alto dopo che oltre 8mila persone sono state ricoverate nei vari ospedali per accertamenti. Il violento temporale, accompagnato da pioggia e forte vento, ha causato la frammentazione del polline di loglio, le cui particelle allergeniche penetrano profondamente nei polmoni. Circa un terzo delle persone colpite non avevano mai avuto attacchi di asma e gli episodi hanno interessato sia adulti che bambini. L’asma da temporale si verifica di consueto in coincidenza nei periodi di massima concentrazione dei pollini allergenici in atmosfera. Il primo episodio registrato è avvenuto proprio a Melbourne nel 1987 e simili eventi si sono verificati anche in Usa, Canada Gran Bretagna. Nel 2004 in Italia, precisamente a Napoli, furono ricoverati in ospedale sette persone. Quello con il numero più alto di pazienti sino ad oggi, è quello che ha colpito Londra il 24 giugno del 1994 con 640 persone che sono finite in ospedale per asma. Per gli scienziati l’aumento esponenziale delle crisi di asma durante i temporali è dovuto al fatto che la forza dei fenomeni frammenta in piccolissime particelle i pollini che penetrano quindi in profondità negli alveoli polmonari, scatenando la violenta reazione. Tra l’altro nelle fasi iniziali i vortici d’aria possono risollevare i pollini formando un pericoloso aerosol che aumenta il rischio di crisi d’asma. 
lundi 28 novembre 2016
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sabato 26 novembre 2016

AKSEL NIKAJ: DAI BARCONI DELLA SPERANZA AL SOGNO DI DIVENTARE AMBASCIATRICE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI

All'asilo la chiamavano 'l'avvocato'. Da adolescente e' impegnata nelle lotte studentesche e da grande vuole diventare ambasciatrice dei diritti umani in Europa. La vita di Aksel Nikaj, 19 anni, pescarese di nascita ma di origini albanesi, liceo scientifico Da Vinci, e' costellata di impegni sociali e poca 'normalita'. Casa, scuola e
'politica'. Una dialettica disarmante per una ragazza della sua eta', che ha sempre desiderato 'aiutare gli altri' e ci riesce pure. Da anni sta lavorando alla creazione di un centro sociale giovanile, il 'primo a Pescara' (Abruzzo, Italy) a nome "Lo Spaz". Un impegno, tra i mille di ogni giorno, che porta avanti insieme ai ragazzi del Collettivo studentesco, di cui e' coordinatrice. Anzi, 'CMB, coordinatrice molto bassa (di statura), come mi hanno
soprannominato i miei compagni' scherza Aksel, il cui nome in greco significa 'qualcosa di prezioso' e in
armeno 'piccola quercia'.

Non si sente 'una leader' ma gesticola e parla, scandendo bene le parole, come se si trovasse su un palcoscenico davanti ad una folla in delirio. Nasce il 4 marzo 1997 all'ospedale di Pescara da
mamma Tatiana Careri, 57 anni, laurea in economia e finanza, impiegata nell'ufficio immigrazione del Comune di Chieti e papa' Vladimir Nikaj, 66 anni, titolare di una officina meccanica, che si diletta nei lavori artistici in ferro battuto. Sua sorella, Edlira, 36 anni, eredita la passione per l'arte. Studia al Misticoni e poi vola in Albania dove vive e lavora come architetto di interni. La sua famiglia e' originaria di Tirana, dove i genitori si sono
conosciuti prima di arrivare in Italia con uno dei tanti barconi della speranza. 'Papa' lavorava come tecnico attrezzista a Cinecitta' in Albania- racconta la studentessa- hanno vissuto la giovinezza sotto la dittatura di Enver Hoxha.


Pur di studiare, mamma andava contro le regole e rischiava. Leggeva i libri di nascosto, tutti in una notte, nelle sale della biblioteca nazionale aperte da un amico. Dopo un anno di fidanzamento, i miei si sono sposati ed e' arrivata mia sorella'. La dittatura finisce e il Paese e' allo sbando. 'A quel punto i miei
partono per raggiungere l'Italia. Mia sorella non dimentichera' mai che, durante la traversata, un 'onda assassina rapisce il bambino di una donna che urla, si dispera e vuole gettarsi in mare per recuperare il corpo inerme del figlio'. Una immagine potente che segnera' i sogni di Aksel bambina e che porra' le basi del suo
destino sempre proiettato verso i bisogni del prossimo. Prima destinazione, Bari. 'Edlira, che all'epoca aveva 11 undici anni e in Albania aveva frequentato un corso di italiano clandestino, aiuta i miei ad ambientarsi con la lingua. In casa, si parla albanese e italiano '.


Attraverso conoscenti, arrivano a Pescara dove oggi risiedono.
'Amo questa citta', in ogni angolo c'e' un pezzo della mia vita'. Ma 'comincia a starmi stretta, ho bisogno di fare sempre nuove cose e la mia vita non potrebbe mai essere diversa da questa, sempre attenta ai cambiamenti dei fenomeni sociali'. Dopo il diploma, vuole andare a studiare Scienze Politiche a Bologna prima di lanciarsi nel firmamento europeo. I suoi viaggi sono sempre 'finalizzati a portare avanti le cause umanitarie'. Barcellona, Budapest, Bruxelles, Londra, Grecia, ogni meta e' buona per lanciare un progetto contro la xenofobia o il razzismo. In vacanza va solo in Puglia, da dove la sua vita in terra italiana e' cominciata e in Albania, a far visita ai nonni Andronici e Thanas, originari di Valona e Saranda. Prossimo obiettivo, la Palestina 'per conoscere meglio la causa palestinese'. Studia 'storia, filosofia,letteratura, persino come funziona il vento, con puntiglio maniacale, analizzo i fatti col bisogno di darmicontinuamente risposte. All'asilo mi chiamavano l'avvocato perche' redimevo le dispute dei bimbi.

Gli attentati? La soluzione non e' una tabula rasa, l'America e l'Europa hanno le loro colpe, non e' una questione religiosa ma di indottrinamento folle, di ignoranza allo stato puro'. Difetti e pregi? 'Sono logorroica, emotiva, testarda e ipersensibile, parlare in pubblico mi fa battere il cuore a mille ma il collettivo, che frequento da sette anni, e' una palestra di vita, mi ha sbloccato, mi ha dato sicurezza e reso piu' forte. Non avrei potuto fare nulla senza i miei compagni che combattono le battaglie insieme a me'. Una di queste e', appunto, la realizzazione del centro giovanile insieme ai ragazzi di So.ha e 360. 'Con la campagna 'Dateci spazio', siamo riusciti a farci dare dalla Regione 40 mila euro per creare una struttura che possa ospitare gli studenti delle 14 scuole pescaresi. Un luogo di incontro per fare musica, pittura, musica, io canto e ballo hip hop. Finito il liceo, solo molto felice di lasciarla in eredita' a tutti gli studenti'. Il collettivo 'mi ha insegnato a tenere aperto il cuore', quel cuore 'libero attualmente da impegni amorosi, ma troppo occupato da tutto il resto'. E una vita normale fatta di cinema, teatro e aperitivi? 'Fortuna che ci pensano le mie amiche Mariangela, Heidi, Jessica, Giorgia, Imma,Marta e Clarissa a tenermi ancorate alla realta'. Sto spendendo i migliori anni della mia vita battendomi per le cause degli altri, ma non potrei mai vivere senza. Non pretendo di salvare il mondo-conclude Aksel Nikaj- so che moriro' avendo coscienza di non aver concluso i miei sogni, ma so che la mia vita non serve a me: l'ho messa al servizio di qualcosa di piu' grande'.
sabato 26 novembre 2016
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SIGARETTE ELETTRONICHE NOCIVE PER DENTI E GENGIVE

Sul posto di lavoro, al bar, a casa, la e-cig ha conquistato milioni di persone nel mondo. Ma per chi è passato dalle sigarette fatte di carta e tabacco a quelle elettroniche arrivano brutte notizie.  Secondo un team di ricercatori della University of Rochester Medical Center (New York, USA),anche inalare i vapori di queste ultime è assai nocivo per la salute, in particolare, per denti e gengive. Il dottor Irfan Rahman, Professore associato presso il Dipartimento di Medicina Ambientale, ha spiegato «Quanto e quanto spesso si fuma determina la mole di danno che si provoca all’interno della cavità orale». Secondo la scienza, dunque, anche le sigarette elettroniche andrebbero temute. Dal calore della bobina della sigaretta elettronica dipenderebbe la produzione di alcune sostanze chimiche nocive come l'acroleina, l'acetaldeide e la formaldeide. Il «motorino» delle sigarette riscalda il liquido contenuto nella cartuccia, che arriva in un dispositivo aerosol da cui i fumatori inalano il «vapore», talvolta aromatizzato. Il collega di Rahman, dottor Fawed Javed, analizza il problema esistente anche a livello molecolare e cellulare. «Sappiamo che alcuni aromi, più di altri, possono danneggiare le cellule ancora più delle comuni sigarette, irritandole e infiammandole», ha spiegato l’esperto. «È importante ricordare che le sigarette elettroniche contengono comunque nicotina, che contribuisce al danneggiamento di denti e gengive». Lo studio è stato pubblicato nella rivista scientifica Oncotarget e  verrà confrontato da altre ricerche scientifiche sugli effetti che queste sigarette hanno sulla salute, in particolare mirate ad una più vasta comprensione dei danni provocati dal fumo di sigaretta elettronica verso i denti e i tessuti del cavo orale. 
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martedì 22 novembre 2016

ATTENZIONE ALLE TELEFONATE RUBA CREDITO: NON RISPONDETE A QUESTI NUMERI

Può capitare che, dopo aver ricevuto una chiamata da un numero apparentemente italiano, una volta risposto si senta la linea cadere immediatamente. Automatico richiamare il numero, ma, senza saperlo, si inizia a pagare fino a esaurimento del credito. La notizia dei numeri truffa, si legge su studiocataldi.it, era trapelata in rete diversi in mesi fa, grazie al tam tam mediatico degli utenti sui social e sui siti web, che avevano denunciato il numero ladro. La truffa si era poi estesa anche ad altri numeri telefonici, tanto da far intervenire la Polizia di Stato, che aveva intimato agli utenti di non rispondere alle chiamate dai numeri 'sospetti' e inserire i numeri segnalati in blacklist sullo smartphone, per tentare di aggirare il rischio di vedersi addebitati dei costi non quantificabili

La polizia sui propri canali social ha indicato diversi numeri, accomunati dal prefisso 02 che fa sospettare una telefonata da Milano, dando seguito alle segnalazioni pervenute nel periodo estivo: +39 02 692927527; +39 02 22198700; +39 02 80887028; +39 02 80887589 e +39 02 80886927.

Ma la lista dei numeri da cui arrivano le telefonate-truffa potrebbe essere ben più lunga. Tuttavia, a quanto sembra, rispondere non fa scattare immediatamente l'addebito: l'utente comincia a pagare se richiama il numero, cosa che è tentato di fare dato che questo sembra 'normale' e la comunicazione cade subito.
Un truffa talmente penetrante da aver provocato l'intervento dell'Autorità garante delle comunicazioni che ha aperto una istruttoria. Ad Agcom e agli operatori tuttavia, non è ancora chiaro come sia stato possibile violare la sicurezza delle reti per danneggiare gli utenti.
Oltre ad adottare le necessarie precauzioni per difendersi dalle chiamate incriminate (aggiungere i numeri segnalati alla blacklist, adottare cautela nel richiamare numeri sconosciuti, non rispondere in caso di telefonate sospette) che, tuttavia, non eliminano del tutto il rischio di cadere nel tranello, l'unica soluzione idonea a difendersi è quella di inviare una segnalazione all'indirizzo ufficiale dell'Agcom.
martedi 22 novembre 2016
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sabato 19 novembre 2016

LAAD: I PRIMI 25 ANNI DI LOTTA CONTRO LE TOSSICODIPENDENZE

Nel 2016 la Laad festeggia i primi 25 anni di attività. Inaugurata il 15 giugno 1991, la Lega Abruzzese Antidroga, comunità di recupero fondata da Gianni Cordova, 70 anni, sociologo pescarese di origini siciliane, ha salvato la vita di oltre 400 giovani tossicodipendenti, provenienti da tutta Italia, Canada e Venezuela. Attualmente nella struttura, situata in viale Bovio 293 a Pescara (Abruzzo, Italy), sono ospiti una ventina di persone di età compresa tra i 23 e i 55 anni,
che ogni giorno lottano per il reinserimento nella vita sociale, anche grazie all'aiuto di tanti operatori, un sociologo, un medico, quattro assistenti sociali, un counselor, un educatore per il recupero scolastico, un operatore socio assistenziale, un infermiere e altri collaboratori che rendono la comunità un luogo familiare e amico. Cordova dirige l'associazione con l'aiuto della moglie Vera e della figlia Margherita.

Cordova, quando e come iniziò l'avventura della Laad?
"Era il 1990, una notte sognai una scala. Al risveglio mi ricordai di aver visto nel 1979, quando ero presidente del quartiere 8 Zanni-Santa Filomena, una lunga scalinata all'interno di un edificio di
viale Bovio, questo per l'appunto, dove all'epoca era ubicato un consultorio, che restò operativo appena un anno, poi il degrado dell'edificio per un decennio. Lo stabile era abbandonato da tanto
tempo, così chiesi ai proprietari, la famiglia Muzii, di rilevarlo. Me lo concessero in comodato d'uso gratuito e iniziò questa lunga galoppata. Nel 1999, grazie a Pietro Barberini che ci ha concesso
altri locali attigui, abbiamo ampliato la sede fino ad arrivare al completamento dell'ala "Il Futuro" che comprende un enorme terrazzo di 500 metri quadrati intitolato allo scultore pescarese Vacre Verrocchio, inaugurati lo scorso anno. In questi spazi saranno ospitati corsi e lezioni per diventare buoni genitori, conferenze e convegni. E stiamo per aprire anche uno studio di
produzione che realizzerà cortometraggi socio culturali destinati alle scuole".

Una avventura che nacque casualmente, il germe della solidarietà attecchì nel 1973, quando lei conobbe Roberto, un giovane tossico pescarese deceduto anni fa.
"All'epoca lavoravo in banca, ma avevo bisogno di stimoli nuovi. Conobbi Roberto che aveva problemi con la droga, lunghi pomeriggi a chiacchierare con lui per tentare di risolvere i suoi problemi. Mi chiedevo come potessi aiutarlo, la Laad nacque dentro di me piano piano e lui fu il primo giovane ad entrare in comunità".

Lega Antidroga "abruzzese", ormai, dopo un quarto di secolo di attività, conosciuta a livello internazionale.
"L'abruzzesità di questa struttura è un marchio di fabbrica di qualità, per tale ragione non ho mai voluto cambiare questa denominazione, neppure quando la fama della Laad superò i confini regionali e nazionali".

Accadeva nel 1993, quando arrivò a Pescara il primo ospite da Toronto, Canada.
"Si chiama Paolo, figlio di italiani, poi arrivò Leo e poi altri, inviati dalla comunità Vitanova presieduta da Franca Carella, con la quale abbiamo avviato una serie di collaborazioni che mi hanno condotto, più volte, fino in Canada per parlare della nostra associazione all'università di York e tenere conferenze in Ontario".

Chi sono i giovani che si rivolgono alla Laad per riprendere in mano la loro vita?
"Sono ragazzi, come tanti, che hanno bisogno di emozioni sparate ai massimi livelli per sentirsi vivi. Sono vittime e, al tempo stesso, carnefici di se stessi, prigionieri fino alle estreme conseguenze di trappole che altri hanno abilmente progettato e costruito intorno a loro. Quando qualcuno arriva da noi, non mi chiedo perchè questa persona si droga, ma a cosa serve la droga a questa persona. Serve a sostenere una personalità che non regge alle pressioni della vita, un sostegno improprio come il divertimento senza allegria, la necessità di accedere a quote di emozioni sempre più alte a causa di una crisi di valori esistenziali. Il nostro compito è aiutarli ad uscire dai propri egoismi, per ricostruire le loro esistenze attraverso l'inferno dei loro vissuti".

Come si svolge la vita quotidiana di questi ragazzi all'interno della comunità?
A parte le sedute quotidiane con gli operatori sociali per ricostruire la loro identità e un equilibrio interiore che li condurrà a rifarsi una vita una volta usciti di comunità, la permanenza in Laad dura
due anni, i nostri ospiti svolgono numerosi compiti anche manuali, cucinano, preparano la tavola, curano l'orto, puliscono, fanno giardinaggio, le normali attività di una famiglia. Abbiamo fondato la "Laad cooperativa di servizi", attraverso la quale, i ragazzi hanno la possibilità di imparare un mestiere, come ad esempio andare in campagna a cogliere l'ulivo e ricavarne olio, senza dimenticare che il parco di Villa Sabucchi a Pescara è rinato grazie ai nostri interventi di sistemazione".

E proprio una Villa Sabucchi tirata a lucido è stata palcoscenico dei festeggiamenti per il venticinquennale, nel giugno scorso.
"Metti in circo il tuo amore" è lo slogan coniato dalla Laad per interrogarsi sul perchè la storia circense non abbia mai registrato casi di tossicodipendenza. Da questo concetto siamo partiti per
dare corpo ad una serie di iniziative con il circo Takimiri (in giapponese uomo della fune) fondato da Antonio Taddei, funambolo di origini marchigiane, scomparso anni fa. In questo contesto
abbiamo coinvolto, come sempre facciamo, anche le scuole e le tante associazioni di volontariato con le quali collaboriamo, Anffas, Missione Possibile, Agbe, Ceis, Mensa di San Francesco, Caritas
e tante altre. Una delle particolarità della nostra associazione, situata peraltro nel centro cittadino, è il continuo relazionarsi con la popolazione. La comunità svolge una funzione di "portierato sociale": i giovani vivono in comunità ma vivono la città attraverso le tante attività di reinserimento che promuoviamo e sperimentiamo".

A chi ha voluto intitolare il Ciattè D'oro, prestigioso riconoscimento assegnatole lo scorso anno dall'amministrazione comunale?
Alla mia famiglia, mio padre Arturo e mia madre Concetta, che nel 1934, molti anni prima della mia nascita, arrivarono a Pescara da Catania, la allora lontanissima Catania, per ricostruirsi un futuro.
Si trasferirono a Pescara perchè mio padre, quando la vide un giorno, disse:"Questa è la città dell'accoglienza e del futuro" e il Ciattè d'Oro toccò le mie più intime corde. Lo interpretai come un
sigillo dato anche al figlio per il padre, per la mia famiglia che ebbe questa felice intuizione. Questa è la mia città e spero che continui ad essere, nel futuro, città dell'accoglienza come ogni giorno accoglie tanti giovani in difficoltà che quando arrivano iniziano ad amarla e non vogliono più andare via".

Da presidente della Laad e di Federsed, servizi per le dipendenze di Abruzzo, Molise e Marche, il suo appello alle istituzioni è: non dimenticate mai il mondo del volontariato e al settore delle dipendenze patologiche?
E' un settore che si porta dietro un corteo di dolore, di disastri economici, di spaccature familiari, di alimenti alla malavita.Insieme al presidente nazionale di Federsed, Fausto D'Egidio, ci siamo
posti l'obiettivo di costruire una rete di servizi pubblici per migliorare le strategie per l'ottenimento di fondi e attenzioni da parte delle amministrazioni locali alle quali chiediamo di prestare amore profondo al mondo del volontariato perchè esso combatte l'oscurità dei tanti parchi dell'infanzia resi bui e pericolosi dalle solitudini e dagli egoismi.
sabato 19 novembre 2016
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venerdì 18 novembre 2016

ECCO COME SI OTTIENE LA PENSIONE DI INVALIDITA'

L'iter per l'ottenimento della pensione di invalidità, circa 300 euro mese fino a 65 anni, è complesso e articolato. L'approvazione passa attraverso le certificazioni dei medici di famiglia, le valutazioni delle commissioni Asl e i responsi dell'Inps. Una serie di passaggi burocratici, che sfociano nell'ottenimento del compenso, a seconda del reddito, da parte del richiedente, dopo mesi di attesa e che non possono essere condizionati in alcun modo da interventi esterni.
Dal 1° gennaio 2010 le domande per il riconoscimento delle condizioni di invalidità civile, handicap, disabilità e leggi connesse - ai sensi della Legge 102/2009 - devono essere inviate alla sede provinciale Inps, esclusivamente per via telematica, direttamente dal cittadino anche tramite i patronati e le associazioni di categoria dei disabili, ad esempio Anmic, Ens, Uic, Anfass.
Enrico Lanciotti, presidente dell'Ordine provinciale dei Medici chirurghi odontoiatri e membro della settima commissione bis della Asl, spiega l'iter procedurale per l'ottenimento della pensione di invalidità.

Come si dà avvio al processo di accertamento dello stato di invalidità civile?
L’interessato deve recarsi da un medico certificatore, che di norma è il medico di famiglia, e chiedere il rilascio del certificato attestante l'esatta natura delle patologie invalidanti e la relativa diagnosi. Il medico curante può segnalare anche se il paziente versa in condizioni di salute tali da non essere in grado di deambulare o compiere gli atti quotidiani della vita in modo autonomo (indennità di accompagnamento, circa 500 euro mese). Una volta ricevuta la documentazione, l'Inps avvia la procedura per l'attivazione di una commissione Asl, composta da un medico legale, un medico del lavoro, un medico componente, un assistente sociale per la valutazione della 104 (permessi retribuiti), un medico legale designato dall'Inps. Il paziente, se lo desidera, può farsi accompagnare dal suo medico di fiducia (accade nell'1 percento dei casi) il quale può presenziare alla visita di valutazione del soggetto da parte della commissione che in seguito invierà gli incartamenti all'Inps. L'Inps, in seguito, potrà riservarsi di richiamare il soggetto a ulteriori accertamenti oppure comunicherà al paziente la percentuale di invalidità riscontrata, fino al 100 percento.

Entro quanto tempo il paziente viene chiamato a visita davanti alla commissione Asl?
In tempi brevissimi, entro due settimane se il soggetto presenta patologie gravi o e' in pericolo di vita, altrimenti sarà chiamato entro 30-60 giorni.

A quanto ammonta l'esborso economico da parte del paziente per avviare l'intero procedimento burocratico?
Circa una cinquantina di euro, quale onorario del medico curante per certificazioni a pagamento.

Una parte di questo compenso è destinato alle commissioni?
Assolutamente no.

Il medico di fiducia può chiedere un compenso per l'assistenza del paziente in commissione?
E' legittima la richiesta di un compenso commisurato all'impegno profuso per l'occasione.

Il medico di base ha possibilità di seguire, controllare o condizionare l'iter procedurale per l'ottenimento della pensione di invalidità?
In nessun modo ciò può accadere.
venerdi 18 novembre 2016
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