martedì 8 settembre 2015

DI CHE MALATTIE SOFFRIRAI? TE LO DICE UN ESAME DEL SANGUE

In futuro potrebbe bastare una goccia di sangue per conoscere la nostra età biologica e le malattie cui siamo predisposti, affrontandole in anticipo sui primi sintomi. Fanno ben sperare i risultati di uno studio durato 7 anni - pubblicato su 'Genome Biology' - frutto di una collaborazione tra il Kings College di Londra, il Karolinska Institutet svedese e la Duke University statunitense. I ricercatori hanno individuato un set di geni in grado di fornire un 'punteggio' alle persone con più di 65 anni: più il numero è basso, maggiore è la probabilità che ci siano delle malattie, in atto o potenziali.
Questo indicatore potrebbe essere particolarmente utile per le demenze o l'Alzheimer: i medici potrebbero infatti sapere quali persone coinvolgere nei trial clinici prima che i sintomi si manifestino. Anche se in questo momento non esistono farmaci efficaci per la cura di queste patologie, iniziare con molto anticipo un trattamento può rallentare l'avanzamento della malattia.
La ricerca si è concentrata sulla profilazione dell'Rna, un processo che permette di misurare e confrontare l'espressione genetica in migliaia di persone. Gli scienziati hanno quindi comparato tessuti di individui tra i 25 e i 65 anni e hanno identificato 150 geni che dovrebbero essere attivi per un'invecchiamento sano. In base allo stato di questi geni, viene attribuito un punteggio a ciascuna persona. Pazienti ai quali era stato diagnosticato l'Alzheimer hanno avuto numeri particolarmente bassi, suggerendo una correlazione significativa tra le due variabili.
Eric Karran dell'Alzheimer's Research Uk commenta al 'Telegraph': "Questo studio suggerisce un modo per misurare l'età biologica di una persona, rivelando perché alcune, a parità di età anagrafica, sono più sensibili all'invecchiamento. C'è molto interesse nello sviluppo di un test del sangue per malattie come l'Alzheimer - continua l'esperto - ma questi esami devono essere accuratamente validati per dimostrarne l'accuratezza prima di poter essere utilizzati nella clinica".
martedi 8  settembre  2015
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