sabato 26 settembre 2015

IN ITALIA CRESCE L'ALLARME PER LA FEBBRE DEL NILO

In Italia cresce l'allarme per la febbre del Nilo. Gli aggiornamenti dello “Sportello dei Diritti” circa i contagi della temibile febbre del Nilo Occidentale segnano, purtroppo 11 nuovi casi in Italia, di cui 9 nuovi casi segnalati nelle quattro province già colpite (Bologna 2, Milano 3, Modena 2, Parma 2) e 2 nelle Province appena colpite di Rimini e Rovigo. Quindi sino al 24 settembre e dall’inizio del 2013, 57 casi di virus nell'uomo sono stati segnalati in Italia. A partire dal 3 settembre 2015, 78 casi di febbre del Nilo occidentale in esseri umani sono stati segnalati in Stati membri dell'UE e 92 casi nei paesi limitrofi, fin dall'inizio della stagione della trasmissione 2015. L'Ungheria ha segnalato quattro nuovi casi dalle zone recentemente colpite della Contea di Bacs-Kiskun. Inoltre il Portogallo ha segnalato il primo caso nel comune di Algarve. Anche la Romania ha segnalato quattro nuovi casi nella zona recentemente colpita di Bucurest. Nei paesi 
vicini, Israele ha segnalato dieci nuovi casi dal già colpito distretto (distretto centrale 4; Haifa 3; Tel Aviv 3). Un caso è 
stato segnalato in Palestina. La Russia ha riferito di avere riscontrato 4 nuovi casi nella regione di Saratovskaya. In 
Serbia sei nuovi casi segnalati dalle zone di Grad Beograd (5) e Sud Banat (1). Altre notizie: è stata segnalata in Francia 
un nuovo caso di febbre di West Nile  nel distretto di Herault. Tutte le informazioni sono fornite al fine di informare le 
autorità competenti responsabili per la sicurezza della salute nelle zone con in corso di trasmissione del virus del Nilo 
occidentale agli esseri umani al fine di sostenere l'attuazione delle normative vigenti. In particolare, secondo la 
legislazione sulla sicurezza sangue dell'Unione Europea, gli Stati membri devono avviare tutte le misure di controllo per 
garantire la sicurezza del sangue nel caso di contagi del virus in  questione. Una sfida importante per l'attuazione del 
suddetto regolamento è la raccolta tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite. I sintomi iniziali dell'infezione da virus del Nilo occidentale sono rappresentati dalla comparsa di febbre moderata che in genere perdura da tre a sei giorni. Ad essa si associa spesso un senso di malessere generalizzato, anoressia, nausea, cefalea (mal di testa). Si tratta, come si vede, di una tipica sintomatologia simil influenzale. Ad essa può fare seguito la comparsa di dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari),artralgie, tosse, eruzioni cutanee, linfadenopatia e dispnea (difficoltà a respirare). Alcuni pazienti possono sviluppare disturbi che interessano in modo particolare l'apparato gastrointestinale. In questo caso il quadro clinico è dominato da nausea, vomito e diarrea. In meno del 15% dei casi, di solito nei soggetti anziani e in quelli più deboli, possono verificarsi alcune gravi complicazioni neurologiche quali meningite asettica, encefalite oppure meningoencefalite. I sintomi più comunemente riportati da pazienti ospedalizzati con disturbi neurologici sono: febbre elevata, marcata cefalea, estrema debolezza, paralisi flaccida, modificazione dello stato mentale con alterato stato di coscienza, confusione mentale, disorientamento, tremori, convulsioni, stupore e coma. 
Pescara, sabato 26 settembre 2015
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