domenica 26 ottobre 2014

DA 10 A 300 EURO L'ETTO: VOLA IL PREZZO DEL TARTUFO

Da dieci a trecento euro l'etto. Vola il prezzo del tartufo dalle Marche al Piemonte. Secondo una indagine di Coldiretti, le quotazioni del prezioso fungo della terra, sarebbero skizzate molto in alto. Piu' cinquanta percento nel giro di un mese.  Rispetto alle quotazioni di inizio raccolta, il pregiato "bianco" e' proiettato su valori prossimi ai 300 euro all'etto in Piemonte per le pezzature di circa 20 grammi mentre e' salito alla borsa di Acqualagna su prezzi variabili da 80 a 170 euro all'etto a seconda del peso ma e' possibile anche acquistare tartufo nero nel centro Italia su valori vicini a 10 euro all'etto. Le condizioni climatiche hanno assicurato una produzione da ricordare che ha spinto la domanda da parte di buongustai ed appassionati e fatto aumentare il valore. Il frutto piu' prezioso dell'autunno - sottolinea la Coldiretti - e' comunque presente in abbondanza nelle mostre, nelle sagre e nelle manifestazioni dedicate al tartufo che sono entrate nel vivo in tutta Italia dove si stima siano coinvolti complessivamente circa duecentomila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti.   Il tartufo - riferisce la Coldiretti - e' un fungo che vive sotto terra ed e' costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell'albero con cui vive in simbiosi. Nascendo e sviluppandosi vicino alle radici di alberi come il pino, il leccio, la sughera e la quercia, il tartufo, deve le sue caratteristiche (colorazione, sapore e profumo) proprio dal tipo di albero presso il quale si e' sviluppato. La forma, invece dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presentera' piu' liscio, se compatto, diventera' nodoso e bitorzoluto per la difficolta' di farsi spazio. I tartufi sono noti per il loro forte potere afrodisiaco e in cucina - conclude la Coldiretti - il tartufo nero viene per lo piu' utilizzato in cottura o per farcire ma anche a crudo, tagliato a fettine e messo su piatti di pasta fresca. Il bianco, invece va rigorosamente gustato a crudo su noti cibi come la fonduta, i tajarin al burro e i risotti. Per quanto riguarda i vini il tartufo bianco esige grandi vini rossi, il nero, invece ammette anche i bianchi.
domenica 26 ottobre 2014
http://newsboxitalia.blogspot.it
http://www.facebook.com/newsbox.it

Nessun commento:

Posta un commento