lunedì 21 settembre 2015

L'ULTIMA USCITA DEL GOVERNO SULLE PENSIONI ANTICIPATE: SOLO A DISOCCUPATI E DONNE

Il governo preme sull'acceleratore delle pensioni in uscita flessibile e sentenzia quanto segue: pensioni anticipate per i disocuppati e le donne, cioe' quei lavoratori che stanno pagando il prezzo piu' alto della crisi. Dopo il via libera del premier, il governo e' al lavoro per arrivare ad  una norma che dal prossimo primo gennaio 2016 possa garantire maggiore flessibilita' per l'accesso alla pensione, mantenendo gli equilibri tra costi pubblici e benefici.   
'Per le lavoratrici -si legge su www.pensionioggi.it-in particolare l'ipotesi che va per la maggiore è la proroga dell'opzione donna oltre il 2015. Questo strumento consentirebbe alle lavoratrici che hanno 57 anni (58 le autonome) e 35 anni di contributi di uscire accettando un assegno completamente determinato con il sistema contributivo. E pertanto più leggero di circa un terzo rispetto al sistema misto. Sul campo delle ipotesi resta possibile l'estensione di questo regime anche ai lavoratori uomini.Ancora da comprendere la partita per i disoccupati, l'altra categoria di lavoratori per i quali dovrebbero esserci delle novità. Il meccanismo del prestito previdenziale, previsto dall'ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini per affrontare i problemi di questi lavoratori, risulta eccessivamente complesso da mettere in pratica dichiarano fonti vicine a Palazzo Chigi; anche se resta comunque un'ipotesi sul campo.
Difficili ora interventi più incisivi. L'ipotesi Damiano-Baretta, di un taglio del 2% per ogni anno di anticipo con un limite dell'8%, del requisito contributivo di 41 anni per i lavoratori precoci, e quella sulla "quota 100" tra età e contributi costerebbero rispettivamente 8,5 e 10,6 miliardi. Troppi secondo l'esecutivo. Ma certo in futuro il tema potrebbe tornare a proporsi. Le modifiche proposte dal Governo dovrebbero arrivare comunque per il varo della Legge di Stabilità, il 15 ottobre. I tempi sono stretti e, vista la delicatezza del tema, le norme potrebbero arrivare anche nel corso dell'iter. Magari con un emendamento governativo o in un disegno di legge collegato. L'obiettivo è far andare in porto le novità dal 1° gennaio 2016 in modo da alleggerire l'ulteriore stretta prevista dalla Legge Fornero soprattutto per le lavoratrici'.
Ovviamente, dal qui al 15 ottobre tutto puo' ancora cambiare. Sul tema 'pensioni flessibili' il governo non ha ancora le idee chiare. Questa uscita di cui sopra e ' solo l'ultima in ordine di tempo. L'unica certezza, al momento, e' che la scellerate  legge Fornero deve cambiare perche' penalizza troppo i lavoratori. Quelli si, che piangono lacrime amare.   
lunedi 21  settembre 2015
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