domenica 28 gennaio 2018

ECCO CHE RELAZIONE C'E' TRA INFLUENZA E INFARTO SECONDO UNO STUDIO CANADESE

Le persone che hanno spesso influenza potrebbero avere un rischio sei volte superiore alla media di infarto durante la prima settimana dell'infezione, secondo uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine . Questo rischio è particolarmente alto negli anziani, affermano gli autori dello studio. Ciò conferma studi precedenti che mostrano un legame tra influenza, infarto e aumento della mortalità."Questi risultati sono importanti perché confermano l'esistenza di un legame tra influenza e infarto miocardico e ne rafforzano l'importanza di immunizzazione ", afferma Jeff Kwong, ricercatore presso l'Ontario Institute of Clinical Sciences e Public Health in Canada. Lo studio si basa su circa 20.000 casi di influenza tra adulti confermati in laboratorio in Ontario tra il 2009 e il 2014. Di questi, 332 sono stati ricoverati in ospedale a seguito di un attacco di cuore nell'anno successivo un'infezione dal virus dell'influenza. Il rischio cardiaco sembra essere stato maggiore nei primi sette giorni di influenza, in particolare nelle persone anziane infette dal virus dell'influenza B e in quelli sottoposti a un primo infarto. Altri studi su virus responsabili di infezioni respiratorie hanno sottolineato l’aumento del pericolo di attacchi cardiaci, ma non tanto quanto il virus dell'influenza, come ha sottolineato lo studio. In tutta Europa, l'eccesso di mortalità per tutte le problematiche connesse all'influenza è stimato in 80.000 morti, di tutte le età, ha sottolineato l'Istituto francese della salute. (fonte: Sportello dei Diritti) http://cinziacordesco.blogspot.it cinzia cordesco facebook domenica 28 gennaio 2018

martedì 16 gennaio 2018

GRASSI E CALORIE IN ECCESSO RENDONO IL SISTEMA IMMUNITARIO AGGRESSIVO E REAGISCE AL CIBO SPAZZATURA COME AD UNA INFEZIONE BATTERICA

Grassi e calorie in eccesso rendono il sistema immunitario aggressivo. Fast food sempre nel mirino degli studiosi. Uno studio dell'Università di Bonn ha rivelato che il sistema immunitario reagisce in modo "aggressivo" a troppi grassi e calorie. Una ricerca dell’Università di Bonn avrebbe rivelato che il sistema immunitario reagirebbe ai cibi dei fast food come a un'infezione batterica. Lo studio in questione pubblicato su Cell avrebbe evidenziato che troppi grassi e calorie sembrerebbero rendere le difese del corpo più aggressive a lungo termine. Peraltro, anche dopo il passaggio a una dieta sana, rimarrebbero i segni di quella squilibrata. Questi cambiamenti possono contribuire allo sviluppo di aterosclerosi e diabete. I test sono stati effettuati su dei topi che per un mese sono stati nutriti con alimenti ricchi di grassi, zuccheri e poche fibre. Gli animali hanno sviluppato una forte risposta infiammatoria in tutto il corpo, e solo quando sono tornati alla loro tipica dieta a base di cereali per altre quattro settimane l'infiammazione è scomparsa, lasciando però delle sequele in alcuni geni. Inoltre, i ricercatori sono riusciti a identificare il "sensore fast food" nelle cellule immunitarie, che riconosce il cosiddetto "cibo spazzatura" come pericoloso. (fonte: Sportello dei Diritti) http://cinziacordesco.blogspot.it cinzia cordesco facebook martedi 16 gennaio 2018

venerdì 12 gennaio 2018

ALLERGICI E ASMATICI: CONSIGLI PER MIGLIORARE LA QUALITA' DELLA VITA A cura di Nicola Verna, specialista in Allergologia e Immunologia clinica

ALLERGICI E ASMATICI: CONSIGLI PER MIGLIORARE LA QUALITA' DELLA VITA A cura di Nicola Verna, specialista in Allergologia e Immunologia clinica Gli allergici e gli asmatici possono migliorare la loro qualità della vita riducendo gli episodi di “difficoltà respiratoria”, starnuti e reazioni allergiche con cambiamenti più meno importanti della loro routine quotidiana. Riportiamo alcune strategie che i pazienti potrebbero prendere in considerazione per il nuovo anno. Fare attività fisica in maniera intelligente. Coloro che soffrono di allergie ed asma dovrebbero essere in grado di godere di ampi periodi di benessere, essere attivi durante il giorno e riposare nel corso della notte. Questi obiettivi vanno raggiunti anche grazie all’attività fisica. Gli asmatici, però, dovrebbero evitare di fare esercizio fisico in ambienti freddi o, all’aperto, nelle giornate particolarmente fredde. L’inquinamento, sia degli ambienti chiusi che all’aperto, la conta pollinica elevata e le cosiddette “malattie da raffreddamento” possono causare la ricomparsa dei sintomi dell’asma durante l’esercizio fisico. Pianificare i viaggi. Esplorare nuovi luoghi è un’attività particolarmente stimolante ma, il viaggio può essere scoraggiante per le persone che soffrono di allergie e asma. Un’attenta pianificazione può rendere più facile la vita dei viaggiatori. E’ importante, perciò, essere sicuri di portare con sé i farmaci per l’allergia, i farmaci per via inalatoria e l’adrenalina eventualmente prescritti dall’allergologo se si è a rischio di gravi reazioni allergiche come l’anafilassi. Se si è sottoposti da immunoterapia specifica, pianificare con l’allergologo il calendario delle somministrazioni per il periodo del viaggio. Valutare le politiche per le allergie delle compagnie aeree, le navi da crociera e gli alberghi di cui saremo clienti durante il viaggio. Se si è allergici agli acari della polvere, portare la biancheria da letto “anti-allergica”. Rispettare le vie respiratorie. Evitare i posti con “fumi” di qualsiasi genere è una buona norma per chiunque. Per coloro che soffrono di asma e, soprattutto, nei bambini con questa malattia, è imperativo. I bambini asmatici esposti a fumo passivo hanno un rischio quasi doppio di essere ricoverati in ospedale rispetto ai bambini non esposti! Consultare un allergologo. Alcune persone evitano di farsi visitare da un allergologo anche quanto i sintomi stanno compromettendo le loro attività quotidiane. Al momento attuale, non esistono cure definitive per le allergie ma, tali malattie possono essere gestite attraverso trattamenti regolari. L’assunzione di alcuni farmaci per le allergie vanno assunti con ampio anticipo rispetto alla comparsa dei sintomi; l’inizio dell’anno, perciò, è un momento particolarmente indicato per consultare un allergologo e pianificare le opzioni terapeutiche. L’allergologo è in grado di determinare che cosa causa i sintomi e fornire consigli utili sul come evitare i fattori scatenanti. Monitorare le proprie allergie. L’inizio dell’anno è un buon momento per “registrare” le proprie allergie per identificarne i fattori scatenanti, monitorare i sintomi e individuare farmaci più efficaci. Esistono diverse app per tali scopi. Una di queste è “Allergy Control”, app gratuita per conoscere le allergie respiratorie, gli allergeni, i calendari pollinici, le terapie e gestire al meglio l’Immunoterapia Allergene Specifica. Con l’aiuto di un allergologo ed i “buoni propositi” per il nuovo anno, i pazienti allergici possono osservare una riduzione del numero dei ricoveri ospedalieri e di visite al pronto soccorso, una maggior efficacia delle terapie, minori restrizioni nelle attività quotidiane ed un miglioramento della qualità globale della vita. http://cinziacordesco.blogspot.it cinzia cordesco facebook venerdi 12 gennaio 2018

mercoledì 3 gennaio 2018

NICOLA VERNA: ECCO I REGALI IDEALI PER CHI SOFFRE DI ALLERGIE

I consigli dell'allergologo Una pochette per conservare l'iniettore dell'adrenalina. Oppure libri di cucina con ricette alimentari destinate solo a pazienti allergici. O, ancora, cosmetici e prodotti per l'igiene con su scritto "ipoallergenici". E in questo periodo di festa, prima di infilare caramelle e dolcetti nella calza della Befana assicurarsi che il destinatario, bambino o adulto, non soffra di disturbi allergici . Nicola Verna, specialista in Allergologia e Immunologia clinica, spiega che ci sono regali destinati esclusivamente ai pazienti con patologie legate alla più comune malattia del sistema immunitario, appunto l'allergia, in costante aumento negli ultimi decenni. Tra i consigli per gli acquisti, suggeriti ai pazienti dal dirigente medico al centro polivalente di allergologia nell'unità operativa complessa di Medicina dell'ospedale Santo Spirito, vi è una borsetta per conservare l'adrenalina autoiniettabile. "Ho cercato - rivela Verna- nei negozi e nei siti web italiani dei contenitori per l’adrenalina autoiniettabile ma, non ne ho trovati. Ad ogni modo, una pochette che sia ampia almeno 20 cm e larga e profonda 4-5 cm sarà sufficientemente grande per contenere l’autoniettore di adrenalina. Dimensioni più grandi possono consentire di riporvi anche altri farmaci (cortisonici, antistaminici, broncodilatatori, etc.) che spesso si usano in caso di reazione anafilattica. Sceglierei dei colori vivaci e facilmente riconoscibili per poter facilmente indicare ed individuare la pochette nei momenti di emergenza". Per le ricette di cucina, Verna, autore del volume "Allergie, manuale per i pazienti" edizioni Pagine, suggerisce alcuni libri scritti da Vierucci e Massai, Alice Sherwood, Deborah Castro. Leggere bene le etichette dei cosmetici che "devono essere privi di agenti allergizzanti: profumi, parabeni, conservanti, ftalati". Le mamme di bimbi allergici, infine, "possono preparare pietanze sicure con l'utilizzo di attrezzi che facciano risparmiare tempo come macchine per fare il pane, cuocere il riso, mulini domestici per preparare farine prive di allergeni, come farine di legumi, mais e riso". www.ilcentro.it http://cinziacordesco.blogspot.it cinzia cordesco facebook mercoledi 3 gennaio 2018

OSPEDALE PESCARA: 2300 BAMBINI NATI NEL 2017. IL PRIMARIO DI NEONATOLOGIA, CARMINE D'INCECCO: ABBIAMO BISOGNO DI PIU' SPAZI

Il dono al reparto dell'Associazione Mogli Medici Italiani sezione di Pescara Nel 2017 sono nati 2300 bambini nella sala parto dell'ospedale Santo Spirito. Seicento bambini sono stati ricoverati nel 2016 (non sono ancora disponibili i dati 2017) per la cura di diverse patologie e interventi chirurgici, nell'unità operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale , diretta da Carmine D'Incecco. La sala parto si trova al quarto piano del presidio ospedaliero, accanto ai reparti di Otorino e Urologia. E il comparto di Neonatologia è ubicato al sesto piano, accanto ai reparti di Geriatria e Malattie Infettive. Il primario D'Incecco vorrebbe che i due settori non fossero distaccati , ma accorpati " anche per evitare i tanti disagi alle mamme che vanno su e giù, da un piano all'altro, per stare accanto ai loro figli". Una soluzione, proposta dal primario, sarebbe quella di unificare i comparti e trasferirli al quarto piano dell'ospedale, dove si trova la sala parto. Oltre alle mamme, stessi disagi patiti anche dal personale medico e infiermieristico dell'unità operativa, "struttura di terzo livello struttura di 3° livello - si legge sul sito dell'azienda sanitaria Pescara-Penne-Popoli- che offre ricovero a più di 2000 neonati l’anno, partoriti nella Unità Operativa di Ostetricia e copre le esigenze di assistenza intensiva di un bacino d’utenza regionale di oltre 11.000 neonati/anno , in concorso con le altre due Neonatologie regionali" ovvero Chieti e l'Aquila. "Anni fa- ricorda il direttore dell'unità operativa da 17 anni , con 40 anni di servizio alle spalle- fummo spostati, a causa dei cedimenti strutturali, dai piani del palazzo rosso, dove oggi si trova Diabetologia, nella struttura ospedaliera interna e dislocati tra il quarto e il sesto piano. E lì siamo rimasti. Ma una migliore organizzazione del lavoro sarebbe possibile se i due reparti fossero fusi. Quest'anno abbiamo avuto 2300 parti, un numero superiore a tutti gli altri punti nascita regionali (Sulmona, Chieti, Lanciano- Vasto, Sant'Omero, L'Aquila, Avezzano, Teramo; chiusi da tempo Penne, Popoli, Atri, Ortona) e 600 ricoveri nel 2016 (non sono ancora aggiornati i dati 2017)di bambini che hanno subito interventi chirurgici per malformazioni intestinali, polmonari, del rene, prematuri, ospitati in terapia intensiva e provenienti anche da fuori regione, Molise e Marche". Per quanto riguarda i prematuri, uno degli ultimi neonati pesava 440 grammi ed è rimasto in incubatrice per almeno due mesi. D'Incecco chiede ai vertici aziendali di ripensare le sistemazioni logistiche dei due reparti, dislocati nei differenti piani dell'ospedali. Nelle intenzioni del manager Asl Armando Mancini c'è il ritrasferimento, previsto entro un anno, del reparto materno infantile (oggetto nel 2010 di una inchiesta giudiziaria conclusasi con una assoluzione generale) nello storico palazzo rosso di via Paolini, angolo via Rigopiano. L'obiettivo dell'azienda sanitaria, come annunciato dal manager nell'aprile del 2016, è attivare anche un pronto soccorso dedicato a mamma e bambino. Un anno e mezzo fa, infatti, il manager Asl anticipò l'avvio degli " interventi di ristrutturazione nei cinque piani più seminterrato destinati ai reparti di Chirurgia pediatrica, Ginecologia, Ostetricia, Neonatologia, Terapia intensiva neonatale. Abbiamo già avuto una riunione con i vertici del dipartimento e i responsabili di reparto, per stabilire i passi da compiere nel prossimo futuro. Certo è che tra progetto, gara e appalto passerà un po’ di tempo, ma il mio obiettivo è ritrasferire il comparto entro due anni per mettere in funzione un pronto soccorso dedicato alle cure di mamma e figlio, come già esistono negli ospedali del nord". Una sofisticata e supertecnologica lampada da visita che consente, attraverso tre colori, rosso, bianco e blu, di individuare le malattie della pelle del neonato, è stata consegnata nei giorni scorsi dall'Ammi, Associazione Mogli Medici Italiani, sezione di Pescara diretta da Antonella Dragani Giambuzzi, all'Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale diretta da Carmine D'Incecco che ringrazia i donatori:"E' un gesto molto importante, una lampada con una tecnologia particolare - spiega il primario- che ci consentirà un monitoraggio più capillare delle patologie della pelle del bambino che è sicuramente molto delicata, il trattamento delle lesioni cutanee per fare le medicazioni e il riconoscimento dei vasi sanguigni in caso di prelievi del sangue". Gemma Andreini, presidente della commissione regionale Pari opportunità e il presidente dell'Ammi, Giambuzzi, ringraziano il primario D'Incecco per il lavoro svolto e dichiarano:" L' apparecchiatura aumenta considerevolmente le possibilità assistenziali e la "care" del neonato prematuro. Il primario auspica che altrettanta disponibilità e sensibilità, possa essere dimostrata dalla direzione della Asl, per realizzare l' ammodernamento del reparto e la dotazione completa degli organici medici ed infermieristici della Unità Operativa, che in Abruzzo ha il numero maggiore di ricoveri, ed è l' unica che può assistere i nati con patologia chirurgica". www.ilcentro.it http://cinziacordesco.blogspot.it cinzia cordesco facebook mercoledi 3 gennaio 2018