Manca ancora un miracolo per chiudere il processo di santificazione del beato Nunzio Sulprizio, avviato anni fa. E' un lungo viaggio dello spirito quello
portato avanti dai fedeli del santo dei giovani di Pescosansonesco che, con una processione partita dalla chiesa della Beata Vergine del
Rosario in via Cavour hanno concluso una parte delle celebrazioni (che si protrarranno per tutto l'anno) del bicentenario della nascita del futuro santo
avvenuta il 13 aprile 1817 nella piccola località montana della Val Pescara, situata a 540 metri sul livello del mare. Dal santuario di Pescosansonesco al santuario della Divina Misericordia del Sacro Cuore a Pescara. Circa cinquecento persone, ieri sera,
hanno accompagnato l'urna, contenente le spoglie mortali del futuro santo con le mani incrociate sotto il volto e le stimmate ai piedi che infiammano la devozione popolare. L'urna di cristallo era sostenuta a spalla da un gruppo di pescolani in divisa blu. Il corteo dei
devoti, aperto dall'arcivescovo monsignor Tommaso Valentinetti affiancato dal rettore del santuario di Pesco, don Gianni Caldarelli; dall'ex parroco di
Pesco, don Luca Anelli e dal parroco della Beata Vergine don Rodolfo Soccio, da altri sacerdoti e dal gruppo scout Pescara 2 coordinato da Marianna Del Torto, è partito da via Cavour e attraversato la strada parco, via Muzii e via Battisti per concludersi al santuario della Divina Misericordia del Sacro Cuore dove l'arcivescovo ha celebrato messa. Le spoglie del santo rimarranno al Sacro Cuore fino a domenica 14 maggio 2017 quando ripartiranno alla volta di Pescosansonesco, prima dell'avvio delle manifestazioni del Giro d'Italia. Intanto va avanti la causa di santificazione del beato Nunzio, nato a Pescosansonesco 200 anni fa, figlio primogenito di Domenico e Rosa Luciani, rimasto orfano all'età di tre anni. "Gli atti- spiega don Gianni Caldarelli- sono allo studio della Congregazione romana per la causa dei santi". "Un miracolo è stato già riconosciuto, siamo in
attesa del secondo " rivela don Rodolfo Soccio, parroco della Beata Vergine dove questa settimana è proseguita la peregrinatio del beato. Il processo canonico è stato istruito dalla diocesi di Taranto sul supposto di un fatto miracoloso attribuito al Beato Nunzio Sulprizio, la cui canonizzazione è attesa dai fedeli sparsi in tutto il mondo. Il presunto miracolo riguarda un giovane centauro tarantino rimasto gravemente ferito in un incidente stradale con la motocicletta, a seguito del quale è entrato in coma e poi in stato vegetativo. Su richiesta dei familiari del ragazzo, una reliquia del santo sarebbe stata portata da una parrocchia napoletana e posta in sala rianimazione. Nel giro di pochi mesi , il giovane sarebbe uscito dallo stato vegetativo e avrebbe avuto un recupero rapido. La processione è stata accompagnata dalle marcette del complesso bandistico "Associazione Gioacchino Rossini" di Elice.
sabato 13 maggio 2017
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