venerdì 20 dicembre 2013

L'INSTABILE LEGGE SULLA STABILITA' E' STATA APPROVATA

La Camera dei Deputati ha approvato la legge di stabilita'. Ora la palla passa all''Aula di Montecitorio che  votera' gli altri due documenti di Bilancio,  il decreto legge di Bilancio e la nota di variazione. I testi passeranno al Senato per il si' definitivo.Ma il cantiere delle norme non si e' ancora chiuso: e' in arrivo un nuovo decreto per rivedere le detrazioni a favore delle famiglie sulle imposte che riguardano la casa e rispondere alle richieste dei Comuni in rivolta che denunciano un buco nei bilanci 2014 di circa 1,5 miliardi.Nel testo del ddl modificato dalla Commissione Bilancio della Camera e' saltata la possibilita' di fissare un tetto all'1 per mille dell'aliquota Tasi sull'abitazione principale che resta quindi al 2,5 per mille, come sulle seconde case.Tra le misure piu' significative introdotte alla Camera il fondo taglia cuneo alimentato con i risparmi della spending review e della lotta all'evasione fiscale, le nuove risorse per gli esodati (950 milioni nel 2014-2020), lo slittamento del pagamento della mini Imu dal 16 al 24 gennaio, l'esenzione dell'imposta municipale unica sui fabbricati rurali. E ancora, la sanatoria sui contenziosi sui canoni del demanio marittimo, la possibilita' di costruire nuovi stadi ma senza realizzare complessi edilizi e la rottamazione delle cartelle esattoriali (non si dovranno pagare gli interessi ma l'importo dovuto andra' versato in un'unica soluzione entro il 28 febbraio). 
Alcuni interventi sono rimasti fuori dal provvedimento, a partire dall'ipotesi di detraibilita' della minu Imu dalla Tasi. Non c'e' traccia delle misure per agevolare il rientro dei capitali dall'estero che, in un primo momento, avrebbero dovuto garantire entrate da destinare automaticamente alla riduzione del cuneo fiscale e che forse arrivera' a breve. Stoppato anche il tentativo di modificare la Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, allargando la platea a tutti i titoli (esclusi quelli non speculativi come i titoli di Stato) e abbassando l'aliquota allo 0,01%. (fonte: agi)
20 dicembre 2013
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