business.
'Il 37% dei posti vacanti registrati nel trimestre - si legge nell'indagine - e'
costituito da infermieri (10.000), seguito da pizzaioli (6.000), commessi (5.000),
camerieri (2.400), parrucchieri ed estetiste (1.900) e informatici e telematici
(1.400). Ma non si trovano anche elettricisti (1.350) e idraulici (1.100), contabili
(1.270), meccanici auto (1.250), tecnici della vendita (1.100) e baristi (1.000).
Nel corso del 2013 - spiega lo studio - le gelaterie e le pasticcerie hanno avuto
sempre piu' difficolta' a trovare nuovi dipendenti: circa 2 mila i posti vacanti.
Cosi' come per le pizzerie, la difficolta' a reperire personale esperto ha costretto
i gestori ad assumere giovani non qualificati. Nel settore agricolo, invece, si
assiste ad un duplice fenomeno: e' cresciuto (+2% nel 2013) il numero di aziende
guidate da giovani under 30 e sono emerse nuove figure legate al "made in"
(sommelier, birraio a chilometri zero, affinatore di formaggi, food blogger, idro-
geologo, climatologo) e alla green economy (energy manager, progettista di energie
rinnovabili, certificatore energetico, botanico). D'altro lato, pero', si e'
rivelato sempre piu' difficile reperire raccoglitori stagionali di frutta e ortaggi
(40% dei posti sono rimasti vacanti) o i trebbiatori (35%). Forte il gap tra domanda
e offerta nel settore dell'informatica, delle tlc e dell'e-business: mancano 230
mila specialisti. Nel 2015 la domanda di lavoratori specializzati arrivera' a 440
mila unita', mentre in tutta Europa i posti da colmare nelle aziende diventeranno
900 mila.Inoltre, il 36% delle imprese italiane ha difficolta' a reperire sul mercato
figure professionali qualificate, soprattutto in campo ingegneristico, ma anche amministrativo, finanziario e commerciale. Per quanto riguarda il settore "cura alla
persona e salute", la Fondazione studi dei Consulenti del lavoro segnala che nel
2013 sono mancati ben 60.000 infermieri e entro il 2020 occorreranno 250 mila unita'
in piu' rispetto alle attuali 390 mila. Altro settore in crescita nonostante la
congiuntura sfavorevole e' quello dell'aiuto domestico, ma la maggior parte dei
posti di lavoro (90% circa) come colf e badanti e' ricoperto da lavoratori
stranieri, in primis rumeni, ucraini e filippini.(fonte: agi)
giovedi 7 agosto 2014
http://newsboxitalia.blogspot.it
http://www.facebook.com/newsbox.it
Nessun commento:
Posta un commento