sabato 27 maggio 2017

CONSERVATORIO LUISA D'ANNUNZIO: MASSIMO MAGRI LASCIA LA DIREZIONE AD ALFONSO PATRIARCA Conservatorio aperto alla città, nuovi progetti e il libro di Fernando Bellafante.

Cambio della guardia alla direzione del conservatorio "Luisa D'Annunzio" di Pescara. Massimo Magri, in carica da sei anni, passerà il testimone all'attuale vice direttore Alfonso Patriarca a partire dal prossimo 1 novembre. La cerimonia ufficiale del passaggio di consegne tra i due direttori, che sono amici d'infanzia perchè si sono conosciuti e sono cresciuti all'interno dell'istituto musicale dedicato alla madre del poeta Gabriele D'Annunzio, si svolgerà tra sei mesi. Come da tradizione, nell'auditorium del palazzo della musica di viale Bovio . Due giorni fa l'elezione di Patriarca, unico candidato in corsa, che ha incassato un plebiscito di voti da parte del corpo docente del conservatorio, composto da 104 elementi. Su 97 votanti (gli altri assenti), 95 hanno accolto con favore la nuova dirigenza. Hanno chiuso la partita, una scheda nulla e una bianca. Massimo Magri, succeduto a Enrico Perigozzo, lascerà il conservatorio dopo due rielezioni consecutive. Patriarca resterà in carica per i prossimi tre anni, il suo vice sarà Piero Binchi.

Massimo Magri, 59 anni, pescarese, a novembre lascerà ufficialmente la direzione del conservatorio dove tornerà ogni giorno per insegnare il
violoncello ai suoi allievi. Il bilancio di sei anni di lavoro, due mandati consecutivi, è più che positivo.

Magri, che esperienza è stata?
Bellissima. Un ruolo per il quale non si studia, si può solo imparare e sviluppare progetti giorno dopo giorno. Come ho fatto con Alfonso Petrarca al io fianco come vice in questa avventura. Abbiamo lavorato tanto e con entusiasmo. Il nostro grande orgoglio è stato aprire, gratuitamente, le porte del
conservatorio alla città organizzando un centinaio di concerti l'anno con una affluenza di 250 persone ad ogni inconro, per un totale di circa ventimila visitatori E' stata un'azione meritoria nei confronti della cittadinanza. Siamo diventati un punto di riferimento per le altre realtà musicali storiche e importanti come l'orchestra Sinfonica Abruzzese, la società Luigi Barbara e le tante idee sviluppate con Lucio Fumo e il Festival jazz, il più antico d'Europa. E ancora, il bicentenario verdiano, i Carmina Burana, tutti spettacoli sold out .Fno ai concerti di musica in ospedale organizzati col manager Armando Mancini. Le iscrizioni sono aumentate nel corseo degli anni, ora siamo a quota 800 studenti (500 di formazione preaccademica, 300 accademica) tra i 9 e i 50 anni, ma ospitiamo anche piccoli talenti in erba. E circa 150 allievi over 18 fanno parte della
scuola di pop jazz aperta nel 2004, solo corso accademico. Abbiamo incrementato i corsi di studio. Oltre agli archi, fiato, pianoforte, arpa, clavicembalo, la fisarmonica e la scuola di pop jazz, stanno riscuotendo molto successo. Le iscrizioni continuano fino al 19 giugno, tutte le info sono reperibili sul sito internet conservatoriopescara.gov.it. Solitamente riceviamo sulle 350 domande, metà delle quali vengono accolte secondo criteri di varia natura. Quest'anno, oltre alle consuete prove pratiche, lavoreremo molto sulla conoscenza teorica.

Prossimi impegni?
A giugno ospiteremo Gabriele Ferro, figlio del primo direttore della corporazione musica per la presentazione di un libro sull'istituto. A luglio, una rappresentanza di docenti e studenti sarà presente al congresso internazionale di musicoterapia a Tokyo. Tra agosto e i primi di
settembre ospiteremo l'ottava edizione del concorso Gazzelloni con l'associazione flautistica e la Fondazione PescarAbruzzo e, a seguire, il premio nazionale delle Arti con la sezione di fisarmonica.

Quando è entrato in conservatorio?
Da bambino e vi ho trascorso tutta la vita. Prima da allievo, poi da docente e quindi da direttore. Il primo di origini pescaresi. E Patriarca sarà il secondo. Qui, Alfonso ed io ci siamo conosciuti. Qui si è sviluppata la nostra amicizia, che va al di là del lavoro e che unisce le nostre famiglie.

Con quale stato d'animo lascia?
Con animo sereno. Sicuro che i prossimi progetti saranno all'insegna della continuità, sono orgoglioso del lavoro svolto insieme. Presto tornerò a fare l'insegnante di violoncello, ma ci sarò sempre per chiunque mi chiederà un consiglio. Lascio un conservatorio dinamico e pieno di grandi progetti.

Il suo maestro?
Mario Domenicucci .





Alfonso Patriarca, 54 anni, pescarese, ex primo fagotto dell'orchestra della Rai e del teatro dell'Opera di Roma, il 1° novembre assumerà la guida del
Conservatorio D'annunzio come nuovo direttore, dopo sei anni trascorsi al fianco di Massimo Magri come suo vice. Due giorni fa l'elezione da parte del corpo docente con una votazione quasi plebiscitaria.

Si aspettava un consenso così ampio?
Assolutamente no e ringrazio tutti per la fiducia che mi hanno accordato. Essendo io unico candidato alla direzione, avevo qualche timore. Poi superati.
Perchè mi stanno arrivando attestati di stima da tutta Italia. Questo nuovo impegno è una svolta nella mia vita professionale, mi sento carico per il risultato raggiunto con questa elezione . Sono molto contento, mi attendono grandi responsabilità ma porterò avanti il lavoro iniziato
con Magri.

Che tipo di eredità raccoglie?
La migliore. Massimo ha lavorato molto bene, è un pescarese nell'anima. In virtù di ciò, la mia vittoria rappresenta la vittoria del conservatorio. Insieme
siamo riusciti a realizzare il grande progetto di aprire l'istituto musicale alla città, nostro vanto e orgoglio. Questa operazione ha incrementato anche gli
iscritti, oltre all'introduzione di nuovi corsi di studio come la scuola pop jazz e i corsi di fisarmonica.

Quali saranno i suoi primi progetti?
Intanto, terminare la stagione dei concerti ai primi di giugno. L'ultimo in auditorium, con musiche di Stravinsky, vedrà la partecipazione del mio collega, Patrick De Ritis, 1° fagotto solista nei Wiener Symphoniker di Vienna e del maestro Marco Ciccone.
Poi, un obiettivo che finora non siamo riusciti a centrare: la creazione degli open day per far conoscere a tutti i corsi di studio, come fanno scuole e università.

Il sogno?
Sono almeno due. Aprire una sala di registrazione per promuovere tutta l'attività del conservatorio, compresa la realizzazione di cd delle opere concertistiche degli allievi e creare una orchestra baby di studenti under 14. Poi, ancora: lanciare nuovi corsi di studio, come il mandolino e la musica elettronica per allargare la fascia di interessi dei giovani. E naturalmente sarà mia premura portare avanti le "creature" fondate insieme a Massimo: l'Ensemble, l'orchestra tradizionale del conservatorio, l'orchestra dei fiati, il coro delle voci bianche e di musica antica.

Un altro progetto importante?
Acquisire i locali dell'ex scuola di via Saffi per realizzare un auditorium con circa 800 posti. Abbiamo bisogno di nuovi spazi per ampliare i servizi. L'idea progettuale c'è da tempo, speriamo di farcela presto con l'aiuto delle istituzioni.

A che età è entrato in conservatorio?
Avevo 11 anni, Massimo già studiava da qualche anno. Siamo grandi amici, ci frequentiamo anche fuori della scuola. Da questo istituto sono usciti i migliori fiati italiani con il direttore dell'epoca, Firminio Sifonia. Lui riusciva a trascinare a Pescara, i più grandi flautisti dell'orchestra della televisione italiana, come Severino Gazzelloni.

Ha già scelto il suo vice?
Si, il violinista Piero Binchi. E' il mio collaboratore da sempre.

Il suo maestro?
Marco Costantini.


"Il conservatorio Luisa D'Annunzio- origini e storia" è il titolo del volume, curato dal genealogista pescarese Fernando Bellafante, che sarà presentato sabato 10 giugno alle ore 17 nell'auditorium del conservatorio tra viale Bovio e via Muzii. Al convegno, moderato da Franco Farias, interverranno il pianista e compositore Antonio Piovano; il direttore d'orchestra e direttore musicale del teatro Massimo di Palermo Gabriele Ferro; il violinista Lucio Liviabella; il presidente del conservatorio Enzo Fimiani, il direttore uscente Massimo Magri e il futuro direttore Alfonso Patriarca e Andrea Lombardinilo dell'Università D'Annunzio. Parteciperanno anche il presidente della Provincia Antonio Di Marco e il sindaco Marco Alessandrini. Al termine, concerto a cura dell'orchestra del conservatorio.
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sabato 27 maggio 2017
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