domenica 21 giugno 2015

I LAVORATORI CON MANSIONI USURANTI POSSONO ANDARE IN PENSIONE CON 5 ANNI DI ANTICIPO

I lavoratori con mansioni usuranti possono andare in pensione sino a cinque anni prima dell'eta' ordinaria per la prestazione di vecchiaia. 'Si tratta -spiega pensionioggi.it-di un beneficio riconosciuto dal decreto legislativo 67/2011 che non è stato messo in discussione dalla Riforma Fornero e, che può essere attivato da coloro che hanno svolto per almeno 7 anni attività definite "usuranti" negli ultimi 10 anni di attività.
I beneficiari tradizionalmente si dividono in due categorie. Da un lato ci sono gli addetti a lavori faticosi e pesanti di cui all'articolo 2 del decreto del ministero del lavoro del 19 Maggio 1999 (lavori in galleria, cava o miniera ecc.); i lavoratori addetti alla cosiddetta «linea catena» (alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro di cui all'elenco n. 1 contenuto nell'allegato 1 allo stesso dlgs 67/2011) e i conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. Il beneficio per questi lavoratori consiste nella possibilità di accedere alla pensione con 61 anni e 3 mesi di età unitamente al quorum 97,3 con almeno 35 anni di contributi.Dall'altro ci sono i lavoratori notturni. Per loro i requisiti sono diversi a seconda del numero di notti lavorate: se hanno almeno 78 notti lavorati devono raggiungere quota 97,3 (con età minima di 61 anni + 3 mesi); se hanno lavorato da 72 a 77 notti l'anno devono raggiungere la quota 98,3 (con età minima di 62 anni + 3 mesi); se hanno lavorato da 64 a 71 notti devono perfezionare quota 99,3 (con età minima di 63 anni + 3 mesi). Gli autonomi hanno requisiti piu' elevati di un anno.L'accesso alla pensione non è tuttavia automatico. I lavoratori che intendono fruire di tali benefici pensionistici devono presentare, entro il 1° marzo dell'anno in cui sono maturati i requisiti suddetti, una apposita domanda all'Inps volta all'accertamento che il mestiere che hanno svolto durante la propria vita lavorativa rientri in una delle tipologie indicate. Entro il 30 ottobre di ogni anno l'Inps è tenuta a dare una risposta alla domanda di accertamento presentata dal lavoratore; se la risposta è positiva l'Inps comunicherà anche la prima decorrenza utile del trattamento con l'invito a presentare la domanda di pensione il mese antecedente alla data indicata.
Qualora gli interessati non rispettino la data del 1° marzo, in caso di accertamento positivo dei requisiti, ci sarà un un differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a: a) un mese, per un ritardo della presentazione compreso in un mese; b) due mesi, per un ritardo della presentazione superiore ad un mese ed inferiore a tre mesi; c) tre mesi per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi'.
domenica 21 giugno 2015
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