venerdì 20 giugno 2014

I MONDIALI DI CALCIO? UNA 'POSITIVA ONDATA DI STRESS'

L'adrenalina sale alla vigilia del partitone Italia-Costarica. L'Italia si fermera', ma intanto gli esperti si dilettano a fare la diagnosi dell'impatto delle partite di calcio sui soggetti interessati. Secondo gli esperti, le competizioni sportive a cosi' alto livello che si ripetono ogni quattro anni, sono 'una positiva ondata di stress'. Cosi' la pensa Piero Barbanti, Responsabile del Centro per la diagnosi e la cura delle cefalee e del dolore dell'Irccs San Raffaele Pisana che, a poche ore dall'impegno della nazionale Azzurra con il Costa Rica, fa l'analisi grammaticale dell'impatto dei mondiali sul nostro cervello. 'Il primo aspetto e' l'attesa dell'evento'' spiega il neurologo, ''che vuol dire motivazione ed energia. Il sistema vegetativo, il nostro ministro degli interni, indirizza progressivamente la vita viscerale dal tran tran quotidiano verso l'inquietudine, tramite una attivazione simpatica adrenergica. Il risultato e' una sensazione di maggiore di vitalita'''. ''Poi c'e' la partita, e dunque il senso del rischio. E' questo l'elemento eccitante per il tifoso, non il conseguimento del risultato finale. E' dimostrato che il ''piacere per la ricompensa'' (reward) e' elevatissimo nelle condizioni di massimo rischio (cioe' il soggetto non sa se vincera' o perdera') e minimo nelle condizioni estreme (quando sa di aver perso o di avere vinto)''. E' un meccanismo che coinvolge la dopamina e una serie di circuiti che vanno dalla corteccia cerebrale (area che solitamente fa da freno agli impulsi) a nuclei profondi come lo striato ventrale e l'accumbens. ''Ma e' indiscutibile che i mondiali costituiscono un'occasione irripetibile di socialita' e felicita' collettiva in un mondo in cui accostiamo ma non amalgamiamo con l'altro le nostre esperienze emotive''. Il torneo piu' prestigioso del mondo e' il pretesto che tutti aspettano per fermarsi, per stare in compagnia, per ritrovarsi, per abbuffarsi di manicaretti tra un calcio di rinvio ed un assist. Mentre si ''soffre'', si gioisce, si esulta. Si ride, si scherza, si urla. E un po' ci si stressa pure. Ma come sottolinea Barbanti ad Asca:'E' una positiva ondata di stress'.
venerdi 20 giugno 2014
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