E' previsto per il mese di giugno il primo raccolto di cannabis a scopi terapeutici. Ci sta lavorando lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze che ha allestito una serra per la coltivazione della droga che non potra' essere usata per fumare ma per guarire dalle malattie. La cannabis potrà essere prescritta dal medico per varie tipologie, dalla cura della sclerosi multipla, alle terapie oncologiche, dove può essere impiegata come antidolorifico, fino al trattamento del glaucoma. Dovrà essere assunta dal paziente sotto forma di infuso oppure attraverso la vaporizzazione; non potrà però essere fumata, perchè vietato per legge. Il costo del medicinale a base di cannabis sarà a carico del paziente. Il 'progetto cannabis', che prevede la coltivazione della cannabis solo a fini terapeutici, e' frutto di un accordo siglato a settembre tra il ministero della Difesa e quello della Salute. Nella piccola serra pilota, allestita lo scorso marzo, sono state messe a dimora piante appositamente studiate dal Centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo, che ha individuato una linea vegetale ad hoc. Il primo 'raccolto' - riferiscono i responsabili dell'istituto fiorentino all'Adnkronos che ha potuto visitare la serra sperimentale- è previsto a giugno. Le infiorescenze, una volta giunte a maturazione, saranno essiccate e sottoposte a un trattamento ai raggi gamma per abbatterne l'eventuale carica microbica.A quel punto sarà terminata la fase sperimentale - e si potrà passare, dopo le necessarie autorizzazioni ministeriali e dell'Agenzia italiana per il farmaco, alla coltivazione industriale della cannabis a uso terapeutico completamente "made in Italy", e quindi alla successiva distribuzione al sistema delle farmacie. Ciò consentirà al sistema sanitario italiano di non importare più i principi attivi della cannabis dall'Olanda, come avviene tuttora.
Lo Stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze, diretto dal colonnello Antonio Medica, una volta conclusa la fase sperimentale, che coinciderà con la prossima estate, si dovrà occupare, dunque, della coltivazione, della fabbricazione della sostanza attiva di origine vegetale a base di cannabis e del suo confezionamento.
Una volta a regime, le infiorescenze essicate della cannabis saranno distribuire alle farmacie in barattoli da 5 grammi ciascuno. Saranno le stesse farmacie ad allestire le preparazioni magistrali da dispensare dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile (con l'esatta determinazione del dosaggio) ai pazienti. Si stima che un paziente cronico possa assumere in media all'anno 30 grammi di cannabis per uso terapeutico.
La coltivazione in ambiente artificiale, con tutti i controlli del caso, assicura che la cannabis prodotta abbia sempre la stessa concentrazione di principio attivo (Thc e Cbd). Al farmacista, come del resto al paziente, verrà garantito, perciò, sempre un prodotto medicinale con le stesse caratteristiche. Il principio attivo sarà quello omologo del Bedial, il prodotto olandese importato in Italia come in molti altri Paesi.
giovedi 30 aprile 2015
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