lunedì 10 aprile 2017

PESCARA: LA MUSICA CLASSICA ESCE DAL CONSERVATORIO D'ANNUNZIO ED ENTRA IN OSPEDALE Concerti nei reparti fino al 6 giugno 2017


La musica classica esce dal conservatorio "Luisa D'Annunzio" ed entra in ospedale. Per quattro pomeriggi, a partire dalle 16.30 di martedi 11 aprile fino al 6 giugno, (le altre date sono 12 e 18 maggio) tra i reparti di chirurgia pediatrica, l'aula magna e la biblioteca del Santo Spirito di Pescara, risuoneranno le arie di
Schubert, Mendelsshon, Tosti, Handel, Puccini, Haydn, Mozart, Verdi, Mascagni, Triebensee, Telemann e Di Piazza. Il progetto "Musica in ospedale" è
stato presentato nella sala riunioni della Direzione Generale di via Paolini dal manager Armando Mancini, ideatore dell'iniziativa, alla presenza del direttore del Conservatorio Massimo Magri, del suo vice Alfonso Patriarca e di Margot De Ritis, musicoterapeuta, pianista e referente del
progetto che si propone l'obiettivo di "umanizzare i luoghi di cura", rendere lieve il soggiorno dei pazienti e trascinare i cittadini( due concerti, quello dell'11 aprile e del 6 giugno che si tengono nell'aula magna "Giuseppe Consoli" da 400 posti al primo piano del presidio, un altro in chirurgia pediatrica reparto diretto da Pierluigi Lelli Chiesa dove il coro delle piccole voci bianche si esibirà per i bambini) ad ascoltare e apprezzare la musica classica in luoghi insoliti, come appunto l'ospedale. I concerti sono gratuiti.

Ma la proposta, nel futuro, sarà estesa anche al
carcere e alle residenze per anziani. Gli obiettivi sono molteplici, come spiega il direttore generale Armando Mancini:"Vogliamo far sentire ai pazienti che
qualcuno sta suonando per loro, che si sentano i protagonisti di quello che non è solo un progetto di musicoterapia che, peraltro, già facciamo in ambito pediatrico con Adricesta. Ma che si sentano parte di un programma di più ampio respiro che intendiamo ripetere e proseguire anche in autunno.
La musica ha un fattore espressivo, umanizzante in un luogo come questo e la città di Pescara ha un conservatorio di rilevanza culturale importantissima che è un arricchimento di cui la città stessa non sempre è consapevole".

L'avventura è germogliata un anno fa:"Abbiamo impiegato tempo per concretizzare l'idea perchè abbiamo dovuto considerare tanti fattori: la logistica, quindi scegliere i settori dove realizzare i concerti, garantire l'acustica, il
silenzio, le vie di fuga e il rispetto per i ricoverati. Persino l'orario, le 16. 30, è stato scelto con cura, prima dei pasti e senza le interferenze della somministrazione dei farmaci". E chissà che nel futuro i concerti non si svolgano nell'hospice Le Bouganville, per i malati terminali, che la Asl intende ampliare da 9 (8
adulti e 1 pediatrico) a 17 posti letto. Di ampliamento del conservatorio, situato tra viale Muzii e viale Bovio, ha accennato anche il direttore Massimo
Magri, violoncellista, giunto alla fine del secondo mandato:"Il nostro polo culturale sta crescendo: 800 studenti, 150 docenti, centinaia di eventi (l'ultimo,
i Carmina Burana, con la società Luigi Barbara)15 mila spettatori all' anno nell'auditorium da 400 posti. Potremmo fare molto di più se avessi gli spazi, 4000 metri quadrati, dell'adiacente ex scuola media Muzii per la quale stiamo
chiedendo al Miur parte dei 100 milioni di fondi nazionali per la
ristrutturazione e trovare un accordo tra Conservatorio, Comune e Provincia", questi ultimi proprietari della Muzii e di palazzo Mezzopreti . Alfonso Patriarca, tra i candidati alla direzione dell'ente, ha ringraziato per la collaborazione il maestro Piero Binchi e il papà di un allievo, Aquino Michele, per il supporto tecnico. E annunciato che il progetto "sarà esteso a carcere e
case per anziani". "Il nostro obiettivo è umanizzare i luoghi di cura, con sensibilità ed empatia usare la musica come mezzo di comunicazione", ha concluso Margot De Ritis, figlia di Patrick, fagotto della Wiener Symphoniker di Vienna.
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lunedi 10 aprile 2017
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