lunedì 31 agosto 2015

SETTE DI ANNI DI VITA IN PIU' CON UNA CAMMINATA VELOCE QUOTIDIANA DI 25 MINUTI

Chi rinuncerebbe a sette anni di vita in piu'? Nessuno. E se poi, per ottenerli, basta solo una camminata quotidiana veloce per 25 minuti, da domani diventiamo tutti camminatori incalliti. Si, perche' fare attivita' fisica in questo modo dimezza il rischio di avere attacchi di cuore. Lo sostengono i ricercatori della Saarland 
University (Germania) in uno studio presentato all'European Society of Cardiology (ESC) Congress. I quali hanno dimostrato, attraverso un programma di esercizi fisici attuato su un gruppo di persone sane,  che gli esercizi di resistenza e quelli ad alta intesita' sono piu' efficienti al raggiungimento di un buon stato di salute rispetto al solo sollevamento pesi, ed e' piu' probabile che 
contrasti l'invecchiamento. Secondo gli scienziati, ma ce ne rendiamo conto anche da soli,  non siamo in grado di evitare completamente l'invecchiamento, ma e' possibile ritardarlo. I risultati dello studio dimostrerebbero che con l'esercizio fisico si possono guadagnare dai 3 ai sette anni in piu' di vita. In particolare, le persone che iniziano ad allenarsi all'eta' di 70 anni hanno meno probabilita' di sviluppare fibrillazione atriale, un'alterazione del ritmo cardiaco che colpisce circa il 10 per cento delle persone con piu' di 80 anni.
lunedi 31 agosto  2015
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I PERICOLI DELLA PESCA IN APNEA: ALLARME TARAVANA MA IN ITALIA MANCANO LE CAMERE IPERBARICHE

La pesca in apnea sta diventando uno sport sempre più praticato da chi si vuol dilettare e chi vuol sfidare le prestazioni personali arrivando anche ai propri limiti e oltre. Le conseguenze di performance sempre più allo spasmo stanno causando con maggior frequenza incidenti da decompressione nei praticanti questo sport, in particolare negli apneisti che scendono a quote medio alte, tra i 25 ed i 45 metri. Al di là di chi adotta metodi sempre più “sofisticati” di concentrazione per garantirsi tempi di durata sempre più lunghi, per la gran parte la metodica di discesa è quasi sempre la stessa: una iperventilazione di superficie, di tempo variabile tra i 2 ed i 4 minuti, quindi una discesa rapida, aspetto sul fondo con tempi compresi tra i 50 secondi ed un minuto e mezzo, quindi risalita più o meno veloce verso la superficie. Il tutto per uno svariato numero di ore di “sotto e sopra”. L’aumento del numero di pescatori subacquei che adottano queste tecniche e che si spingono “oltre” sta causando anche una crescita di quadri patologici molto gravi con sintomatologia praticamente sovrapponibile alla malattia da decompressione (MDD): emiparesi, paresi, disturbi della visione, dislalia sino all’afasia, danni permanenti anche molto gravi, tanto da rendere definitivamente invalido il malcapitato di turno ed in alcuni casi addirittura morte. Il quadro clinico definito “Taravana” era già conosciuto nel lontano 1947, epoca in cui si hanno le prime documentazioni su disturbi neurologici, a volte anche mortali, che colpivano i pescatori di perle Polinesiani delle isole Tuamotu, i quali effettuavano da 40 a 60 immersioni al giorno ad una profondità variabile tra i 20 ed i 42 metri. Questi scendevano verso il fondo con un peso tra i piedi, e risalivano arrampicandosi su di una fune a cui, da un lato, era ancorato il cesto per la raccolta delle perle mentre dall’altro il “pearls diver” era collegato con l’imbarcazione in superficie, da dove un barcaiolo recuperava e il cesto e il subacqueo, a forza di braccia. La discesa era di durata variabile tra i 30 e i 60 secondi, con un tempo totale d’immersione intorno ai 100 sec. (1.40 minuti), ed intervallo di superficie, tra una immersione e l’altra, di 1-2 minuti. Molti di questi pescatori di perle hanno presentato un grave quadro clinico che nella loro lingua è chiamato appunto Taravana, caratterizzato da disturbi comportamentali associati con uno scadimento delle condizioni generali. I sintomi del Taravana sono sovrapponibili a quelli della Malattia da Decompressione. Infatti immediatamente dopo l’emersione, i sub possono sviluppare un quadro caratterizzato da emiparesi sino alla paralisi, disturbi della visione, perdita dell’udito, vertigini, ed in alcuni casi morte. La maggior parte dei sub sopravvissuti hanno presentato poi danni permanenti sia a livello cerebrale che del midollo spinale. Sebbene il Taravana sia una forma di MDD, ci sono alcune caratteristiche che non combaciano con l’MDD e sono state ipotizzate altre cause etiopatogenetiche, come l’ipossia. Lo stesso quadro clinico è stato osservato nelle pescatrici di perle “AMA” Giapponesi e Corean.Se i casi più eclatanti riguardano i professionisti dell’apnea profonda, non bisogna sottovalutare le decine e decine di dilettanti che ogni giorno, soprattutto in questo periodo dell’anno subiscono incidenti o addirittura muoiono a causa delle conseguenze della taravana. Molti pazienti, potrebbero però subire effetti meno drammatici se le ASL delle province rivierasche fossero dotate di un numero adeguato di camere iperbariche tutte funzionanti.
lunedi 31  agosto 2015
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domenica 30 agosto 2015

ECCO COME SI FA AD UCCIDERE LA PERSONA CHE SI AMA

'Ho ucciso mio marito, lo amavo ma era violento'.  Cosi' ammette la casalinga catanese che ha fatto fuori il marito con 
un ciocco di legno. Lo stesso che lui usava regolarmente contro di lei ogni qualvolta perdeva il lume della ragione. 'Ha 
fatto bene, doveva farlo prima': cosi' replicano  convinte le altre donne in un raro lampo di  solidarieta' femminile. Poche parole che racchiudono l'intricato 
mondo dei sentimenti e dell'amore. Una donna che uccide un uomo, a fronte di tanti uomini che uccidono le donne, e' un evento 
raro ma acclarato. Gli uomini uccidono, metaforicamente o tecnicamente, quando si sentono sopraffatti. Quando sentono 
scivolare via il controllo su un altro essere umano. 'L'uomo uccide quando non puo' dominare' sentenziava Oskar  Schindler mentre salvava i suoi ebrei. Le donne uccidono perche' sono esasperate, ma amano anche quando 
uccidono. Questa donna ammette di amare ancora l'uomo a cui ha tolto la vita e si dice pentita. 'Mi usava violenza ogni 
giorno' pero' lo descrive come 'un uomo premuroso, che non mi faceva mancare nulla'. Contraddizioni dell'amore. Come 
quando un uomo ti dice: 'ti amo' il giorno prima e il giorno successivo ti ignora palesemente. Come se non fossi mai 
esistita nella sua vita e nella sua mente. Il giorno prima ti riempie di attenzioni, ti adora come una dea, ti dice che sei la 
sua vita e il giorno dopo non esisti piu'. L'amore segue sentieri tortuosi. La dimostrazione anche in questo caso di 
cronaca nera. Un uomo 'premuroso' che improvvisamente diventa carogna e fa molto male al prossimo. In un rapporto 
dove la violenza regna sovrana, anche i silenzi possono uccidere. Perche' in quei silenzi e' racchiusa la non 
comunicazione di un malessere, temporaneo o meno.  E i silenzi fanno piu' male delle parole, corrodono i rapporti e li 
annullano. Li stancano. Li sfiniscono. I silenzi esacerbano gli animi e gli animi esarcebati esplodono. E' solo questione di tempo. Quando accade 
tutto questo, le persone riemergono dai drammi ma non sono mai piu' quelle di prima. Allora e' necessario fermarsi in 
tempo. Per questa donna, il tempo ora si e' fermato. Cio' che l'attende, le accuse, il carcere,  non e' migliore dell'inferno 
che viveva fino a pochi giorni fa.  Anita Garibaldi, pronipote dell'Aninha dell'eroe dei due mondi, nel suo libro 'La donna del generale' scrive che 'per una donna e' necessario sapere che cosa e quando tagliare, nella propria vita'. Per la catanese era arrivato il momento di recidere il cordone di un rapporto d'amore malato e sconfitto. Dopo arrivera' la resurrezione degli animi, ma quando accade, per uno dei due innamorati e' gia' troppo tardi. In questo caso non si potra' mai tornare indietro, per tutti gli altri c'e' ancora speranza. Ma bisogna desiderarlo fortemente. Bisogna ancora volere quel 'ti amo' sussurrato nelle alcove.  c.c.
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sabato 29 agosto 2015

IL 28 SETTEMBRE LA LUNA SI TINGERA' DI ROSSO E SARA' PRESAGA DI SVENTURE

Il prossimo 28 settembre la luna si tingera' di rosso. Luna di sangue, cosi' e' chiamata, e sarebbe, per molti, presagio di 
sventure. Il fenomeno si verifichera' intorno alle due di notte, tra domenica e lunedi. La luna si avvicinera' alla terra e la 
terra la offuschera'. L'allineamento ulteriore col sole dara' alla luna un colorito purpureo che per taluni rappresenta 
l'arrivo della fine del mondo. L'ennesimo annuncio atto a creare panico e terrorismo psicologico. Il fenomeno dovrebbe 
concludersi intorno alle quattro e mezzo del mattino. 
sabato 29 agosto 2015
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STRAGE DI 'COMPRO ORO': GLI ITALIANI HANNO ESAURITO LE RISERVE AUREE E I NEGOZI CHIUDONO

Strage di 'Compro Oro'. Gli italiani hanno esaurito le riserve auree. E cosi', dopo il boom dei negozi 'Compro oro', ora e' crisi nera. Dopo l'exploit iniziale, ora e' pioggia di serrate. Come da copione, ma ci avranno pensato tutti quelli che hanno aperto codeste attivita'? A segnalare l'inversione di tendenza di queste attività commerciali, nate in Italia sull'onda della crisi economica e finanziaria è Oroitaly, l'associazione nazionale che associa tutta la filiera orafa di alta qualità dagli artigiani, alle piccole e medie imprese del settore, dai grossisti ai negozi di gioielleria.

Negli ultimi quattro anni infatti, a chiudere i battenti sono stati tantissimi 'Compro oro' e botteghe, tutti gestiti da italiani. Dati alla mano, si è passati dai 35 mila del 2011 agli attuali 20 mila. Una morìa che, secondo gli addetti ai lavori, si è determinata, in primis, per la forte contrazione dei consumi ma anche per il fatto che gli italiani, costretti dalle necessità, ormai si sono venduti tutto, perfino i preziosi "gioielli di famiglia". "Molti orafi avevano tratto linfa vitale trasformandosi in 'Compro Oro' ma gli italiani hanno esaurito il loro 'tesoretto ' - afferma all'Adnkronos Gianni Lepre, segretario generale di Oroitaly - hanno venduto tutto quello che avevano, compresi i gioielli che avevano in casa".

Nell'ultimo quinquennio c'è stata una contrazione di aziende produttrici del settore orafo del 30% circa, segnalano gli orafi, da oltre 12.000 sono passate a poco meno di 9.000, con una perdita di 15.000 posti di lavoro, mentre la categoria dei grossisti si è ridotta a poche centinaia in tutto il paese. Appena un anno fa, più del 40% delle attività commerciali aperte negli ultimi quattro anni hanno chiuso i battenti, bruciando investimenti per 2,7 miliardi di euro.

Le cause della crisi dell'oreficeria sono varie e vanno ricercate anche in scelte politiche che, invece di incentivare i consumi e sostenere uno dei settori di punta del made in Italy, apprezzato in tutto il mondo, tendono ad affossarlo. Ad esempio, la misura che impone un tetto di mille euro all'uso del contante, in vigore dal 2012, ostacola fortemente gli acquisti di oro e gioielli oltre che a essere, secondo Gianni Lepre, poco efficace per combattere l'evasione fiscale.

"L'innalzamento del limite del contante favorirebbe la ripresa dei consumi e anche dell'economia - sostiene Lepre - infatti, se si spende di meno anche lo Stato incassa di meno. L'innalzamento della soglia porrebbe, tra l'altro, l'Italia in linea con altri stati europei, ad esempio in Spagna il limite è di 2.500 euro, in Francia di 3.000 e in Germania addirittura a 12.500 euro". Oltre ad una maggiore elasticità per l'uso del contante, Oroitaly porta avanti un'altra battaglia sul fronte fiscale. "Si dovrebbe intervenire anche sulle soglie di accertamento del redditometro e dello spesometro che frenano in maniera importante i consumi" spiega Lepre.

Non solo critiche ma anche proposte arrivano dall'associazione degli orafi che vorrebbero tramandare il proprio mestiere, fatto di estro e tecnica, alle generazioni future, una professione molto richiesta anche all'estero che altrimenti rischia di scomparire. E' proprio da questa esigenza che nasce il progetto delle "Botteghe Scuola", un'iniziativa a favore dell'apprendistato che i maestri orafi intendono portare all'attenzione della politica attraverso la formulazione di una proposta di legge.

L'associazione Oroitaly, è nata a febbraio di quest'anno a Napoli sul solco della tradizione orafa del Sud e del distretto orafo campano di Tarì e Oromare, a Marcianise in provincia di Caserta. Giovane ma battagliera l'associazione è guidata da Generoso De Sieno, maestro orafo e fornitore della Reale Casa Borbonica. adnkronos
sabato 29 agosto 2015
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BIMBA DI 12 ANNI SI TOGLIE LA VITA DOPO LA MORTE DELLA MAMMA

A 12 anni non ha retto alla morte della madre e si e' tolta la vita. Accade in Gran Bretagna. La madre muore di cancro al seno e per la piccola il dolore diventa un fardello insopportabile. Strane frasi sui social e poi il gesto definitivo. A dare il triste annuncio al padre e' stato il fratellino della bimba.  'Ero consapevole che stesse male- ha detto il padre- ma non credevo potesse arrivare a togliersi la vita. Potevo fare di più per lei'.
sabato 29 agosto 2015
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venerdì 28 agosto 2015

PESCARA: ARRIVANO I GIOCHI DEL MEDITERRANEO E L'INQUINAMENTO SPARISCE A TEMPO DI RECORD

La bucaniera

C'era da aspettarselo. Nella 'citta' veloce', Pescara, anche l'inquinamento e' veloce. Fulmineo. Giusto il tempo di una polemica e l'inquinamento del mare e' sparito. I colibatteri  si sono eclissati a tempo di record. Le fogne a mare aperto si dissolvono come un lampo d'agosto e i Giochi sul mare si materializzano. Panem et circenses, pane e giochi, recitavano i latini. In questo caso, giochi ed escherichia coli. L'amministrazione comunale, come un gioco di prestigio, prima ha occultato il divieto di balneazione per non creare panico tra la popolazione e poi lo  ha revocato in vista dell'apertura dei Giochi del Mediterraneo all'ex Cofa. Una precisione svizzera. Una rapidita' miracolosa.  Flash vi fa una pippa.  Non si possono fare i giochetti sul mare se le acque sono inquinate. I giochetti si fanno solo in Comune. Nel frattempo, nessun esperto riesce a capire le cause di questo strano inquinamento che ha causato danni ai balneatori e al turismo della citta'. E quei cittadini e turisti che sono finiti in ospedale per gastroenteriti e varie? Povero a chi ci e' capitato.  Per settimane il mare si e' trasformato in una fogna e adesso,  all'improvviso, il liquame merdoso sembra essere stato risucchiato dalle onde nottetempo. L'importante e' finire, cantava Mina. A Pescara, invece, l'importante e' giocare.  
venerdi 28 agosto 2015
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CHI ASSUME TROPPI ANTIBIOTICI RISCHIA DI SVILUPPARE IL DIABETE

Coloro che assumono troppi antibiotici possono essere a rischio di sviluppare il diabete.  Uno scioccante nuovo studio rivelerebbe che esiste un chiaro legame tra la malattia e il numero di volte che ad un paziente è stato prescritto questo tipo di farmaci. A quelli che avrebbero ricevuto cinque o più prescrizioni per un periodo fino a 15 anni avrebbero fino al 53 % più probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 ( chiamato anche diabete mellito non insulino-dipendente) rispetto a quelli che hanno assunto antibiotici solo una volta o mai. Ricercatori danesi hanno monitorato i dati provenienti da 170.404 pazienti con diabete di tipo 2 e 1,3 milioni che non hanno avuto la malattia.Hanno  scoperto che il rischio di ammalarsi di diabete era più alta in quelli dato antibiotici che sono efficaci contro una gamma ristretta di batteri. 

L'autore dello studio, il dottor Kristian Mikkelsen ha spiegato: "Nella nostra ricerca abbiamo trovato persone che hanno il diabete di tipo 2 che avevano assunto significativamente più antibiotici fino a 15 anni prima della diagnosi rispetto ai sani." Il dottor Mikkelsen, dell'ospedale di Gentofte a Hellerup, Danimarca, ha detto tuttavia che maggiori studi sono necessari perché i risultati non hanno dimostrato che i farmaci innescano diabete. Gli antibiotici, costituiscono la principale modalità di trattamento delle infezioni da più di 60 anni, tra l'altro possono alterare la flora batterica che vive nell'intestino. 

Secondo alcune ricerche una vera e propria "epidemia" di diabete colpirà 8 milioni di britannici tanto da paralizzare il sistema sanitario del Regno Unito. Secondo alcuni ricercatori taluni virus possono contribuire ad alterare le capacità nei soggetti diabetici di metabolizzare lo zucchero. Ma una spiegazione alternativa potrebbe essere che le persone con diabete non diagnosticato possono essere più soggette ad infezione e pertanto utilizzare più antibiotici. L'influenza di altri fattori di rischio chiave non potrebbe essere eliminata e potrebbe essere che l'obesità e il diabete di tipo 2 siano causa di un maggiore uso di antibiotici, perché si ritiene che entrambi aumentino il rischio di infezione. Il dottor Richard Elliott, ricercatore responsabile delle comunicazioni presso il Diabetes UK, ha detto: "Anche se noi non possiamo dedurre la causalità da questo studio, i risultati sollevano la possibilità che gli antibiotici potrebbero aumentare il rischio di diabete di tipo 2. "Il diabete è una delle più grandi sfide del moderno sistema di assistenza sanitaria, con un'incidenza crescente a livello globale. "Le indagini successive sull'effetto a lungo termine dell'uso di antibiotici  potrebbe rivelare risposte preziose su come affrontare questa crisi di salute pubblica. Modelli nell'uso degli antibiotici possono offrire un'opportunità per prevenire lo sviluppo della malattia o per diagnosticarlo presto." Il Diabete di tipo 2 è la forma più comune della patologia e che riguarda il 90-95 % di tutti i casi. Basti pensare che nella sola Gran Bretagna la vita di 4 milioni di persone è ora segnata dalla malattia e l'epidemia sta costando al sistema sanitario di quel paese 10 miliardi di sterline all'anno. Il nuovo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & metabolism, ha scoperto che le persone con diabete di tipo 2 hanno ricevuto 0,8 prescrizioni di antibiotici all'anno in media. In confronto, i non- diabetici ne hanno ricevute 0,5 prescrizioni all'anno. 
venerdi 28 agosto 2015
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MEDICINE: L'AGENZIA DEL FARMACO RITIRA BACTROBAN CREMA E NASALE

L’Aifa ha annunciato il divieto di utilizzo di alcuni lotti creme medicinale "Bactroban nasale" e "Bactroban crema" della ditta BB Farma, indicate rispettivamente per l'eradicazione degli stafilococchi aurei a localizzazione nasale, compresi i ceppi di stafilococco aureo meticillino resistenti e per il trattamento topico delle infezioni della cute, secondarie a lesioni traumatiche come, ad esempio, piccole lacerazioni, ferite suturate o abrasioni. Quanto ai motivi della decisione, l’Aifa ha comunicato che il provvedimento si è reso necessario a seguito della comunicazione della ditta concernente una non conformità riscontrata durante la produzione della sostanza attiva e riguarda esclusivamente i lotti  n. C685355 scad. 6/2017, Lotto n. C690729 scad. 7/2017, Lotto n. C700829 scad. 10/2017,Lotto n. C723840 scad. 4/2018 ed un solo lotto n. C697124 scad. 3/2016 della specialità medicinale Bactroban crema 15G 2%. Il divieto di utilizzo dei lotti della crema medicinale deve essere considerata una misura assolutamente precauzionale che non deve generare timore nei pazienti ma, semmai, rafforzare la certezza che vengono adottate tutte le misure atte a sorvegliare e garantire la sicurezza dei farmaci. La ditta BB Farma dovrà assicurare l'avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della comunicazione da parte dell'AIFA mentre "Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro del lotto del medicinale. Hai consumatori si raccomanda di verificare il numero dei lotti e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso.
venerdi 28 agosto 2015
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TRASPORTI: IL FRECCIAROSSA ARRIVA IN PUGLIA MA SOLO FINO A BARI

Il treno Frecciarossa parte da Milano e arriva in Puglia. Ma solo fino a Bari. Poi torna indietro. Il resto dei pugliesi non ci stanno. 'L'Italia ancora una volta finisce a Bari- tuona lo Sportello dei Diritti dei consumatori- gli unici treni veloci, infatti, dal 20 settembre prossimo, collegheranno per ben due volte al giorno il capoluogo lombardo, ma si fermeranno in quello pugliese, come se Lecce ed il Salento, che in questi mesi estivi hanno dimostrato una capacità attrattiva ben superiore al resto della Puglia, non esistono e la cartina geografica s'interrompe bruscamente nella stazione centrale di Bari'. 'Si tratta di una ennesima vergogna a danno di un'intera collettività che non merita una scelta scellerata ed escludente che contribuisce ad ampliare il gap infrastrutturale già esistente.L'invito diretto ed immediato ed anche l'appello dell'associazione dei consumatori,  e' rivolto al governatore della Puglia ' che siamo certi non vuole essere solo il governatore dei foggiani e dei baresi, ma di tutti ipugliesi affinché per il tramite del Ministero delle Infrastrutture persuada Trenitalia non ad un passo indietro, ma ad uno in avanti, per garantire che i Frecciarossa colleghino anche il Tacco al resto d'Italia'.            
venerdi 28 agosto 2015
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NEGLI ULTIMI 30 ANNI LA VITA SI E' ALLUNGATA DI ALMENO 6 ANNI

Negli ultimi 30 anni la vita si e' allungata di almeno sei anni. Complici lo stile di vita, il Paese in cui si vive, la cultura della vita.  Dal 1990 al 2013 nel mondo l'aspettativa di vita è aumentata in media di 6,2 anni, e di 5,4 anni quella in buona salute. E' quanto emerge da uno studio che ha analizzato la diffusione delle principali malattie e il loro impatto sulla mortalità in 188 Paesi. All'analisi del 'Global Burden of Disease study', i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista 'The Lancet', ha contribuito anche l'Ospedale materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste.
Sono però notevoli le differenze tra Paese a Paese. Se, per esempio, chi è nato in Nicaragua e Cambogia nel 2013 ha una speranza di vita in buona salute di gran lunga superiore rispetto a due decenni prima (rispettivamente +14,7 e +13,9 anni), in Lesotho e Swaziland (Africa meridionale) c'è stato invece un peggioramento (-10 anni). In generale, i Paesi con i più alti tassi di peggioramento sono tra i più poveri del mondo, tutti in Africa sub-sahariana. I Paesi invece con i tassi più bassi di perdita di salute sono Giappone, Singapore, Andorra, Islanda e Israele. A livello mondiale, le principali cause che compromettono il buono stato di salute risultano Hiv/Aids, cardiopatia ischemica, infezioni delle basse vie respiratorie, ictus, mal di schiena e incidenti stradali. "Il mondo ha compiuto grandi progressi nel campo della salute, ma ora la sfida è investire nella ricerca di modi più efficaci per prevenire e curare le principali cause di malattia e disabilità", ha detto il professor Theo Vos, dell'Università di Washington, autore principale dello studio.
venerdi 28 agosto 2015
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giovedì 27 agosto 2015

NEGLI STATI UNITI E' ALLARME PESTE BUBBONICA

E' allarme peste negli Stati Uniti dopo che un anziano dello Utah, il quarto decesso da aprile, è morto per infezione di peste bubbonica. Negli ultimi quattro mesi la malattia ha provocato già undici contagi e tre decessi in Colorado, Arizona, New Mexico, California, Georgia e Oregon. Il timore è che siano i primi segni di una nuova epidemia. L'ultima vittima aveva contratto la peste ai primi di agosto. Charla Haley, del dipartimento statale per la salute, ha detto che è stata aperta un'inchiesta sulle origini del contagio. La persona, di cui non è stato reso noto nè il nome, nè il sesso o il luogo di origine, aveva passato tempo di recente in aree rurali. Gli altri morti di peste nel corso dell'anno avevano 16, 52 e 79 anni.A seguito della notizia,lo “Sportello dei Diritti”, senza voler ingenerare alcun senso di panico, ma solo per semplice precauzione, invita tutti i turisti che si sono recati in particolare nei parchi degli Usa negli ultimi due mesi a  sottoporsi a profilassi, recandosi in primo luogo dal proprio medico curante e se dovessero avvertire sintomi influenzali ad andare presso le strutture sanitarie ospedaliere più vicine comunicando immediatamente e senza remore anche di essere a rischio di contagio. Per chi parte ed ha intenzione di recarsi comunque nei grandi parchi americani, invece, è chiaro che l’assenza di conoscenze specifiche e di cure certe sulla malattia deve comportare la massima attenzione per evitare di entrare a contatto con i roditori e con la loro saliva ed urine, pretendendo presso gli operatori turistici un’accurata pulizia e disinfezione delle tende - cabine e dei bungalow.
giovedi 27 agosto 2015
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STRASBURGO VIETA L'UTILIZZO DEGLI EMBRIONI PER LA RICERCA SCIENTIFICA

Lo ha stabilito La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo,  con una sentenza definitiva, vieta l'utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica. I giudici di Strasburgo hanno stabilito che l'articolo 13 della legge 40/2004, che vieta la sperimentazione sugli embrioni, non viola il diritto al rispetto della vita privata di Adelina Parrillo. La Corte ha riconosciuto all'Italia un ampio margine di manovra su una questione così delicata su cui non esiste consenso a livello europeo.

I giudici affermano inoltre che non è sicuro che il compagno della Parrillo, morto a Nassiriya, avrebbe voluto donare gli embrioni alla scienza. Gli stessi giudici hanno ritenuto che il diritto alla proprietà invocato dalla Parrillo "non può applicarsi a questo caso, dato che gli embrioni umani non possono essere ridotti a una proprietà come definita dall'articolo 1 protocollo 1 della convenzione europea dei diritti umani.
 'Bocciato' dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo il ricorso contro la possibilità di utilizzo degli embrioni umani per fini di ricerca scientifica resta comunque ancora all'esame della Corte Costituzionale. Entro qualche mese, infatti, sarà la Consulta a doversi esprimere sull'ultimo divieto ancora non caduto di quella legge approvata nel 2004 per definire limiti e modalità della fecondazione assistita. "Il prossimo anno, forse entro aprile potrebbe essere fissata l'udienza. A far ricorso era stata una coppia di Firenze. Il tribunale a cui si era rivolta, ha sollevato il dubbio di legittimità costituzionale". Lo spiega all'Ansa Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, che ricorda "molti tribunali Italiani che stanno affrontando le richieste di coppie di donare alla ricerca embrioni non idonei per una gravidanza". In merito alla sentenza di oggi puntualizza: "la Corte di Strasburgo non ha bocciato la ricerca sugli embrioni in Italia, ma affermato che il divieto di donare embrioni alla ricerca non lede il diritto di Adele Parrillo, che aveva chiesto di utilizzare a tale scopo quelli di sua proprietà, che dal 2001 sono crioconservati non più per fini procreativi. Ciò potrebbe anche lasciare intendere che la lesione non viola i suoi diritti personali ma quelli dei malati e dei ricercatori". Ad "esser calpestata", sottolinea "è la violazione del diritto alla scienza e del diritto per le persone di usufruire dei benefici della ricerca in Italia. Tale violazione non era oggetto di ricorso dinanzi alla Corte Edu, dunque proseguiamo con determinazione verso il nostro obiettivo". "Se il Governo Renzi - conclude l'avvocato Gallo - vuole intervenire prima della Consulta, lo deve fare urgentemente. A questo scopo abbiamo promosso un appello per la libertà di ricerca sugli embrioni, affinché la si smetta di dover importare embrioni dall'Australia, Svezia, USA, UK mentre gli embrioni italiani non possono essere toccati".
giovedi 27 agosto 2015
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IL TUMORE SPARITO, RITORNERA'? SARA' POSSIBILE SCOPRIRLO CON UN ESAME DEL SANGUE

Il cancro sparito, ritornera'? Lo dice un test del sangue, purtroppo ancora in fase di sperimentazione
.Un test del sangue potrebbe indicare con relativa certezza se una donna con un cancro al seno potrà avere un ritorno della malattia mesi prima che la massa sia visibile con una radiografia. Lo sostiene una studio sul Dna dell'Institute of Cancer Research di Londra e pubblicato sul giornale scientifico, Science Translational Medicine.
Anche se il test non è ancora disponibile per i pazienti, e non lo sarà nei prossimi anni, i ricercatori credono che lo studio possa aiutare la scienza a personalizzare i trattamenti per i tumori e in futuro a trovare una cura. 
I ricercatori hanno prelevato campioni di sangue di 55 pazienti con tumore al seno allo stadio iniziale. Ogni paziente è poi stato sottoposto a chemioterapia e a un intervento. Il test poi è stato fatto dopo l'operazione e ogni sei mesi. Su 15 donne che hanno avuto una recidiva, 12 casi erano stati predetti dall'analisi, circa otto mesi prima della scoperta attraverso una radiografia. I tumori al seno vengono diagnosticati nei primi stadi della malattia nel 95% dei casi, ma poter predire se tutte le cellule tumorali sono state rimosse dall'operazione è un passaggio fondamentale per evitare che il cancro si possa ripresentare o colpire altre parti del corpo.
giovedi 27 agosto 2015
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mercoledì 26 agosto 2015

GLI ADOLESCENTI ITALIANI AFFASCINATI DA BOTOX E CHIRURGIA ESTETICA

Botox e chirurgia plastica affascinano gli  adolescenti. E' allarme anche in Italia. Ci vediamo a settembre con un nuovo paio di seni! Potrebbe essere lo slogan del momento, in quanto l’imminente inizio dell'anno scolastico costituisce la fine non ufficiale della stagione estiva della chirurgia plastica, così gli studenti ritornano sui banchi di scuola con “tette” nuove, naso filiforme, ringiovanimento facciale e soprattutto botulino.In America ben circa 64.000 ragazzi ricorrono alla chirurgia plastica ogni anno, e la maggior parte degli interventi sono effettuati durante le vacanze estive per consentire uno spazio temporale sufficiente per recuperare o semplicemente per rimanere nascosti.La corsa alla chirurgia estetica ormai non ha età. Infatti, i pazienti dei chirurghi estetici sono sempre più giovani e due su tre hanno meno di 40 anni. Un'inversione di tendenza alla quale assistiamo da qualche anno. Nella sala d'attesa delle cliniche di chirurgia estetica si incontrano sempre più spesso donne che certo non hanno bisogno di lifting o di interventi invasivi per sembrare più giovani. E così i chirurghi estetici usano sempre meno il bisturi e sempre più la siringa. Il fenomeno che si sta diffondendo in quest’ultimo periodo negli Stati Uniti ha preso piede già da qualche anno anche in Italia. Come riferiscono gli esperti, le donne americane sono molto preoccupate del loro aspetto fisico perché c'è una grande competizione, soprattutto negli ambienti di lavoro. Le donne, anche giovani, vogliono mantenersi in forma e va a ruba il lifting estetico della pausa pranzo tra punturine di Botox, filler e biorivitalizzanti.Esistono, ormai, molti prodotti iniettivi a base di acido jaluronico, capaci di stimolare i tessuti, idratarli e contemporaneamente veicolare altre sostanze quali aminoacidi, antiossidanti, sali minerali, vitamine. A questa età le donne chiedono naturalezza e maggiore lucentezza. Così i professionisti dell’estetica si occupano dei volumi del viso che iniziano a perdere consistenza. L'acido polilattico in questi casi gli aiuta molto. Lo iniettano sui punti del volto che hanno bisogno di riprendere volume. Il suo punto di forza è dato dalla morbidezza e naturalezza che lascia. Il materiale iniettato stimola, infatti, la formazione di nuovo collagene. Senza dimenticare filler liquidi che riempiono le rughe, dei fili che tirano la pelle e che si riassorbono e della tossina botulinica, molto efficace su alcuni tipi di rughe.  Il rapporto tra chirurgo estetico e paziente, insomma, ormai è cambiato e il medico realizza un vero e proprio progetto di bellezza a seconda delle esigenze di chi si trova di fronte.
mercoledi 26 agosto 2015
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IL CAFFE' FA BENE ALLA SALUTE: ECCO 8 BUONI MOTIVI PER BERLO OGNI GIORNO

Caffe', che passione. E fa anche bene alla salute. Al risveglio non si e' abbastanza svegli senza una buona tazza di caffe' fumante. Alla sera c'e' chi dice che non fa dormire. Ma senza caffe', o derivati tipo ginseng, non si vive.  I dati più recenti fanno luce sul potere di questo elisir di alleviare il dolore, allungando l'aspettativa di vita e riducendo le probabilità di soffrire di depressione. In un solo anno in Italia circa 24,14 milioni, hanno consumato l'equivalente di 600 dosi a persona. Tuttavia, solo pochi sono consapevoli del lungo elenco di vantaggi che può fornire l'apporto giornaliero.

1. Caffè e cuore non sono incompatibili: la bevanda ha sempre occupato una posizione privilegiata nell'elenco degli alimenti che causano problemi cardiovascolari. Anche se gli studi recenti dimostrano che non è solo dannoso per il cuore, ma che, consumato con moderazione, il caffè riduce al minimo le probabilità di subire un attacco di cuore. Il motivo? Aiuta la riduzione di calcio nelle arterie evitandone l'ostruzione.

2. vita più lunga: fino al 10% nel caso degli uomini e il 15% delle donne. Uno studio effettuato tra 400.000 persone in un periodo di 15 anni ha concluso che bere un caffè al giorno migliora l'aspettativa di vita. I risultati non variano se si consuma decaffeinato, il che dimostra che la formula della gioventù non è direttamente associata con la caffeina, ma ad altre componenti del caffè. Lunga vita al caffè!

 3. alleato della bellezza: molto tempo fa anche l'industria di bellezza ha scoperto le proprietà cosmetiche del
caffè: creme anti-cellulite, contorno occhi ed esfolianti. Applicata sulla pelle la caffeina aiuta la circolazione, ma i vantaggi vanno oltre. Bere un caffè al giorno protegge l'organismo dai radicali liberi, principali responsabili dell'accelerazione dei processi d'invecchiamento della pelle. Il caffè aiuta a mantenere giovane il derma evitando la comparsa di rughe precoci e promuove l'elasticità e la vitalità della pelle.

 4. mantiene la linea: combinato con una dieta equilibrata, il caffè risulta essere il perfetto alleato per tenere il grasso a bada. I nutrizionisti consigliano di berlo ogni giorno perché aiuta il corpo a sbarazzarsi del grasso accumulato.


5. antidepressivo:la scienza ha scoperto un valido concorrente al cioccolato come rimedio per alleviare le pene: ebbene sì, il caffè. Uno studio, condotto per 10 anni e che ha contato della collaborazione di più di 50.000 donne, dimostra che le persone che consumano caffè al giorno hanno fino al 20% in meno di probabilità di soffrire di depressione. La riduzione non si é osservata  nelle donne che hanno consumato caffè decaffeinato.

6.ferma il dolore: medicina per l'anima e il corpo. Un rapporto pubblicato da BMC Research Notes assicura che il consumo di caffè può ridurre il dolore del collo e delle spalle fino al 14%. Questo potere analgesico si aggiunge al suo utilizzo per alleviare il mal di testa.

 7. memoria a lungo termine: che il caffè aumenti le prestazioni intellettuali è un dato di fatto ma il consumo giornaliero di caffè promuove la memoria a lungo termine e riduce significativamente la probabilità di soffrire di malattie degenerative come il morbo di Alzheimer (- 65%) o morbo di Parkinson (- 50%), almeno secondo alcuni studi.

 8. prima, durante e dopo lo sport: la caffeina aumenta i livelli di adrenalina generando una maggiore predisposizione e motivazione a praticare esercizi. Durante la pratica, promuove la contrazione muscolare che allevia la sensazione di stanchezza e aumenta le prestazioni sportive. La caffeina, inoltre accelera la guarigione e riduce il dolore muscolare dopo lo sforzo sono al 48%. Il caffè ed il movimento è il formato perfetto per combinarsi con attività sportive. Ma il caffe', come ogni alimento, va dosato. Mai esagerare, fino a 4 al giorno, bene. Oltre, si supera la soglia di rischio. 
mercoledi 26 agosto 2015
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martedì 25 agosto 2015

PENSIONI: REVERSIBILITA' DEL 100 PERCENTO AL CONIUGE SUPERSTITE

'Garantire al congiunto superstite sino al 100% della pensione del defunto qualora il beneficiario non abbia alcun reddito proprio. E rendere pienamente cumulabile il trattamento di reversibilità sino a 6 volte (dai 3 attuali) il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti; percentuale di cumulabilità che scende al 75% se il reddito è superiore a 7 volte il trattamento minimo, e al 50 per cento se il reddito è superiore a 8 volte il trattamento minimo.
E' quanto prevede la proposta di legge Rostellato/Labriola (C.1066) uno dei quattro disegni di legge all'esame della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati in materia di cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità.
Oggi infatti se il coniuge superstite ha un reddito inferiore a tre volte la pensione minima dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) la reversibilità spetta nella misura intera pari al 60 per cento di quanto avrebbe percepito o percepiva in vita il dante causa; superato questo limite di reddito si applica la riduzione del 25 per cento fino a quattro volte il trattamento minimo, del 40 per cento tra quattro e cinque volte e del 50 per cento se il reddito del beneficiario supera di cinque volte il trattamento minimo della pensione dell'Inps. Una penalità che appare, secondo le associazioni di categoria che sostengono il progetto, ingiustificata e iniqua sotto vari aspetti. In primis perchè premia, per esempio, coloro che vivono nel sommerso, danneggiando invece coloro che denunciano regolarmente i propri redditi. pensionioggi.it'
martedi 25 agosto 2015
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FEBBRE DEL NILO OCCIDENTALE: E' ALLARME ANCHE IN ITALIA

Febbre, nausea, mal di testa, mal di schiena, diarrea, difficolta' di respirazione. Questi e altri sintomi fanno la febbre del Nilo occidentale, una epidemia che sta toccando l'Italia dopo aver attraversato l'Europa. L'allarme nel nord Italia dove sono stati segnalati i primi casi. Dopo i  primi segnalati  a Sofia, Bulgaria, ulteriori casi umani del temibile virus della febbre del Nilo occidentale (WNF) sono stati rilevati nell'UE e nei paesi vicini. E non sono tardati ad arrivare anche i primi casi umani in Italia, complessivamente quattro(di cui uno asintomatica), che sono stati confermati a Cremona, Parma e Reggio nell'Emilia (2 casi), tre province già colpite quest'anno. Per quanto riguarda i paesi vicini, la Romania ha riferito un caso di febbre del Nilo occidentale nella Contea di Sibiu recentemente colpita, un' area interessata anche l'anno scorso. L'Ungheria ha segnalato il primo caso di febbre del Nilo occidentale a Fejer County, un'area interessata già nel 2013. Israele ha segnalato due nuovi casi da distretti già colpiti, Tel Aviv e distretto centrale. Inoltre il virus del Nilo occidentale è stato rilevato in Russia nelle zanzare nell'area di Lipetskaja e Voronezhskaya Oblast. Lo  “Sportello dei Diritti”, ricorda che la segnalazione degli eventuali primi sintomi presso i pronto soccorsi può aiutare a prevenire le gravi conseguenze che il contagio può provocare specie nei soggetti più deboli ed esposti.In particolare, il virus in questione appare con febbre moderata dopo pochi giorni di incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno del 15% dei casi, negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. I sintomi più comunemente riportati da pazienti ospedalizzati con la forma più severa dell'infezione erano: febbre elevata, forte mal di testa, debolezza e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali, modificazione dello stato mentale con disorientamento, tremori, convulsioni e coma. Più rari casi di eruzione maculopapulare o morbilliforme sul tronco, collo, braccia o gambe;atassia, segni extrapiramidali come anormalità dei nervi cranici, mielite, neurite ottica, poliraciculite, attacchi epilettiformi.Generalmente il malato si rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere anche mortale in individui anziani e immunodepressi.Ricordiamo, inoltre, che tra l'anno scorso e quello in corso numerosi paesi dell'UE avevano segnalato casi di febbre del Nilo occidentale, in particolare Bulgaria, Croazia (membro dell’Unione dal 1° luglio 2013), Ungheria, Romania e la Nostra Italia.É peraltro importante sottolineare che l'ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ogni settimana pubblica un rapporto informativo sulla febbre del Nilo occidentale che comprende mappe della attuale distribuzione geografica dei casi autoctoni umani nell'UE e nei paesi limitrofi, tra cui un confronto con i dati precedenti, un aggiornamento della situazione e una tabella del numero di casi di paese e zona. Esso è pubblicato sul sito dell’istituzione europea. L'obiettivo del progetto è quello di informare le autorità competenti responsabili per la sicurezza della salute delle aree nelle quali risulta possibile il contagio del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine di sostenere la loro attuazione della normativa sulla sicurezza della salute. Secondo la normativa europea sulla sicurezza della salute, gli Stati membri devono avviare misure di controllo per assicurare la sicurezza in caso di casi di febbre del Nilo occidentale. Una sfida importante per l'attuazione del presente regolamento è la raccolta tempestiva di informazioni accurate  sulle zone colpite.
martedi 25 agosto 2015
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VINCE ALLA LOTTERIA, DIVENTA RICCO E POI SI UCCIDE

Vince una grossa somma al superenalotto e poi si toglie la vita. "I soldi ti fanno ricco. Il rispetto e l'educazione ti fanno signore", questo l'ultimo messaggio affidato ai sociali da un 49enne sardo di Sanluri diventato ricco dopo una grossa vincita al Superenalotto. Proprio nella notte magica, quella in cui avrebbe dovuto festeggiare la vincita, si toglie la vita ingerendo una dose letale di farmaci o un liquido velenoso. L'autopsia svelera'la causa esatta della morte, ma intanto l'uomo ha lasciato un biglietto alla famiglia che non lascia dubbi. L'uomo voleva farla finita. Un dubbio, pero', rimane: perche' una persona gioca una schedina, 'rischiando' di vincere, e poi, dopo aver raggiunto la meta, si uccide? Paura della gestione della ricchezza o semplicemente, alla base di questa morte, ci sono problematiche irrisolte non legate alla vincita?
martedi 25 agosto 2015
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QUANTA ACQUA SI SPRECA PER PREPARARE UNA TAZZA DI CAFFE'? 140 LITRI

Quanta acqua ci vuole per produrre un caffè? 140 litri. Lo dice una ricerca dell' università del Kansas che ha stilato una nota per spiegare quanto costano, in termini di acqua,  i beni di consumo primario.  Al Pianeta Terra una singola tazza costa 140 litri d'acqua, più 0,1 metri quadrati di terreno, più le perdite di foreste e biodiversità anche se dal nostro punto di vista il prezzo di un caffè è quello praticato dai baristi. I ricercatori dell'università del Kansas, per la tutela dell'acqua hanno realizzato un vademecum per raccontare quanto "costano" in termini di acqua le produzioni di alcuni beni di largo consumo, in particolare il caffè e quindi sensibilizzare sul potenziale spreco di una risorsa così preziosa. Lo studio ha esaminato il modo in cui la produzione di massa ha colpito la natura e le risorse economiche degli agricoltori. In nazioni come Colombia, Honduras, Guatemala, Brasile, Vietnam ed Etiopia, negli anni Settanta e Ottanta si è verificata una tecnicizzazione della produzione di caffè, volta a soddisfare la crescente domanda dell'Occidente. Questo processo, spiegano gli studiosi, ha reso i sistemi di coltivazione simili a quelli di frumento e soia: grandi campi soleggiati hanno preso il posto dei piccoli appezzamenti di terra all'ombra delle foreste; la varietà robusta, resistente al sole, ha preso il posto della più pregiata arabica; gli agricoltori sono stati spinti a coltivare esclusivamente caffè senza diversificare colture e fonti di reddito. La differenza tra i due metodi è innanzitutto nel consumo d'acqua: le nuove colture intensive, dalla resa maggiore, hanno un fabbisogno molto più elevato, tanto che per una singola tazza di caffè si possono calcolare 140 litri di impronta idrica, ossia di acqua necessaria alla produzione. A confronto una tazza di the', richiede 29 litri e un quinto del terreno agricolo, cioè 8860 litri d'acqua per produrne un chilo, stando al rapporto recentemente diffuso da 'Friends of the Earth'. Non solo: per far posto alle piantagioni di caffè è stata portata avanti una massiccia deforestazione, che il Wwf alcuni anni fa ha quantificato in oltre 10mila km quadrati solo in America centrale, con conseguenze anche sulla biodiversità. Gli effetti delle deforestazione sono stati indagati l'anno scorso dai ricercatori dell'università del Texas: uccelli migratori e pipistrelli hanno perso il loro habitat, le api sono andate via e con loro la preziosa impollinazione, l'ecosistema ha rinunciato ai filtri che depurano aria e acqua, il terreno si è fatto meno ricco di nutrienti e meno resistente alle piogge. Infine per il vino, l'impronta idrica è di 610 litri per kg: significa che un solo bicchiere costa 110 litri d'acqua.
martedi 25 agosto 2015
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lunedì 24 agosto 2015

PENSIONI: TUTTI PAZZI PER LA FLESSIBILITA'. MA QUANDO ARRIVA?

Pensioni: tutti pazzi per la flessibilita', ma non arriva mai. Se ne discute, si paventa, si ipotizza, ma dovremmo attendere l'autunno inoltrato per sapere se la flessibilita' sara' attuata oppure no. In molti, pero', sperano di si. A dare man forte all'ipotesi anche il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, il quale ha cosi'  dato il suo placet:' La flessibilità in uscita per le pensioni produce indubbiamente vantaggi sociali ma anche vantaggi economici' . Si tratta, inoltre, di dare la possibilità ai lavoratori di uscire anticipatamente anche se con un assegno penalizzato che consentirebbe di alimentare 'un mix generazionale favorendo l'accesso al lavoro di giovani e questo non può che essere accolto con favore dall'intera industria' cosi' scrive pensionioggi.it. 'Non si tratta - spiega in una intervista rilasciata al Sole 24 Ore - di cambiare la regola della legge Fornero, ma lo spostamento dalla sera alla mattina dell'asticella da 60 a 66 anni ha creato una rigidità che va superata'.
'Visto che chi vuole restare al lavoro fino a 70 anni ha diritto a una rivalutazione del trattamento, perchè non consentire a chi vuole uscire prima, anche per motivi familiari o personali, di poterlo fare, ovviamente accettando una riduzione dell'assegno? Naturalmente si tratta di calcolare la penalizzazione in modo equilibrato», afferma Baretta che  sottolinea anche come la questione dei costi della flessibilità in uscita sia del tutto superabile. 
lunedi 24 agosto 2015
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domenica 23 agosto 2015

ATTENTI ALLE VONGOLE CONTAMINATE DA ESCHERICHIA COLI

Attenti alle vongole che trovate nel piatto: potrebbero essere contaminate, e dunque pericolose per la salute. Immesse sul mercato delle vere e proprie bombe batteriologiche in grado di creare insidie sanitarie. E di uccidere. Lo dimostra ancora una volta un'allerta alimentare per le vongole di mare  contaminate da Escherichia coli che ha riguardato tutta l'Italia e ora coinvolge i Paesi dell'area del Mediterraneo. A divulgare l'allarme, all'estero ed in Italia è Rasff, il sistema di allerta europeo per la sicurezza alimentare che ha appena rilasciato un documento sugli alimenti a rischio consentendo di ritirare prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica in poco tempo attraverso la condivisione delle informazioni tra stati membri. Dal quadro che emerge dal sistema dei controlli ad essere evidenziato è ancora una volta per quest'anno è l'allerta inviata del 21 agosto, per la presenza di alto numero di Escherichia coli in vongole di mare (Venus gallina o Chamelea gallina - rif. 2015.1058 del 21/08/2015). Nello specifico, su ordine dell' autorità, è stato disposto il ritiro dal mercato dei prodotti contaminati in tutta Italia e all'estero. Lo “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. La questione è abbastanza delicata perchè la contaminazione riguarda un batterio particolarmente patogeno ben noto ai microbiologi.
domenica 23 agosto 2015
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sabato 22 agosto 2015

PRESTAZIONI SANITARIE: ECCO GLI ESAMI A CARICO DEI PAZIENTI

Sanita', si cambia. Al via la stretta su analisi, visite ed esami vari ed eventuali. Il Ministero della Salute usa il pugno duro anche contro i medici che firmeranno prescrizioni inappropriate. Previste per loro pesanti penalizzazioni pecuniarie. 
Entro metà settembre il Dicastero guidato dalla Lorenzin dovrà infatti tradurre in un regolamento ministeriale l'intesa raggiunta nella Conferenza Stato-Regioni per tagliare di 2,3 miliardi la spesa sanitaria. 
'Il Ministero- si legge su pensionioggi.it- ha già messo nel mirino alcune prestazioni. La lista nera degli esami che non potranno più essere erogati dal sistema sanitario nazionale comprende alcune prestazioni odontoiatriche, genetiche, allergologiche, esami di laboratorio, tac e risonanze magnetiche, e, infine, dialisi ed esami di medicina nucleare. L’operazione avviata dal Ministero riguarda circa il 15% delle prestazioni che oggi il servizio sanitario passa gratuitamente. Ad esempio effettuare il test per controllare colesterolo e trigliceridi sarà sempre a pagamento in assenza di qualsiasi fattore di rischio (familiarità, ipertensione, obesità, diabete, cardiopatie, iperlipemie ecc); stesso destino per Tac, risonanze magnetiche e mappature del genoma che potranno essere passate dal Servizio Sanitario solo in presenza di specifiche condizioni del paziente (es. diagnosi di una specifica malattia). I vaccini, poi, potranno essere prescritti solo a seguito di visita specialistica allergologica. Possibile una stretta anche per gli esami e le ecografie durante la gravidanza. Per quanto riguarda l'odontoiatria il decreto ministeriale si limita a omogeneizzare le condizioni già applicate definendo esplicitamente i criteri utilizzati e specificando per ciascuna prestazione quali sono i soggetti beneficiari (minori fino a 14 anni, vulnerabili per motivi sanitari, vulnerabili per motivi sociali), lasciando comunque alle Regioni il compito di fissare le soglie di reddito o di Isee che discriminano la vulnerabilità sociale'.
sabato 22 agosto 2015
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PER LE DONNE LE VACANZE NON SONO RIPOSO: TORNANO AL LAVORO PIU' STRESSATE DI PRIMA

La sindrome da stress da rientro al lavoro si fa sentire: le più interessate sono le donne, in media 2 su 3. Secondo una ricerca sono le donne over 35 le più colpite dalla sindrome da rientro, lo conferma l'Osservatorio Pool Pharma Research su un campione di 700 donne fra i 25 e i 50 anni. La motivazione è molto semplice: per le donne, le vacanze non sono ferie. Una famiglia media italiana si concede circa 10 giorni di pausa in estate, ovvero ad un totale di 240 ore. Togliendo 8 ore in media di sonno per notte ne rimangono a disposizione 160. Le ore di pura vacanza per le donne si riducono solo a 60 circa; mentre per gli uomini salgono a 80 e, per i figli invece, si arriva a 120/130 ore totali di puro svago. Quali sono le attività che assorbono più le donne durante le ferie estive? Per chi si trova nella propria casa al mare o in montagna, in un appartamento in affitto o in camper, le attività che stressano maggiormente le donne sono: l'accudimento dei figli (34%), e di eventuali parenti (12%); la pulizia della casa (34%), le faccende domestiche (54%), la spesa (56%) e la preparazione dei pasti per tutta la famiglia (66%). Altrettanto impegnativa è la scelta degli sport e dei giochi pomeridiani per i bambini (15%). Per chi è in albergo invece, l'attività principale resta la cura dei figli (66%). In molti casi la vacanza delle donne si consuma anche nell'accudimento del proprio marito (34%) e più comprensibilmente della famiglia in genere (32%). A seconda poi della località scelta per la pausa estiva, solitamente è l'albergo o il villaggio turistico ad occuparsi dell'organizzazione di attività ludiche per i più piccoli, con l'organizzazione di corsi di nuoto, di pittura, giochi di gruppo o escursioni e gite in luoghi divertenti.

Quali sono i rimedi per mitigare la sindrome da rientro? Gli studi condotti dall'Osservatorio Pool Pharma Research suggeriscono di ridurre o eliminare il caffè, dormire almeno 7/8 ore per notte e possibilmente andare a letto e alzarsi sempre allo stesso orario, per tornare ad abituarsi ai ritmi lavorativi. Inoltre: fare attenzione all'alimentazione, scegliere una dieta sana ed equilibrata priva di grassi e se possibile povera di sale (da sostituire con le spezie), in modo da ridurre la ritenzione idrica. Inoltre, è utile bere molta acqua naturale (almeno un litro al giorno) per depurare il corpo, evitando alcool e bevande gassate. Per favorire il relax e combattere lo stress da rientro, ci si può dedicare anche a blande attività fisiche come ad esempio lo yoga, il pilates e la ginnastica dolce per riequilibrare il corpo. aska
sabato 22 agosto 2015
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DEMENZA SENILE? LA SCOPRE UN TEST DELLA SALIVA

Da un semplice test della saliva si puo' capire se un individuo e' a rischio demenza. Misurando il livello di cortisolo, l'ormone dello stress, collegato alla funzione cerebrale, e' possibile risalire ai probabili futuri livelli di demenza senile. Lo sostengono ricercatori del National Institute on Ageing di Bethesda (Usa) in uno studio pubblicato sulla rivista Neurology. Gli scienziati, infatti, hanno scoperto che le persone con elevati livelli di cortisolo hanno piu' probabilita' di avere un volume cerebrale totale inferiore e prestazioni peggiori nei test cognitivi e mnemonici. "Gli studi hanno dimostrato che la depressione aumenta il rischio di demenza, ma non sappiamo molto su questo rapporto", ha spiegato Lenore Launer, autrice dello studio. "Alti livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, sono stati trovati nelle persone con depressione - ha continuato - e la teoria e' che il cortisolo ha un effetto tossico sull'area cerebrale dell'ippocampo, che svolge un ruolo importante nella memoria". Per arrivare a queste conclusioni lo studio ha coinvolto 4.244 persone con un'eta' media di 76 anni che non soffrono di demenza. I partecipanti sono stati sottoposti a scansione cerebrale per rilevare il volume del cervello e sono stati presi in considerazione prove della loro capacita' di pensiero e di memoria. Inoltre, i ricercatori hanno prelevato campioni di saliva una volta al mattino e un'altra la sera con lo scopo di determinare i livelli di cortisolo. I soggetti sono stati poi divisi in tre gruppi in base ai livelli dell'ormone: alto, basso e medio. Ebbene, dai risultati e' emerso che le persone con piu' elevati livelli di cortisolo hanno piu' probabilita' di avere un volume cerebrale inferiore.
 sabato 22 agosto 2015
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ECCO PERCHE' ANCHE I SINGLE POSSONO ESSERE FELICI

Non è obbligatorio essere in coppia per essere felici. Anzi: alcune persone stanno altrettanto bene sia con un partner che da single. E' quanto emerge da una ricerca pubblicata su 'Society for Personality and Social Psychology', secondo cui i single felici sono in genere persone che temono i conflitti relazionali. "E' piuttosto ben documentato che i single tendono a essere meno felici rispetto a chi ha una relazione, ma questo - avverte Yuthika Girme, psicologa dell'University of Auckland in Nuova Zelanda - può non essere vero per tutti. Anche i single possono avere vite soddisfacenti" e felici.
Il team ha esaminato oltre 4 mila neozelandesi. Ebbene, le persone 'allergiche' ai conflitti e agli scontri con il partner, sono risultati felici sia da sole che in coppia. Nel primo caso, infatti, si finisce per rimuovere alcuni dei detonatori dell'ansia che avvelenano il rapporto in queste persone. Problemi legati proprio agli scontri e ai dissidi con il compagno. Un effetto collaterale positivo, che invece non contagia le persone meno preoccupate all'idea di una relazione tormentata. Queste ultime, infatti, da single sono in genere meno felici e soddisfatte della propria vita rispetto a quando sono in coppia.
La ricerca ha incluso soggetti dai 18 ai 94 anni e con relazioni in corso o alle spalle, durate in media 22 anni. Un quinto dei volontari era single al momento dello studio. Cercare in tutti i modi di evitare i conflitti con il partner può, in effetti, finire per creare diversi problemi, dice Girme. In pratica, questo atteggiamento può avere effetti negativi su chi è in coppia, contribuendo ad alimentare ansia, solitudine, insoddisfazione per la propria vita e inclinazione ad arrovellarsi sui ricordi negativi.
Oggi il numero dei single è in aumento, e negli Stati Uniti ormai si contano 128 milioni di 'solitari', il 51% della popolazione adulta. Ecco perché i ricercatori vogliono approfondire gli effetti di questa modalità di vita su psiche e salute.adnk
sabato 22 agosto 2015
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venerdì 21 agosto 2015

FUMARE NON FA DIMAGRIRE MA FA CRESCERE LA PANCIA

Fumare non fa dimagrire, ma fa crescere la pancia. Solitamente chi fuma si giustifica sostenendo che smettere con le bionde, porta all'ingrasso. Invece, sembra vero il contrario secondo i ricercatori dell'Universita' di Glasgow che hanno messo in relazione il tabagismo con il punto vita e con pance decisamente piu' grosse. Lo studio ha unito i risultati di 29 ricerche diverse, per un totale di 150mila volontari analizzati. Ecco cosi', e' emerso, fumare tanto sembra proprio far crescere il tessuto adiposo proprio li' dove meno lo vorremmo, sul nostro addome. Pur rilevando un generale aumento di peso in chi ha smesso di fumare, gli studiosi hanno anche notato come chi non riesce a smettere con le sigarette solitamente ha, in proporzione, una pancia molto piu' grossa. Fumare insomma farebbe aumentare il grasso corporeo in modo irregolare, facendolo concentrare attorno allo stomaco e diminuire altrove. Cosi', allo stesso modo, quando i fumatori mettono su del peso, tendono a ingrassare soprattutto all'altezza del punto vita piuttosto che in modo uniforme. Ai ricercatori non sono chiari i meccanismi di funzionamento del fenomeno, confermato tuttavia dall'ingente quantita' di dati statistici. 
venerdi 21  agosto 2015
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MANGIARE CAMMINANDO FA INGRASSARE

Mangiare camminando fa ingrassare. Ma anche ingozzarsi davanti al computer mentre si lavora o ci si diverte. Insomma, mangiare mentre si fa altro che non stare solo seduti a godersi il cibo, fa aumentare di peso. Lo sostengono gli scienziati ,guidati da Jane Ogden dell'University of Surrey, che  hanno analizzato 60 donne, a dieta o meno, invitandole a consumare una barretta di cereali in 3 diverse situazioni: al primo gruppo veniva mostrata una clip di 5 minuti della sit-com 'Friends', da guardare mangiando; al secondo veniva chiesto di mangiare la barretta camminando su e giù lungo un corridoio, e al terzo di consumarla comodamente seduti parlando con un amico o un'amica. Successivamente i partecipanti dovevano completare un questionario e affrontare una prova di assaggio con 4 tipi di snack a disposizione: cioccolato, bastoncini di carota, uva o patatine. I ricercatori hanno quindi valutato quanto e quale cibo fosse stato consumato, e da chi.Le osservazioni hanno dimostrato che le donne a dieta mangiavano quantità maggiori di cibo durante la prova di assaggio se prima avevano consumato la barretta passeggiando per il corridoio. Gradivano in particolare il cioccolato, 5 volte in più rispetto altre partecipanti. In sostanza, mangiare in movimento moltiplica il desiderio di ingerire cibi, psicologicamente  giustificandosi con  l'esercizio fisico in corso.  "Mangiare in movimento può indurre le persone a dieta a consumare più cibo nelle ore successive della giornata - riassume Odgden - Questo può essere dovuto al fatto che camminare rappresenta una forma potente di distrazione, che compromette la capacità di elaborare l'impatto dell'assunzione di cibo sul livello di fame".
venerdi 21  agosto 2015
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giovedì 20 agosto 2015

PADOVA: PRIMO TRAPIANTO IN ITALIA DI UN MINI CUORE ARTIFICIALE

Un piccolo cuore artificiale, piu' piccolo della norma, per salvare la vita di un giovane, affetto da linfoma, e gia' trapiantato in passato. L'intervento del CardioWest 50cc, piu' piccolo, adatto a giovani e donne,  a Padova. Il trapianto e' stato eseguito per la prima volta in Italia e per la prima volta al mondo in un giovane gia' trapiantato dall'equipe del professor Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia dell'Azienda Ospedaliera/Universita' di Padova, in un intervento durato 11 ore. Il paziente, affetto da una grave insufficienza cardiaca terminale, aveva gia' subito un primo trapianto a 15 anni, dopo il quale aveva potuto condurre una vita normale, dedicandosi senza problemi a studio e sport, fino all'estate scorsa, quando gli e' stato diagnosticato un linfoma. Era stato sottoposto a trapianto cardiaco all'eta' di 15 anni. Godeva di buona salute e svolgeva una vita normale dedicandosi attivamente allo studio ed allo sport. La scorsa estate il dramma: gli e' stato diagnosticato un linfoma. A seguito della grave malattia tumorale in fase avanzata il ragazzo e' stato sottoposto a cicli chemioterapici che gli hanno danneggiato in modo irreversibile il cuore trapiantato. Il quadro clinico, sempre piu' compromesso per il tumore in atto, presentava la possibilita' di trattamento con la macchina cuore-polmone Ecmo solo per un tempo limitato di utilizzo, qualche settimana, nella speranza del recupero della funzione cardiaca.
giovedi 20 agosto 2015
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COSA ACCADE ALL'ORGANISMO DOPO AVER BEVUTO BIRRA?

Dopo la coca cola e gli energy drink, sotto accusa la birra. Cosa accade all'organismo dopo aver bevuto bionde e rosse? Questa volta e' un sito inglese a indagare sugli effetti della birra dopo l'assunzione.   E spiega come agisce l'alcol una volta introdotto nel nostro corpo. Andando ad anlaizzare le varie fasi dai primi 5 minuti dall'assunzione stessa, fino al risveglio del giorno dopo. 
•Dopo 5 minuti. Una volta bevuto il primo sorso l'alcol arriva nello stomaco, da cui verrà assorbito e immesso nel flusso sanguigno. Entro 5 minuti l'alcol è già in circolo, arrivando a muscoli e cervello.

•Dopo 10 minuti. Il corpo tende a rigettare l'alcol, percependolo come un veleno.

•Dopo 15 minuti. Il desiderio dell'organismo di rigettare l'alcol induce il corpo a produrre l'enzima alcol deidrogenasi, che andrà a scomporre la bevanda alcolica ingerita in varie componenti chimiche. Una trasformazione utile a liberarsi anche della sbornia. E' infatti quando si beve più di quanto il fegato possa sopportare che ci si sente ubriachi.

•Dopo 20 minuti. Si iniziano a sentire gli effetti dell'alcol. Che possono presentarsi come un senso di euforia o di testa leggera.

•Dopo 45/90 minuti. In questo lasso di tempo l'alcol raggiunge il suo picco massimo all'interno del nostro sangue.

•Dopo 1 ora. Si sente lo stimolo di andare in bagno. E' questo l'effetto disidratante che ha l'alcol sul nostro corpo. Se a questo punto si decide di smettere di bere, subentra un senso di stanchezza. Che porterà a un sonno disturbato a causa della disidratazione.

•Dopo 12/24 ore. A dipendenza di quanto  bevuto, il giorno dopo si potranno risentire gli effetti più o meno marcati del dopo sbornia. Si avrà mal di testa, confusione, sete, tremore e pallore. Gran parte di queste conseguenze sono dovute proprio alla disidratazione.
giovedi 20 agosto 2015
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MANDARE IL PROPRIO NOME SU MARTE: SI PUO', FINO ALL'8 SETTEMBRE

Lasciare il proprio nome su Marte, si puo'. Fino al prossimo 8 settembre, chi lo desidera potra' mettersi in contatto con Nasa e lasciare il proprio nome affinche' arrivi su Marte. Un po' come le impronte sul Walk of Fame, per i pochi fortunati vip del mondo. E' l'opportunità offerta dalla Nasa in vista della missione InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) che il prossimo anno dovrebbe portare la sonda statunitense sul Pianeta Rosso: inserire il proprio nome in un microchip trasportato nello spazio profondo e destinato ad arrivare su Marte.
L'iniziativa - di cui si legge su Media Inaf, il notiziario online dell'Istituto nazionale di Astrofisica - è aperta fino all'8 settembre (informazioni sul sito della Nasa dedicato alla missione http://mars.nasa.gov/participate/send-your-name/insight/).
giovedi 20 agosto 2015
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MANGIARE MIRTILLI PER COMBATTERE IL TUMORE AL COLON

I mirtilli possono aiutare a combattere il cancro al colon. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell'Universita' del Massachusetts in uno studio presentato in occasione del 250esimo Meeting Nazionale dell'American Chemical Society, in corso a Boston. Per arrivare a questi risultati i ricercatori hanno dato ai topi con tumore al colon estratti di mirtillo rosso. Le quantita' utilizzate sono l'equivalente di una tazza al giorno di mirtilli rossi.
Ebbene, i tumori sono diminuiti in numero e dimensioni. Secondo gli scienziati, i composti chimici presenti nell'estratto di mirtillo sarebbero in grado di eliminare selettivamente le cellule del tumore al colon. Almeno e' stato questo quello che hanno osservato in test di laboratorio, poi confermati sui test sugli animali.
giovedi 20 agosto 2015
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mercoledì 19 agosto 2015

IL PROSECCO ITALIANO BATTE LO CHAMPAGNE

Il prosecco italiano ha battuto lo champagne per la prima volta in Gran Bretagna, con un fatturato di gran lunga superiore al suo rivale francese. Le vendite di prosecco sono balzate del 72 per cento in valore durante l'anno a metà luglio, raggiungendo  un valore stimato di un miliardo di sterline, secondo la società di ricerca statunitense Iri. "Il Prosecco è una bevanda alla moda che offre una eccellente alternativa più economica e nel contempo di qualità allo champagne", ha comunicato  l'analista Toby Magill dell IRI alcoholic drinks. "Non c'è da meravigliarsi che ora superi lo champagne di valore così come il consumo e viene scelto soprattutto ai matrimoni al posto dello champagne. Sta rapidamente diventando una bevanda estiva della nazione." Al contrario, le vendite di champagne aumentato solo del 1,2 per cento di anno in anno, con un fatturato complessivo del valore di 250 milioni di sterline. Questa tendenza ha accelerato le vendite delle bottiglie di prosecco con un 78 per cento, pari a 37,3 milioni di litri rispetto al 0,4 per cento dello champagne di 9,8 milioni di litri. Tuttavia, i due marchi più popolari di champagne, Lanson e Moet, comunque sono riusciti ad aumentare le loro vendite. 
mercoledi 19  agosto 2015
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UN ASSORBENTE INTERNO CAUSA UNO CHOC TOSSICO: AMPUTATA GAMBA DI UNA MODELLA

Una giovane modella di Los Angeles, Lauren Wasser, ha rischiato di morire a 24 anni e ha dovuto subire l'amputazione di 
una gamba a causa di uno choc tossico dovuto ad un assorbente interno. Lei è figlia di due modelli, e a soli due mesi fa 
la sua prima comparsa su Vogue Italia con sua madre. Solo oggi trova il coraggio di raccontare la sua terribile storia. 

Tutto ha inizio il 3 ottobre 2012, quando Lauren inizia ad avvertire i primi segnali del ciclo mestruale e così va in 
farmacia a comprare gli assorbenti interni che usa sempre, quelli della Kotex Natural Balance, che usa da quando aveva 
13 anni, cambiando l'assorbente ogni tre, massimo quattro ore. Quel giorno Lauren cambia l'assorbente mattina, 
pomeriggio e sera. Ma quella stessa sera si sente poco bene. Il giorno dopo i familiari  trovano l'adolescente riversa sul 
pavimento della sua stanza. La ragazza è portata urgentemente all'ospedale, ha la febbre altissima, i suoi organi interni 
stanno collassando e ha un grave attacco di cuore. I dottori non riescono a stabilizzarla, nessuno ha idea di cosa le stia 
succedendo finché un medico, esperto di malattie infettive, ha un’illuminazione e chiede se per caso la ragazza indossi 
un assorbente interno. L’assorbente è rimosso e spedito in laboratorio. Si scopre così che Lauren ha avuto una sindrome 
da choc tossico. La sindrome da choc tossico o TSS è un quadro clinico di particolare gravità, provocato da una tossina 
di origine batterica, toxic shock syndrome toxin o TSST, descritta per la prima volta nel 1978 come una gravissima 
tossiemia, talora rapidamente mortale, in donne durante il periodo mestruale. Molto rara, si può verificare in bambini, 
donne ed uomini, ma le donne mestruate che utilizzano assorbenti interni sono le più colpite; la sua incidenza negli anni 
si è rapidamente ridotta grazie all'ampia pubblicità e dopo il ritiro di alcune marche di tamponi dal mercato. Stime 
effettuate recentemente fanno pensare che l'incidenza sia ancora di circa 3 casi su 10000 donne mestruate, e che inoltre 
ci siano casi in donne che non usano tamponi e in donne nel periodo postoperatorio e post-partum (circa il 15%). La 
malattia è causata dall'enterotossina del batterio Staphylococcus aureus, che si trova comunemente nel naso e nella 
vagina. Negli stipiti di S. aureus isolati da casi di TSS è stata dimostrata la produzione di una nuova tossina che 
inizialmente è stata considerata un nuovo tipo di enterotossina. In effetti la tossina dello Shock Tossico (TSST-1) ha 
molti caratteri in comune con le enterotossine e, in particolare, il fatto di rappresentare un superantigene in grado di 
stimolare la produzione di una serie di citochine. Le manifestazioni cliniche della TSS presentano varie somiglianze con 
gli effetti prodotti nell'animale da esperimento con l'inoculazione delle cosiddette tossine pirogene di Staphylococcus 
Aureus a loro volta simili alla tossina eritrogenica prodotta da Streptococcus pyogenes. Non colpisce solo le donne, ma 
c'è un collegamento tra l'uso degli assorbenti interni e la sua insorgenza. Il solo uso di assorbenti interni, comunque, 
non giustifica l'insorgere della sindrome, il paziente deve già essere portatore di staphylococcus aureus. Circa il 20 
percento della popolazione globale è portatrice di questo batterio. Prodotti simili agli assorbenti interni vengono usati 
dalle donne da centinaia di anni ma circa 50 anni fa la loro composizione è cambiata: se prima si usavano prodotti 
naturali come il cotone, oggi si usano prodotti sintetici come raion o derivati della plastica che, oltre a migliorare 
l'assorbimento, creano l'ambiente perfetto per la proliferazione dei batteri che causano la sindrome da choc tossico.
mercoledi 19  agosto 2015
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PENSIONI: IPOTESI DI UN TAGLIO DEL 12 PERCENTO SULL'ASSEGNO PER CHI ESCE A 62 ANNI

Pensioni, il capitolo flessibilita' in uscita e' rimandato a settembre. Ma intanto si affastellano le ipotesi su come rivoluzionare la maledetta legge Fornero che ha procurato solo guai a chi doveva andare in pensione. Una legge che non ha scritto nulla di buono sui futuri pensionamenti. C'è chiaramente l'esigenza di un intervento di alleggerimento. Anche le imprese lo stanno sollecitando. Lo sottolinea Pier Paolo Baretta, sottosegretario 
all'Economia (Pd) in un'intervista raccolta dal Secolo XIX. Il sottosegretario cita la possibilità di convergere su un'ipotesi intermedia. Partendo sempre da una soglia 
minima di 62 anni, si legge su pensionioggi.it, si potrebbe procedere ad un abbattimento annuo del 2% se si sceglie di anticipare l'uscita di un 
anno, taglio che sale al 5% e all'8% se si opta per un'uscita rispettivamente a 64 o a 63 anni, per raggiungere il 12% per 
chi decide di lasciare con 4 anni d'anticipo, cioè a 62 anni. Più o meno una mensilità in meno l'anno nell'ipotesi più 
onerosa. E un'opzione di compromesso tra la proposta Damiano di un taglio massimo dell'8% e la batosta del calcolo 
contributivo, che può diminuire l'assegno fino al 25%.
mercoledi 19  agosto 2015
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SINDROME DI LYNCH: UNA ASPIRINA AL GIORNO PER PREVENIRE I TUMORI AL COLON

Una aspirina al giorno per prevenire i tumori al colon. Una indagine scientifica dell'Università di Leeds e Newcastle rivela che i pazienti in sovrappeso con sindrome di Lynch, una mutazione genetica ereditaria, hanno due volte le probabilità di sviluppare il tumore del colon rispetto a chi non la avrebbe. Questa sindrome colpisce i geni che codificano la rilevazione problemi e ripristinano il Dna danneggiato, attraverso la produzione di proteine che identificano e correggono gli squilibri e circa la metà delle persone che soffrono di questa malattia svilupperanno un tumore maligno.I risultati della nuova ricerca, sviluppato su dati temporali di oltre dieci anni, hanno mostrato che il rischio di sviluppare il cancro può essere invertito prendendo una dose regolare di aspirina.Lo studio internazionale, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, ha raccolto i dati provenienti da 43 centri sparsi in 16 Paesi nel mondo in seguito ai progressi manifestati da circa 1.000 pazienti che hanno sofferto dalla sindrome.
mercoledi 19  agosto 2015
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martedì 18 agosto 2015

UN TEST DEL SANGUE PER CAPIRE CHI E' A RISCHIO SUICIDIO

Un test del sangue per capire chi e' a rischio suicidio. Lo hanno messo a punto i ricercatori della Indiana University School of Medicine che hanno riferito sulla rivista Molecular Psychiatry di avere sviluppato un'analisi del sangue e dei questionari che possono individuare con oltre il 90% di precisione (fino al 98%) quale paziente inizierà a pensare al suicidio o tenterà di realizzare questo obiettivo.  I soggetti piu' a rischio sono quelli con disturbo bipolare e altre malattie psichiatriche.  I ricercatori credono che le app per le verifiche cliniche siano pronte per essere distribuite e testate da professionisti medici, in particolare nei pronto soccorso. I biomarcatori per l'analisi del sangue dovranno invece essere ancora ulteriormente perfezionate ma i nuovi studi in corso sulla popolazione femminile si stanno già dimostrando promettenti.
martedi 18  agosto 2015
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NUOVO CODICE DELLA STRADA: A 16 ANNI IN 2 SUL MOTORINO SI PUO'

Da oggi si può andare in due in motorino anche se si ha 16 anni, ma non di meno, grazie all'entrata in vigore di un adeguamento del Codice della strada, che recepisce quanto previsto dalla Legge europea 2014, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale  del 3 agosto. In precedenza il limite riguardava i minori di 18 anni. Portare un passeggero su un ciclomotore da 50 cc, che deve in ogni caso essere omologato, resta comunque vietato per chi ha meno di 16 anni.
Tra le altre novità in vigore da oggi c'è poi l'eliminazione del divieto ai disabili con patente speciale di trainare rimorchi oltre i 750 kg.
Previste anche nuove regole per gli esaminatori della patente, che per le patenti oltre la 'B', dovranno fare un percorso formativo, e per chi consegue la patente: il campo visivo verticale minimo per chi guida passa da 25 a 30 gradi complessivi. E per la patente 'B' non c'è più il richiamo alla residenza.
martedi 18  agosto 2015
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IKEA RICHIAMA LUCE NOTTURNA PER BIMBI: PERICOLO DI SCOSSA ELETTRICA

Il colosso dei mobili Ikea sta procedendo in tutto il mondo al richiamo di una luce notturna assai nota con sensore per bambini, che purtroppo  da' la scossa elettrica. Motivo del richiamo è un incidente avvenuto in Austria. Un bambino di 19 mesi, durante il tentativo di estrarre la lampada dalla presa, ha subito una scossa elettrica. L'azienda prega i suoi clienti di restituire il prodotto in un qualsiasi negozio Ikea dove saranno subito rimborsati. La segnalazione e' dello Sportello dei Diritti, associazione che tutela i consumatori.
martedi 18  agosto 2015
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VACANZE ROVINATE? ECCO COME OTTENERE I RIMBORSI

Vacanze rovinate e rientro a casa col 'dente avvelenato'? Esiste la possibilità di essere rimborsati o addirittura risarciti. L'associazione di consumatori Aduc ha diffuso una breve nota nella quale illustra le procedure da seguire.
Per ottenere un rimborso per eventuali spese effettuate e non dovute, per mancata prestazione di servizi e per giorni di vacanza non usufruiti, la contestazione va effettuata entro 10 giorni lavorativi dalla data del rientro. Deve essere indirizzata al tour operator e all'agenzia, con raccomandata con avviso di ricevimento, allegando tutta la documentazione utile: depliant illustrativo, copia del contratto, foto o filmati del luogo, ricevute di pagamenti extra, denunce per furti o danneggiamenti, certificati medici, dichiarazioni scritte, testimonianze.
Si ha poi diritto al risarcimento per danno da vacanza rovinata, specialmente se questa è in relazione a particolari circostanze come un viaggio di nozze o se si è trattato di un unico periodo di vacanza. Per farne richiesta, conclude l'Aduc, è sufficiente seguire la stessa procedura dei rimborsi. adnkronos
martedi 18  agosto 2015
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UNA RIPRESINA C'E': 300 AZIENDE APERTE IN DUE MESI DAI GIOVANI ITALIANI

Commercio, alloggio, ristorazione, costruzioni. Aperte 300 imprese giovanili al giorno in soli due mesi, tra aprile e giugno. Se la ripresa economica si vede dalle nuove partite iva, allora questa e' davvero una ripresina niente male. Se i dati raccontano la verita' e  le cifre snocciolate dalle camere di commercio,  non sono solo comunicati stampa, allora ecco la notizia: 32 mila aziende aperte, in Italia, tra aprile e giugno, da giovani con meno di 35 anni di eta', pari ad un terzo di tutte le aperture di nuove imprese nel trimestre. Al netto delle chiusure rilevate nello stesso periodo (circa 11mila), l'esercito delle imprese giovanili nel secondo trimestre dell'anno si è dunque arricchito di oltre 20mila unità, arrivando a sfiorare il valore di 600mila aziende. In termini assoluti il contributo che i giovani hanno dato alla crescita della base imprenditoriale, tra aprile e giugno, è stato del 54% (a tanto ammonta la quota di imprese "under 35" rispetto al saldo trimestrale complessivo). Un contributo che appare ancora più significativo se si guarda alla sua intensità: il tasso di crescita trimestrale dell'imprenditoria giovanile, infatti, ha messo a segno un +3,6% a fronte dello 0,6% del complesso delle imprese. Questa la foto aggiornata sull'imprenditoria giovanile che emerge da Movimprese, l'indagine trimestrale condotta da Unioncamere-Infocamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.

Che la risposta dell'impresa alla ricerca di un lavoro sia tra le principali motivazioni di questa crescita, è confermato dalla prevalenza di micro-iniziative (nel 76% dei casi le neo-imprese giovanili nascono nella forma di impresa individuale) e dalla quota con sede al Sud: le nuove iniziative dei giovani meridionali rappresentano infatti il 40,6% del totale delle nuove imprese in quell'area del paese, con punte superiori o vicine a questa quota in Calabria, Campania e Sicilia. 

Un primato, quello dell'imprenditorialita dei giovani del Mezzogiorno, che viene confermato se si osserva l'incidenza di nuove imprese giovanili sulla popolazione di persone con meno di 35 anni residenti nelle regioni italiane (in Campania il rapporto ogni 1000 giovani residenti nascono 3,2 imprese).

In valore assoluto, spiega askanews, i settori in cui i giovani hanno scelto di puntare sono stati il commercio (oltre 6.500 le imprese in più nel trimestre), i servizi di alloggio e ristorazione (+2.800) e le costruzioni (+2.300). In termini percentuali la crescita di imprese "under 35" è stata determinante per il bilancio trimestrale dei trasporti (le imprese giovanili da sole spiegano infatti oltre il 100% del saldo del comparto che, senza di loro, avrebbe chiuso con un saldo negativo), nelle costruzioni (78% il peso delle imprese giovanili sul saldo complessivo) e delle attività manifatturiere (in cui 3 su 4 delle imprese in più rilevate nel trimestre ha meno di 35 anni).
martedi 18  agosto 2015
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lunedì 17 agosto 2015

LAVORO IN OREGON: CERCASI ASSAGGIATORI DI MARIJUANA CON 'LUNGA ESPERIENZA'

Avete esperienza come assaggiatori di droghe? Se si, rispondete all'appello che arriva dall'Oregon, Usa. In quello Stato sono a caccia di  assaggiatori di marijuana. E' necessario un altro requisito, pero': bisogna avere  lunga 'esperienza' nel settore. L'annuncio è stato pubblicato dal giornale The Oregonian a Portland in Oregon e si rivolge solo "a malati che possano giustificare l'utilizzo di erba per motivi terapeutici" e che siano disponibili al trasferimento. Tra le doti richieste la capacità di distinguere le diverse "varietà" e di descriverne le caratteristiche. Assolutamente segreto, almeno per ora, lo stipendio. Ma poi non dite che i lavori non si trovano..
lunedi 17 agosto 2015
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