Le donne che consumano sostanze potenzialmente cancerogene durante la gravidanza aumentano il rischio di cancro nei loro bambini. Questa correlazione è stata stabilita per la leucemia soprattutto tra i bambini piccoli. Una conclusione che deriva dalla ricerca europea condotta da un professore dell'ambiente dell'Università di Maastricht. Il cancro nei bambini è raro, ma rimane una delle più frequenti cause di morte tra i bambini. Si stima 175.000 circa il numero di nuovi casi di tumore diagnosticati ogni anno ai bambini fra 0 e 14 anni. Questa cifra aumenta leggermente ogni anno. Ma un nuovo studio, pubblicato sulla rivista medica British Medical Journal, dimostra il legame tra le e sostanze immunitarie che l'organismo della donna incinta ha creato e il successivo emergere di un cancro nel suo bambino. Purtroppo la placenta non è una barriera invalicabile per tutte le sostanze nocive. Ricercatori dell'Università di Maastricht hanno lavorato in collaborazione con 25 Università di diversi paesi europei per analizzare campioni di midollo di 1151 neonati per rilevare tracce di sostanze nocive che sviluppano il cancro vale a dire la diossina, PCB, acrilammide, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e nitrosammine. Hanno controllato anche se queste tossine sono state in grado di attraversare la placenta. La conclusione è che queste sostanze riescono a superare la barriera placentaria e penetrare nel sangue del bambino e quindi il feto, attraverso l'organismo della madre, è esposto ad agenti cancerogeni. Infatti, queste sostanze sono state trovate nel sangue del cordone durante le analisi. Questa esposizione è la cause di cancro nei bambini? Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno quindi misurato in cambiamenti molecolari indicativi del sangue del cordone nella formazione di un tumore. Gli scienziati hanno infatti trovato, soprattutto tra i ragazzi, una maggiore sensibilità agli agenti cancerogeni che principalmente causa la leucemia. Secondo gli esperti, questo spiega perché i ragazzi sono soggetti più spesso rispetto alle ragazze. Secondo Jos Kleinjans, che ha condotto lo studio da Maastricht: "questi risultati dimostrano che esiste un chiaro collegamento tra le sostanze cancerogene presenti in alcuni prodotti alimentari e il rischio di cancro nei bambini. Tuttavia la nostra ricerca si è concentrata solo su alcune sostanze. Sono pertanto necessarie ulteriori ricerche. Naturalmente, è impossibile per la donna incinta evitare tutte le sostanze cancerogene presenti nella dieta. Tuttavia, possono evitare il più pericoloso e conosciuto, facile da individuare. Ad esempio, le parti troppo cotte o persino bruciate dei piatti nel forno o il barbecue. Dovrebbe anche limitare i cibi fritti,patatine fritte, crocchette, fast food, snack.
domenica 13 settembre 2015
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