Un tipo di elettroencefalogramma puo' predire, con cinque anni di anticipo, se un soggetto e' predisposto a sviluppare l'Alzheimer. Un test che permette di capire se il soggetto e' a rischio e consente di comprenderne i sintomi per poter intervenire precocemente sulla malattia. Lo ha rivelato Paolo Maria Rossini, docente di neurologia dell'università Cattolica di Roma. Nel 2030, ha spiegato, ci saranno nel mondo 115 milioni di persone con demenza, che costituiranno un peso insostenibile per i sistemi sanitari. Per questa ragione e' importante effettuare degli screening di prevenzione.
31 ottobre 2013
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