venerdì 5 maggio 2017

DA POIROT A MONTALBANO: ECCO I CIBI PREFERITI DAI COMMISSARI DELLA LETTERATURA Il progetto degli studenti dell'Alberghiero De Cecco di Pescara

Salvo Montalbano adora gli arancini che gli prepara la Adelina dopo averli cotti in una "padeddra d'oglio bollente". Hercule Poiret si lecca i baffi tirati a lucido con le lingue di gatto al cioccolato. Il coq au vin, un pollo marinato e aromatizzato servito col Borgogna, è il piatto preferito di Julet Maigret.
Sherlock Holmes predilige le colazioni sostanziose con uova strapazzate e pollo al curry. La caldeirada di coda di rospo, gamberoni e vongole veraci al peperoncino rosso fuoco fa impazzire Pepe Carvalho. Il salmone irlandese profumato all'aneto fa emozionare Nero Wolfe che accompagna il piatto con un flute di champagne Pinot Meunier.
I detective e i commissari più famosi della letteratura combinano il loro talento nel risolvere i casi più difficili con
l'arte di preparare o degustare cibi gourmet o junk food. La nuova tendenza è il food noir, l’associazione tra alimenti e delitti, che esplode anche tra gli allievi dell'istituto alberghiero De Cecco, diretto da Alessandra Di Pietro, tra i protagonisti dell'evento "Pescara a luci gialle", festival della letteratura
del brivido che si svolgerà da oggi al 7 maggio tra l'università D'Annunzio, il museo Colonna e il teatro Sant'Andrea. Ventitre studenti di quarta e quinta Enogastronomia e Sala Vendita dell'Ipssar, guidati da Roberto Melchiorre, insegnante di italiano e storia di Pescara e Laura Intilangelo, prof di italiano di
Francavilla, hanno creato e rielaborato una serie di piatti abbinati ciascuno ai detective più famosi della letteratura nati dal genio di Georges Simenon, Andrea Camilleri, Montalbàn e altri, che saranno presentati sabato 6 maggio dalle ore 9 al cinema Sant'Andrea. Tra le letture, proiezioni e performance
sulle declinazioni del racconto giallo, si inserisce la nuova opera del prof Melchiorre "La maionese impazzita" , testo noir in cui è protagonista il Maestro Martino, uno chef del Quattrocento che è stato il primo ad elaborare un ricettario nell'epoca rinascimentale e che ricalca le gesta del più famoso
François Vatel, maniacale pasticcere francese del Seicento che si suicidò per non essere stato in grado di calcolare la portata del pescato non sufficiente per tutti gli invitati alla corte di Luigi XIV. "La "maionese impazzita"- spiega il docente che è anche scrittore e saggista, autore di testi per ragazzi su Gandhi e Mandela- è frutto di un laboratorio di scrittura ideato con gli studenti che hanno ambientato il giallo nelle varie epoche e raccontato
la gastronomia attraverso i più grandi chef della storia". La dirigente Di Pietro:" Nelle storie gialle, il “soundtrack” è il cibo. E mentre si capisce l’utilizzo della musica jazz nei film noir, nel gourmet food noir, l’associazione tra cibo e delitti rappresenta un mistero. La prima cosa evidente è che il food noir come genere letterario è attualmente di moda e si adatta espressamente ai nostri indirizzi professionali. Anche in passato c’era il sentore che vi fosse qualcosa tra i detective, che cercavano di risolvere gli omicidi ed il cibo, ma la tendenza non era così evidente come oggi".Questi i nomi dei 23 studenti che hanno partecipato all'iniziativa: Rediol Alushaj, Teddy Andrenacci, Lorenzo Battista, Marco Capperi, Federico Cavicchia, Luca Di Biase, Simone Di Girolamo, Emanuela Fiocco, Roberta Insolia, Francisco Scala Lopez, Alessio Mancini, Armando Marco Morelli, Giuseppe Moscato, Sara Palumbo, Riccardo Palusci, Mattia Patricelli, Antonella Piccirilli, Gianluca Ricciuti, Lorenzo Rosica, Alessandro Soccio, Alessio Trovarelli, Simone Vitale e Roberta Volpe.
venerdi 5 maggio 2017
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