Anche le donne hanno il diritto a fare uso del viagra per rilanciare la libido. Lo pensano le case farmaceutiche che premono sulla Food and Drug Administration affinché approvi la pillola rosa, equivalente a quella azzurra, tutta al maschile. I poteri forti faramceutici accusano l'agenzia americana preposta alla sicurezza dei farmaci di commettere discriminazione sessuale, avendo dato il via libera alla commercializzazione del Viagra e di altri 25 prodotti dedicati a migliorare la prestazione degli uomini sotto le lenzuola, ma non alla versione rosa.
'Le donne hanno aspettato abbastanza"- si legge in una petizione online chiamata 'Even the score' che ha raccolto oltre 40.000 firme e che è appoggiata dal National Council of Women's Organizations, dal Black Women's Health Imperative, dal Jewish Women International e da alcuni gruppi medici tra cui Association of Reproductive Health Professionals. Ma davvero le donne hanno bisogno della pillolina per affrontare performance di fuoco? Il problema e' che il viagra e' stato considerato sempre una pozione miracolosa per farlo drizzare, ma difficilmente si pensa che si tratti semplicemente di un medicinale a tutti gli effetti destinato a chi soffre di disfunzione erettile. Lo stesso ragionamento, dunque, varrebbe per le donne.
La Fda - che rigetta al mittente le accuse di discriminazione sessuale - per due volte ha negato il via libera al farmaco in questione, il flibanserin, alla luce della sua modesta efficacia a confronto con gli effetti collaterali come nausea, sonnolenza e stordimento. Giovedì i consulenti della Fda torneranno a prendere in considerazione il caso. Sprout ha sottoposto nuovi dati, incluso uno studio che dimostra (guarda caso) come il farmaco non comprometta la capacità di guidare. Nell'acceso dibattito si sono inserite anche altre organizzazioni, come National Women's Health Network e Our Bodies Ourselves, che invece criticano 'Even the Score' per puntare il dito contro il processo di approvazione del farmaco con la scusa che sta difendendo i diritti delle donne.
A rincarare la dose ci pensa Leonore Tiefer, psicologa alla New York University School of Medicine, secondo cui Sprout e i suoi alleati stanno cercando di rendere il basso desiderio sessuale un problema medico curabile con farmaci, quando 'molti di questi problemi sono psicologici o relazionali'.
martedi 2 giugno 2015
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