martedì 28 ottobre 2014

FUGA DEI CERVELLI ALL'ESTERO: IL GENIO ITALICO E' COMPRESO OVUNQUE NEL MONDO TRANNE CHE NEL BELPAESE

La fuga di cervelli dall'Italia verso l'estero e' ormai una tradizione consolidata. Perche' il genio italico e' compreso ovunque nel mondo, tranne che nel Belpaese. Sembra che l'Italia si faccia vanto di far scappare le risorse migliori per poi osannarle quando queste ottengono un riconoscimento in terra straniera. A svelare questi particolari flussi migratori la Commissione europea che ha 
diffuso i dati relativi alle migrazioni dei professionisti, dopo che 
ottenuta una determinata qualifica in uno specifico Stato membro si 
spostano in un altro per esercitarla. L'analisi effettuata 
dall'istituzione europea non sorprende più di tanto perchè si limita 
ad attestare ciò che molti ormai hanno sperimentato nei propri 
nuclei familiari. Per esempio, la meta tradizionale è il Regno Unito 
(33%) che ormai da oltre dieci anni a questa parte si conferma al 
primo posto tra le preferenze dei neodottori in medicina che 
ottenuta la qualifica in Italia, la esercitano, in via permanente o 
temporanea, all’estero, privilegiando come destinazione la Gran 
Bretagna (37%). A seguire, tra i neomedici la Svizzera (26%).Deve 
far riflettere un dato assai significativo, ossia che nell’ultimo 
decennio, su 100 dottori in medicina che lasciano il Paese d’origine 
in Europa, ben 52 sono nostri connazionali. Basti pensare che il 
secondo Paese per maggiore numero di “transfughi” medici, ossia la 
Germania si ferma solo al 19%.Da contraltare a questa fuga c'è da 
registrare i flussi in ingresso di professionisti "spagnoli" del 
settore giuridico e di infermieri rumeni. Nel primo caso, però i 
numeri non devono ingannare in quanto è vero che molti abogados 
scelgono l’Italia per esercitare la loro professione, ma altrettanti 
di questi sono italiani che si abilitano in Spagna, dove è più 
facile ottenere il titolo.Dopo i laureati nelle scienze mediche, 
sono storicamente gli insegnanti della scuola secondaria a lasciare 
l’Italia per approdare all’estero, in Germania (44%) e in secondo 
luogo ancora nel Regno Unito (28%).A partire dal 2012, tra gli 
emigranti italiani con una qualifica, gli insegnanti sono superati 
dagli infermieri. Un flusso in uscita che è cominciato a crescere 
nel 2007 con destinazione principale la Svizzera. Mentre si 
evidenzia un leggero calo dei medici verso la Gran Bretagna a fronte di un incremento del numero di veterinari che si dirigono oltre Manica per trovare un'occupazione che latita da noi.Ma ci sono anche altri tipi di professionisti che scelgono di conseguire un diploma o una qualifica nel territorio italiano per poi emigrare: gli 
istruttori sportivi prediligono la Francia e gli ingegneri 
industriali si dirigono, con un trend crescente, verso la 
Spagna.L’Italia è anche la meta tradizionale in cui approdano sempre più professionisti, con una qualche qualifica, dalla Romania (39%). La maggioranza di questi sono infermieri, ma sta aumentando anche l’ingresso di professionisti rumeni con un diploma del settore benessere e estetico.In conclusione, evidenzia lo  “Sportello dei Diritti”, nel Nostro paese il piatto della bilancia tra emigrazione ed immigrazione di "cervelli" continua a pendere pericolosamente verso la prima e considerando l’Europa dei 28, gli Stati con saldo positivo sono Germania, Regno Unito, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia e Svezia, Paesi che a differenza dell'Italia continuano ad investire in innovazione e ricerca anche per tutelare quello che è un capitale da difendere: i propri cittadini che si sono specializzati nelle diverse professioni.
martedi 28 ottobre 2014
http://newsboxitalia.blogspot.it
http://www.facebook.com/newsbox.it

Nessun commento:

Posta un commento