domenica 9 agosto 2015

MARE E DIVIETI DI BALNEAZIONE: NON DATE AI SINDACI LA POSSIBILITA' DI GIOCARE SULLA PELLE DEGLI ALTRI

La bucaniera

Come puo' essere definita l'azione di un sindaco che tiene nel cassetto il divieto di immergersi nelle acque del mare 
causa inquinamento da liquami fognari? Azione criminale. Quell'amministratore ha sbagliato due volte. La prima: non 
rendendo nota la reale situazione del mare  ed esponendo la popolazione al pericolo di inquinamento ambientale, con 
relativi danni alla salute. La seconda: ammettendo di aver sbagliato. Si dira': per la prima volta che un politico ammette 
un errore, dobbiamo essergliene grati! No, il problema e' che non doveva sbagliare. Quell'ordinanza  doveva essere 
emessa e i cittadini avevano il diritto di essere informati. Poi, il libero arbitrio avrebbe fatto il resto. Chi voleva fare il bagno, a proprio rischio e pericolo.  Invece no. Bisogna salvare il turismo. Il business, prima di ogni cosa. Non importa se poi anche i turisti finiscono le vacanze in ospedale.  Il sindaco ha preferito tacere 'per non allarmare la popolazione', sue testuali parole rilasciate alla stampa. Esattamente come fa un genitore di fronte al figlio che si 'canna' dalla mattina alla sera. Invece di spiegargli che e' sbagliato, si fa le canne insieme a lui. Non avvertire la popolazione su un pericolo imminente e reale, che riguarda la salute pubblica,  e' una azione criminale. Per ora questa 'dimenticanza' gli ha fatto incassare due esposti della procura ma su un punto il sindaco ha ragione: che non ci sara' una prossima volta. E la speranza e' che, passata l'ubriacatura delle ferie, nessuno gli dia piu' la possibilita' di giocare con la salute altrui.  
domenica 9  agosto 2015
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