martedì 10 giugno 2014

7 PERSONE SU 10 VANNO AL PRONTO SOCCORSO PER DOLORE ACUTO

Il 70% degli accessi in pronto soccorso sono correlati a problematiche di dolore acuto. Nasce da qui l'esigenza di stilare le prime Raccomandazioni italiane sulla gestione del dolore in emergenza prodotte dalla Societa' italiana di anestesia analgesia, rianimazione e terapia intensiva (SIAARTI) insieme alla Societa' italiana di medicina di emergenza-urgenza (SIMEU), e ad altre cinque Societa' scientifiche: Italian Resuscitation Council (IRC), Societa' italiana di anestesia rianimazione emergenza e dolore (SIARED), Societa' italiana sistema 118 (SIS 118), Associazione italiana per lo studio del dolore (AISD), Societa' italiana di chirurgia d'urgenza e del trauma (SICUT). Le linee guida, o raccomandazioni, hanno lo scopo di dare una traccia per uniformare i percorsi terapeutici in tutte le strutture di emergenza sanitaria in italia. ''Con le nuove linee guida - riferisce Gennaro Savoia, SIAARTI, direttore UOSC Terapia intensiva grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli, si completano i percorsi ospedale-territorio senza dolore auspicati dalla legge 38 del 2010 sul dolore e sulle cure palliative. Tutti gli operatori - aggiunge - devono saper distinguere tra dolore nocicettivo, neuropatico e misto e devono saper individuare i segni di allarme (bandierine rosse) di sindromi gravi da un punto di vista diagnostico, anche se il loro numero e' veramente marginale (meno di 1 su 10000 )''. Ma come viene trattato il paziente che arriva al pronto soccorso accusando forte dolore? ''Con farmaci da banco, come il paracetamolo, nel dolore lieve e moderato e con farmaci oppioidi nel dolore severo - risponde l'anestesista napoletano - ma non mancano le tecniche non farmacologiche come il ghiaccio, tutori, protossido d' azoto, tecniche psicologiche cognitivo comportamentali e/o tecniche locoregionali di infiltrazione con anestetici locali o blocchi locoregionali ecoguidati'' racconta ancora l'esperto della SIAARTI. L'utilizzo dei nuovi protocolli contribuira' anche a ridurre le attuali disparita' tra sesso e razza. ''A livello internazionale e in Italia - ricordano gli studiosi - c'e' una ridotta somministrazione di analgesici nelle donne e nei pazienti non italiani''. ''Le Raccomandazioni inter-societarie - sottolinea Fabio De Iaco, coordinatore faculty in Sedazione e analgesia in urgenza di SIMEU, Responsabile del Pronto Soccorso di Imperia - rappresentano uno strumento di grande importanza per il trattamento del dolore nel Pronto Soccorso perche' sottolineano come l'intero percorso del paziente in Pronto Soccorso debba essere focalizzato anche sul dolore: dalla valutazione in triage, alla somministrazione dell'analgesico piu' indicato, al monitoraggio successivo. Adeguarsi a questo approccio significa automaticamente migliorare la gestione del dolore. Da un lato le raccomandazioni forniscono indicazioni scientificamente inoppugnabili, basate sulle evidenze, e dall'altro pongono l'accento sulla competenza degli operatori nella gestione di farmaci anche particolarmente potenti: la comunita' scientifica riconosce che, con un'adeguata preparazione, tutti i medici specialisti dell'emergenza debbono poter utilizzare liberamente e consapevolmente i farmaci piu' efficaci, indipendentemente dalla specialita' d'appartenenza. Infine nelle Raccomandazioni intersocietarie sono contenuti elementi di grande modernita': dal riconoscimento della possibilita' di somministrazione gia' al triage, da parte dell'infermiere competente, di alcuni analgesici come il paracetamolo, alla presa d'atto dell'efficacia di alcune vie alternative di somministrazione come l'endonasale, di grande utilita' nella popolazione pediatrica''. (asca)
martedi 10 giugno 2014
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