'Ho ucciso mio marito, lo amavo ma era violento'. Cosi' ammette la casalinga catanese che ha fatto fuori il marito con
un ciocco di legno. Lo stesso che lui usava regolarmente contro di lei ogni qualvolta perdeva il lume della ragione. 'Ha
fatto bene, doveva farlo prima': cosi' replicano convinte le altre donne in un raro lampo di solidarieta' femminile. Poche parole che racchiudono l'intricato
mondo dei sentimenti e dell'amore. Una donna che uccide un uomo, a fronte di tanti uomini che uccidono le donne, e' un evento
raro ma acclarato. Gli uomini uccidono, metaforicamente o tecnicamente, quando si sentono sopraffatti. Quando sentono
scivolare via il controllo su un altro essere umano. 'L'uomo uccide quando non puo' dominare' sentenziava Oskar Schindler mentre salvava i suoi ebrei. Le donne uccidono perche' sono esasperate, ma amano anche quando
uccidono. Questa donna ammette di amare ancora l'uomo a cui ha tolto la vita e si dice pentita. 'Mi usava violenza ogni
giorno' pero' lo descrive come 'un uomo premuroso, che non mi faceva mancare nulla'. Contraddizioni dell'amore. Come
quando un uomo ti dice: 'ti amo' il giorno prima e il giorno successivo ti ignora palesemente. Come se non fossi mai
esistita nella sua vita e nella sua mente. Il giorno prima ti riempie di attenzioni, ti adora come una dea, ti dice che sei la
sua vita e il giorno dopo non esisti piu'. L'amore segue sentieri tortuosi. La dimostrazione anche in questo caso di
cronaca nera. Un uomo 'premuroso' che improvvisamente diventa carogna e fa molto male al prossimo. In un rapporto
dove la violenza regna sovrana, anche i silenzi possono uccidere. Perche' in quei silenzi e' racchiusa la non
comunicazione di un malessere, temporaneo o meno. E i silenzi fanno piu' male delle parole, corrodono i rapporti e li
annullano. Li stancano. Li sfiniscono. I silenzi esacerbano gli animi e gli animi esarcebati esplodono. E' solo questione di tempo. Quando accade
tutto questo, le persone riemergono dai drammi ma non sono mai piu' quelle di prima. Allora e' necessario fermarsi in
tempo. Per questa donna, il tempo ora si e' fermato. Cio' che l'attende, le accuse, il carcere, non e' migliore dell'inferno
che viveva fino a pochi giorni fa. Anita Garibaldi, pronipote dell'Aninha dell'eroe dei due mondi, nel suo libro 'La donna del generale' scrive che 'per una donna e' necessario sapere che cosa e quando tagliare, nella propria vita'. Per la catanese era arrivato il momento di recidere il cordone di un rapporto d'amore malato e sconfitto. Dopo arrivera' la resurrezione degli animi, ma quando accade, per uno dei due innamorati e' gia' troppo tardi. In questo caso non si potra' mai tornare indietro, per tutti gli altri c'e' ancora speranza. Ma bisogna desiderarlo fortemente. Bisogna ancora volere quel 'ti amo' sussurrato nelle alcove. c.c.
domenica 30 agosto 2015
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