La bucaniera
Torna l'autunno e ricominciano gli scioperi. Come da prassi. Non importa di che colore sia il governo, cio' che conta e' scendere in piazza o astenersi dal lavoro. Buffo, in una Repubblica fondata e sul alvoro. E affondata per la stessa ragione. Dunque, si comincia. Dalle 21 di sabato alle 21 di domenica sciopero nazionale del personale delle ferrovie proclamato da una sigla sindacale autonoma. Circoleranno regolarmente le Frecce dell'alta velocità di Trenitalia.
Assicurato il collegamento tra Roma Termini e l'aeroporto di Fiumicino con il 'Leonardo Express'. I treni regionali potrebbero subire modifiche e Fs ricorda che la domenica non sono garantiti i
servizi essenziali assicurati per legge nei soli giorni feriali. Dopodiche', i sindacati tutti, arrotano le bandiere pronti a scendere in piazza a novembre. Ovvero fra due mesi. Giusto comunicarlo in largo anticipo. Metti che qualcuno non abbia il tempo di organizzarsi. Statali in primis e a seguire tutte le altre categorie di lavoratori. Non manchera' nessuno all'appello. Intanto il premier e nostra signora dei sindacati, si beccano sull'art.18 dello Statuto dei lavoratori. 'A quei sindacati che vogliono contestarci' afferma in un video il presidente del consiglio, io 'chiedo: dove eravate in questi anni quando si è prodotta la più grande ingiustizia, tra chi il lavoro ce l'ha e chi no, tra chi ce l'ha a tempo indeterminato e chi precario' perché 'si è pensato a difendere solo le battaglie ideologiche e non i problemi concreti della gente. Sono i diritti di chi non ha diritti quello che ci interessa: li difenderemo in modo concreto e serio', dice ancora Renzi, che, rivolto al sindacato guidato da Susanna Camusso, dice: 'Non siamo impegnati in uno scontro del passato, ideologico', 'non vogliamo il mercato del lavoro di Margareth Thatcher, ma un mercato del lavoro giusto', con 'cittadini tutti uguali'. Commovente, quasi straziante.
venerdi 19 settembre 2014
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