giovedì 5 giugno 2014

A SCUOLA PER IMPARARE A COLTIVARE GLI ORTI

Altro che storia, geografia e grammatica. Il futuro delle generazioni saranno gli orti. La coltivazione della terra. Per questa ragione l'orto sta diventando anche una materia didattica, oltre che passione anticrisi per molti. A scuola per coltivare i campi e avvicinare i bimbi ad una sana educazione alimentare. Educarli alla stagionalita' e al rispetto della natura. 'E’ diventato un volano per la didattica”, spiega Antonia Rutilo, funzionaria educativa della ‘Torre di Babele’ e de ‘I monelli’, due scuole dell’Infanzia di Roma che dal 2005 partecipano al progetto Orto in Condotta di Slow Food. Entrambe le scuole hanno un orto in cui i bambini lavorano, armati di palette, guanti, secchielli, innaffiatoi e rastrelli, a gruppi di 5 o 6 per volta: piantano, annaffiano, tolgono le erbacce. Un lavoro quotidiano impegnativo ma anche molto divertente e utile perché assimilano nuovi concetti in modo induttivo, partendo dall’esperienza sul campo. “Sono i bambini che ci motivano - ammette Rutilo - infatti ultimamente abbiamo aggiunto nuove piante, come gli alberi da frutta antichi dell’area laziale (dal melo all’albicocco)”.

“Tutto è partito da una mia passione personale, ma è stato fondamentale il coinvolgimento di genitori e insegnanti in tal senso. Perché non si ferma all’orto e alla sua cura in senso stretto - sottolinea Rutilo - buona parte della nostra didattica è legata a questa esperienza attraverso la quale la tematica cibo-alimentazione viene toccata e approfondita da tutti i punti di vista: lo spreco, la stagionalità, i problemi alimentari che si possono manifestare sin da piccoli”. “E devo dire che questa scelta ci ha regalato grandi soddisfazioni. Perché i nostri bambini si sono dimostrati alle elementari tra i più curiosi ed entusiasti. Assaggiano comunque le ‘odiate verdure’. E capita che al mercato diano indicazioni ai genitori su cosa comprare e cosa no in base alle stagioni”.
giovedi 5 giugno 2014
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