Cellulari, che passione. Ma anche che rottura. Squillano ovunque e
chi risponde spesso non ha l'educazione di rispondere a bassa voce. Per queste, e tante altre ragioni, il telefonino viene bandito dai
salotti bene. Dove, all'entrata, bisogna depositarlo in un angolo
apposito insieme a cappotto, ombrello e pelliccia. Per la serie:
lasciate il cellulare, voi che entrate. E se arriva qualche telefonata importante e urgente, sono dolori. La mania dei social ha fatto
diventare il telefonino parte integrante di noi stessi. Un aggeggio
al quale non si puo' rinunciare. Vitale e indispensabile come
l'aria. Ora, per fortuna, comincia a dilagare il bon ton per l'uso
appropriato di questo moderno mezzo di comunicazione. Il
giornalista esperto di bon ton Nicola Santini, parlando con
l'Adnkronos, ammette che nel quotidiano il cellulare è diventato una
nostra appendice irrinunciabile, soprattutto legata
all'amplificazione della vita 'social'. Ma non sempre l'utilizzo in
pubblico del dispositivo mobile è determinato da buon senso e
rispetto. Messaggi continui a tavola, squilli sul treno o in bus,
suonerie improbabili che devastano l'udito, l'amico che interrompe
improvvisamente la conversazione per l'ultimo selfie da postare: un
bombardamento che a volte ci fa spalancare gli occhi. Dunque, esiste un galateo anche per l'uso per cellulare, ma sono in pochissimi a rispettarlo. Tra le prime regole del bon ton , avverte l'esperto, c'è quella di non parlare ad alta voce quando si riceve una
telefonata in un luogo pubblico costringendo chi ci sta accanto ad
ascoltare magari una conversazione imbarazzante. Sarebbe opportuno allontanarsi in una zona appartata per continuare a parlare con il chiamante. "Se non è possibile lasciare il posto in cui ci troviamo, allora sarebbe meglio trattenersi il minor tempo possibile al telefono usando un tono di voce basso", consiglia Nicola Santini.
"Prima ancora al momento dello squillo del telefono è educato
scusarsi con chi sta attorno a noi, anche con un solo gesto del
capo", precisa Santini. E poi "è obbligatorio, non educato,
richiamare quando si perde la telefonata". Per non parlare di quelle
assurde e invadenti suonerie che in pochi si preoccupano di
abbassare e usare piu' spesso la modalita' 'silenzioso', sicuramente
piu' elegante. Anche a causa dei social, il telefonino si usa spesso a tavola e, orrore, poggiato sul tavolo. Spiega l'esperto che il cellulare' andrebbe bandito dalla tavola ma è una norma poco applicabile oggi: sappiamo bene che i cellulari sono diventati estensione della mano destra. In questo caso, basta usare un po' di buon senso". Ad esempio: "è bene tenere silenzioso il cellulare quando siamo a tavola, soprattutto in caso di una cena formale. In caso dovessimo ricevere una telefonata urgente di lavoro o della baby sitter si dichiara prima ancora di sedersi: 'chiedo scusa ma dovrò ricevere una telefonata'. E' inutile giustificarsi quando il telefono sta già squillando". Due persone a tavola, faccia a faccia, ma comunicano singolarmente attraverso i social. Avete mai vista questa scena? Altro orrore dei nostri tempi. 'Già il galateo suggerisce che in presenza di due commensali a tavola - spiega l'esperto di bon ton - non si dia attenzione a uno solo di loro ma che la conversazione sia il più fluida possibile, figuriamoci se ci si distrae con lo smartphone", il nuovo aggiunto virtuale. Ammesso comunque l'invio di un messaggio veloce, "per dire, ad esempio, arrivo tra cinque minuti". O indicare il posto dove si è. Insomma informazioni, non conversazioni in presenza di altre persone. Anche il cellulare va dosato. Questione di bon ton e di buon senso.
martedi 21 ottobre 2014
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