L'APPELLO DELLA GUARDIA COSTIERA. "E' importante entrare in acqua in sicurezza e in buone condizioni di salute. La mancata conoscenza dei pericoli del mare, talvolta, può essere fatale". Dopo i diversi salvataggi, da parte di bagnini e operatori marittimi, avvenuti negli ultimi giorni sulla costa adriatica col mare mosso, la Guardia
Costiera, guidata dal comandante Enrico Moretti, contrammiraglio del corpo delle Capitanerie di Porto, elargisce consigli utili su come
affrontare il mare in sicurezza. E fornisce un decalogo con l'obiettivo di far si che "la vacanza sia un piacevole ricordo". Buttarsi sconsideratamente
tra le acque in burrasca vuol dire "sottovalutare i pericoli del mare che possono essere fatali. Confidare nella presenza dei bagnini, e a Pescara siamo
fortunati perchè quasi tutti i tratti di costa sono controllati, è importante ma è necessario anche il buon senso". Sulla base di questi semplici, ma
efficaci concetti, la Guardia Costiera invita i bagnanti a informarsi attraverso le ordinanze della Capitaneria (e quella regionale del Dipartimento Turismo Cultura e Paesaggio) affisse negli stabilimenti balneari e sulle torrette dei baywatch sulla spiaggia. Oppure
consulare il sito internet http://www.guardiacostiera.gov.it/pescara. La prima cosa da fare è guardare sempre se in alto sventola la bandiera rossa (quella bianca indica il via libera in mare) che viene issata, secondo l'ordinanza della Guardia costiera "in caso di balneazione pericolosa, avverse condizioni meteo, avvistamento di squali, segnalazione di ordigni e in caso di sospensione (anche temporaneo ) del servizio di salvataggio". L'avviso di balneazione pericolosa "dovrà essere ripetuto più volte anche attraverso la diffusione sonora". Il decalogo suggerisce: di "evitare di fare il bagno se non si è in perfette condizioni psicofisiche e non entrare mai in acqua da soli perchè anche il più banale incidente potrebbe avere gravi conseguenze; anche se si è buoni nuotatori non forzare eccessivamente il fisico, facendo ad esempio apnee prolungate; dopo una lunga esposizione sotto il sole o un’intensa attività fisica, entrare in acqua gradualmente, bagnando prima la nuca, poi il petto e l’addome; lasciar trascorrere almeno tre ore dall’ultimo pasto prima di fare il bagno; evitare di entrare in acqua quando è esposta la bandiera rossa che indica sempre una situazione di pericolo per il bagnante. Chi non sa nuotare, è bene si bagni esclusivamente in acque molto basse e sotto controllo diretto di qualcuno che sappia nuotare; non lasciare e non mandare i bambini da soli in acqua; non allontanarsi oltre i gavitelli rossi o arancioni che delimitano la zona di sicurezza per la balneazione entro i 300 metri dalla battigia; non allontanarsi dalla spiaggia oltre i 50 metri usando materassini, ciambelle, galleggianti o piccoli canotti gonfiabili; evitare di tuffarsi dagli scogli e infine seguire quanto prescritto nell’ordinanza della Capitaneria di Porto e ascoltare i suggerimenti dei bagnini di salvataggio che operano per la sicurezza di tutti". 1530 è il numero blu per l'emergenza in mare.
DICONO I BAGNINI. "I bagnanti non si rendono conto che entrando in acqua col mare mosso e le onde alte mettono in pericolo anche noi che dobbiamo salvarli". Secondo
i bagnini della Compagnia del Mare, ognuno dei quali ha il compito di monitare, a turno, 150 metri di spiaggia da Città San'Angelo alle Isole Tremiti, i
pericoli delle acque agitate vengono sottovalutati "perchè troppo spesso, dopo averli richiamati e sconsigliati di entrare in acqua con la bandierina rossa
ben in vista, ci rispondono: tanto ci siete voi che ci venite a salvare". Tra il serio e il faceto, un ragionamento poco sensato che ha spinto Cristian Di
Santo, presidente della Compagnia del Mare (200 giovani, età media 25 anni, più maschi , " le ragazze sono belle e di carattere", due turni giornalieri:
dalle 10 alle 14.30 e dalle 14.30 alle 19) e della Società di Salvamento ( 30 anni di attività, 70 unità muniti di gommone, moto d'acqua con barella e pattuglia mobile con defibrillatore) ad adottare provedimenti più drastici:"Siamo arrivati a vietare categoricamente la balneazione, anche se tecnicamente non sarebbe possibile. Ma quando le condizioni del mare non lo permettono, sconsigliamo vivamente i bagnanti. In questo modo annulliamo il rischio di incidenti perchè col mare grosso si formano correnti di risacca pericolose soprattutto al largo delle scogliere". "In questi casi- è il consiglio di Di Santo- chi viene coinvolto nel mulinello col rischio di essere sbattuto contro gli scogli, deve avere la prontezza di nuotare parallelamente alla costa per uscire all'onda anomala". "Noi richiamiamo continuamente le persone, convincendole a non entrare in acqua se non sono garantite le giuste condizioni - riferisce Chiara Ballone, lifeguard attualmente addetta al controllo di una spiaggia libera e una in cconcessione al confine tra Pescara e Francavilla, nei pressi del Lido Ombretta- facciamo azione di prevenzione anche per salvare la nostra vita. I più indisciplinati sono le persone anziane , gli adulti in generale. Mi sono persino sentita rispondere: "Vado a controllare che esistano queste ordinanze", perchè non ci credevano. Qualche giorno fa è accaduto che due bimbetti di circa 6-7 anni sono stati lasciati per mezz'ora da soli dai genitori che si sono inoltrati dietro la scogliera su un tratto di spiaggia. Non avevano visibilità dei figli, ma io me ne sono accorta e li ho guardati tutto il tempo. L'ultimo caso che mi è capitato, una signora con un neonato in braccio si è addentrata a livello delle acque sicure (un metro di profondità) c'era il mare grosso,, le ho sconsigliato di non allontanarsi, ma non mi ha ascoltato. Accade anche questo, non possiamo obbligare nessuno a non entrare in acqua, ma in casi estremi abbiamo facoltà di far intervenire la Guardia Costiera". Ancora più recalcitranti alle regole sono gli utenti delle spiagge libere:" Con loro è tutto più difficile perchè si sentono al riparo dai controlli e quando li invitiamo a rispettare le regole imposte dalla Capitaneria sui giochi in spiaggia, per esempio, ci rispondono: "Siamo in una spiaggia libera, possiamo fare quello che vogliamo". E invece no. Perchè le regole valgono per tutti. Lo conferma l'articolo 1 dell'ordinanza della Guardia Costiera numero 42 del 2015, attualmente vigente, dove si legge che "è fatto obbligo a concessionari balneari e ai Comuni, per le spiagge libere, di esporre in luogo visibile all'utenza copia della presente ordinanza di sicurezza balneare" in modo da essere visionata da chiunque. Chi si butta in acqua quando il mare è mosso "non avverte il senso del pericolo, si sente sicuro perchè sa nuotare e non pensa certo di mettere in difficoltà anche noi che li dobbiamo soccorrere - è la disamina di Roberta Conforte, un'altra baywatch in servizio tra Sabbia d'oro e la Conchiglia a Portanuova - per il salvataggio siamo muniti di binocoli, boccaglio, giubbotto e salvagente e siamo assicurati se ci facciamo male . Sulla torretta ci sono tutte le indicazioni a disposizione dei bagnanti ai quali chiediamo massima collaborazione".
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giovedi 20 luglio 2017
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