Il cibo può uccidere. Soprattutto i bambini sono vittime di infezioni e intossicazioni da cibo contaminato. In Italia ed in Europa, la salmonella rappresenta il più alto rischio. Pertanto, l'Organizzazione Mondiale della Sanità chiede più impegno per la sicurezza alimentare. In alcuni alimenti si nascondono rischi per la salute. Particolarmente colpite sono carne, uova, verdura o latticini. I sintomi di infezioni alimentari includono vomito, diarrea, crampi e febbre. In tutto il mondo muoiono secondo le statistiche delle Nazioni Unite, ogni anno circa 420.000 persone provocate da infezioni causate da cibo contaminato, tra i quali 125.000 bambini ancora neonati. Sono circa 600 milioni le persone che ogni anno soffrono dei disturbi causati dal cibo che viene contaminato da prodotti chimici, batterie parassiti. Un terzo dei decessi riguarda ragazze e ragazzi sotto i cinque anni. E' la conclusione cui giunge uno studio dell'Organizzazione mondiale della sanità pubblicato il Giovedi. Secondo il rapporto quasi una persona su dieci si ammala dopo aver consumato alimenti contaminati in tutto il mondo. Molto spesso le persone più colpite a causa di intossicazioni con origine alimentare vivono in Africa e nel Sudest asiatico. A darne notizia di questo rapporto del l'Organizzazione Mondiale della Sanità, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione da sempre impegnata sul fronte della salute e della prevenzione, nonchè nella tutela della salute e nella costante informazione dei consumatori. Esistono oggi al mondo più di 250 tossinfezioni alimentari, che si manifestano con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni, perlopiù batteri, virus e parassiti. Con il passare degli anni, vengono identificati continuamente nuovi patogeni (i cosiddetti patogeni emergenti, come Campilobacter jejuni, Escherichia coli 157:H7, Listeria monocytogenes, Yersinia enterocolitica, etc), alcuni dei quali si diffondono anche per effetto dell’incremento di scambi commerciali, di ricorso alla ristorazione collettiva, di grandi allevamenti intensivi e di viaggi. Le tossinfezioni alimentari possono derivare dall’infezione con microorganismi patogeni che colonizzano le mucose intestinali oppure dall’ingestione di alimenti contaminati da questi microorganismi o anche dalla presenza nei cibi di tossine di origine microbica, che causano malattia anche quando il microrganismo produttore non c’è più.Oltre alle tossine di origine biologica, possono causare contaminazioni del cibo anche sostanze chimiche ad azione velenosa, come ad esempio i pesticidi utilizzati in agricoltura. Per evitare questo genere di problemi, la distribuzione di queste sostanze è strettamente regolamentata. Normalmente, il sistema interessato dalle tossinfezioni alimentari è quello gastrointestinale con manifestazione di nausea, vomito, crampi addominali e diarrea, e con una insorgenza dei sintomi in un arco di tempo relativamente breve (da ore a giorni). Nel caso di ingestione di alimenti contaminati, viene solitamente colpita la prima parte dell’apparato gastroenterico e i sintomi (nausea e vomito più che diarrea e molto più raramente febbre e brividi) si manifestano in tempi più brevi. Nel caso invece di tossinfezioni causate da microrganismi che tendono a diffondersi anche nel sistema sanguigno, i tempi di manifestazione possono essere più lunghi, e il sintomo più frequente è la diarrea, accompagnata da febbre e brividi. Tuttavia, vi sono casi in cui i sintomi interessano altri apparati corporei e il decorso della malattia è molto diverso. Nel caso del prione legato alla malattia di Creutzfield-Jacob, ad esempio, il periodo di incubazione può essere anche di molti anni e le manifestazioni sintomatiche non interessano il sistema gastrointestinale, ma quello neurale.
giovedi 3 dicembre 2015
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