Kamikaze, terrorista, folle, depresso o solo fuori di testa. Sarebbe stato il copilota dell'Airbus Gernanbwings, un tedesco di 28 anni con oltre 600 ore di volo all'attivo, a provocare la carneficina sulle Alpi francesi. 150 morti per colpa di un uomo ormai borderline che ha voluto 'schiantarsi di proposito'. Cosi' raccontano le prime indagini sulla scatola nera rinvenuta tra le macerie. Sarebbe lui il folle che si e' barricato dentro la cabina pochi minuti prima della strage.
Con il comandante che ha cercato invano di sfondare la porta per scongiurare il disastro tra le urla dei passeggeri terrorizzati. Quando forse avevano capito cio' che stava accadendo, probabilmente, era troppo tardi.
Giovani e neonati si sono sfracellati sulle montagne, non per un guasto meccanico, ma per volonta' di un suicida che ha
trascinato nella sua follia decine di persone innocenti. E quando una persona trascina con sè nella morte altre 149 persone, non è suicidio, è un'altra cosa, ha detto il presidente di Lufthansa. Si, e' un'altra cosa. E' follia allo stato puro. Si dovra' accertare se non ci sono altre cause del disastro aereo, ma intanto gli psicologi stanno lavorando per aiutare i familiari delle vittime ad elaborare il lutto. Accettare la morte di una persona cara si puo', col tempo, ma sara' impossibile sopprimere la rabbia che questa ferale notizia avra' scatenato in loro.
giovedi 26 marzo 2015
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