venerdì 13 giugno 2014

VIPERE, FULMINI, TEMPORALI: ECCO COME DIFENDERSI DAI PERICOLI DELLA MONTAGNA

Rilassante la montagna, ma piena di pericoli. Vipere, fulmini, temporali, perdita dell'orientamento. E allora come difendersi? Ci ha pensato la Forestale a stilare un vademecum di consigli utili per sopravvivere in montagna in caso di vacanza o semplice escursione.

Ai piedi né scarpe da ginnastica né sandali, anche se è estate, ma scarponi alti e calzettoni spessi fino al ginocchio che riparano dai morsi delle vipere e in mano racchette o bastoni se la vegetazione è alta, per fare rumore. Messi al riparo piedi e gambe fino al ginocchio, si può anche partire in calzoncini e t-shirt, ma nello zaino mettere sempre giacca a vento e maglione per proteggerci dagli improvvisi
cambi di temperatura e dal vento che in quota c’è sempre. Sulla testa cappello e poi occhiali da sole.

Nello zaino non possono mancare acqua e viveri (preferibilmente dolci); per non perderci (e per essere in grado di fornire la posizione esatta in caso di incidente) altimetro, barometro, bussola e mappa; un kit base di autosoccorso (lozione per punture di insetti, acqua ossigenata e garze); il cellulare sempre acceso e carico per chiamare il 118 se necessario.

L’escursione va sempre preparata con cura, ed ecco come. Si programma il giorno prima consultando i bollettini del tempo, Se sono previsti temporali, meglio evitare escursioni.

Anche se le previsioni sono buone, ricordare che in montagna sono tipici i temporali improvvisi, quindi vale sempre la regola fondamentale: osservare. Se si alza il vento, se sono in arrivo nubi o foschia, meglio tornare indietro o avvicinarsi a un rifugio. Nella pianificazione dell’escursione, quindi, bisogna sempre prevedere rifugi e ricoveri lungo l’itinerario. Osservare il barometro: se la pressione diminuisce rapidamente significa che il tempo sta peggiorando. E osservare anche il terreno le cui condizioni possono cambiare tra pendenze e caduta massi. Comunque, non allontanarsi mai dal sentiero.

Seguire sempre la cosiddetta “regola del 3x3”: controllare tre aspetti (condizioni di salute e dell’attrezzatura proprie e del gruppo, condizioni del meteo e del terreno che percorriamo) in tre momenti diversi (il giorno prima dell’escursione; il giorno dopo, prima di partire; durante l’itinerario).Infine, in caso di temporale, in montagna il rischio fulmini è sempre più elevato e non è da sottovalutare perché l’uomo è un buon conduttore di elettricità e 2-3 folgorazioni l’anno non mancano mai, ricordano gli esperti. Se non è possibile raggiungere un rifugio, cercare riparo in un bosco, evitando però gli alberi isolati e quelli alti e dominanti che svettano sugli altri.

Non tenere entrambi i piedi a terra, ma saltellare per non attirare i fulmini. Stare lontani dai torrenti, sia perché attirano i fulmini sia perché in caso di temporale si possono gonfiare e diventare impetuosi. Evitare di indossare tutto ciò che è metallico, dai braccialetti alle collane ai reggiseni con il gancetto metallico.

Se invece ci si trova in un rifugio, evitare di stare affacciati o sull’uscio della porta e non accendere fuochi. Le auto e i mezzi su gomma (anche le roulotte) sono sicuri, ma non accendere la radio e stare lontani dalle portiere. Un segnale del fulmine in arrivo sono i capelli che si ‘drizzano’, ma le persone colpite non sono cariche elettricamente quindi non c’è pericolo a soccorrerle. No ad ombrelli,
ombrelloni, aquiloni e canne da pesca.(fonte: adnkronos)
venerdi 13 giugno 2014
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