Il Natale e' bello solo per l'atmosfera ovattata, il riposo dei giorni di festa, il raccoglimento religioso per chi e' credente, lo shopping sfrenato per chi puo' permetterselo. Lo stress del Natale colpisce moltissime persone, e' in agguato gia' prima dell'8 dicembre, data canonica con la quale si iniziano i preparativi per il presepe e l'albero. Per molti il Natale e' una gioia, la festa di famiglia, il calore delle feste. Per molti altri e' un incubo che si spera finisca presto.
Secondo gli psicoterapeuti gran parte degli italiani, affronta con angoscia il mese di dicembre: non ci sono statistiche ufficiali ma tra coloro che sono già in terapia, "c'è una percentuale altissima" di chi sente ancora di più il bisogno di essere aiutato. L'esperienza è quella della psicoterapeuta Cristina Selvi che, nel suo studio a Milano, ogni anno sperimenta il peggioramento di paure e disagi di chi è in cura all'avvicinarsi della fine dell'anno. Per quanti avvertono 'la malinconia delle feste' i suggerimenti sono essenzialmente tre.
In primo luogo, iniziare a non idealizzare il Natale. "A volte - sottolinea la psicoterapeuta - diamo al periodo un'importanza eccessiva. Le cose belle e le cose belle in famiglia succedono tutto l'anno. Bisogna ridimensionare il proprio approccio emotivo". Insomma, guardare al 25 dicembre come a un giorno come tanti altri.
Il secondo consiglio è quello di "cercare di festeggiare le feste non secondo il secondo del dovere ma secondo il principio del piacere", ossia stare il più possibile con chi ci piace, con coloro a cui vogliamo bene, non con coloro che riteniamo necessario dover vedere.
Da ultimo, se l'ansia pervade tutto, dai regali al pranzo, al cenone della Vigilia, "ridimensionare le aspettative che gli altri hanno di noi". Nessuno si aspetta chissà che da nessuno e non si possono soddisfare le 'preferenze' di tutti sul menù.
giovedi 4 dicembre 2014
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