sabato 21 aprile 2018
IL TATUAGGIO BIOMEDICO PER INDIVIDUARE TUMORI, MALATTIE DEGENERATIVE E DISORDINI ORMONALI
Nuovo sistema di allerta rapida dei tumori: è un "tatuaggio biomedico" che si forma sulla pelle quando nel
sangue sono presenti a lungo livelli elevati di calcio tipici delle prime fasi dei quattro tumori più frequenti. Il
sistema che genera il tatuaggio, che ha l'aspetto di un normale neo, è stato prodotto grazie all'ingegneria
genetica e impiantato sotto cute. Nei primi test ha, infatti, dimostrato su animali di riconoscere precocemente i
tumori di prostata, polmone, colon e mammella. Ci vorranno almeno una decina di anni affinché questo
"tatuaggio biomedico" possa essere usato sull'uomo, ma le premesse sembrano incoraggianti. Il sistema si basa
sull'impianto sotto cute di alcune cellule umane geneticamente modificate che agiscono come un sensore per
monitorare la concentrazione di calcio nel sangue. Livelli troppo alti nel tempo (ipercalcemia), scatenano una
cascata di segnali che porta alla produzione del pigmento melanina e alla comparsa del neo. Il "tatuaggio
biomedico" si colora molto prima che il tumore possa essere riconosciuto dalle tradizionali tecniche diagnostiche.
"Quando appare il neo, la persona che porta l'impianto dovrebbe farsi vedere da un medico per ulteriori
accertamenti", ma senza panico, indica Fussenegger, citato nella nota. "Il neo non significa che la persona stia
per morire", ma soltanto che bisogna fare approfondimenti e, se necessario, delle cure, aggiunge il professore.
L'obiettivo infatti è quello di aumentare le probabilità di guarigione, puntando proprio sulla diagnosi precoce.
Dato che i controlli verrebbero effettuati dal paziente stesso, il sistema avrebbe anche effetti assai positivi sui
costi. Per le persone più ansiose, che rischiano di fissare ossessivamente la pelle nell'attesa che compaia qualche
segno, i ricercatori assicurano che è possibile progettare anche un neo artificiale visibile solo se esposto alla luce
rossa. In questo caso "il controllo regolare potrebbe essere fatto dal medico".Oltre ai tumori, il "tatuaggio
biomedico" potrebbe essere usato per rilevare altre anomalie legate a malattie neurodegenerative o disordini
ormonali. Nel frattempo il sistema dovrà essere ulteriormente migliorato, perché al momento sembra funzionare
sotto cute soltanto per circa un anno. E' quanto segnalato dal Politecnico federale di Zurigo (ETH) e rilanciato da
Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” . Lo studio è pubblicato su Science Translational
Medicine dai ricercatori del gruppo diretto dal professor Martin Fussenegger del Dipartimento dei biosistemi
dell'ETH, che ha sede a Basilea.
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martedi 10 aprile 2018
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