mercoledì 18 giugno 2014

GIOCATORI SI NASCE, NON SI DIVENTA: LO DICONO I GENI

Il nuovo alibi dei giocatori d'azzardo sono i geni. Invisibili folletti che 
determinano i comportamenti umani. Uno studio, pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) e condotto da un gruppo di ricerca guidato dall'Università della California di Berkeley, sostiene che giocatori si nasce. Non si diventa. E' scritto nel dna di ciascun scommettitore. Ecco la 
differenza tra chi ama il gioco fino all'azzardo e chi lo aborra e cerca di starne lontano per paura di non averne controllo. Il 'talento' per le scommesse, e più in generale per il gioco competitivo, sarebbe nella dopamina, una molecola rilasciata da alcuni neuroni e usata per comunicare con le altre cellule. Già precedenti studi avevano evidenziato come l'attività in giochi d'azzardo impegna in particolare due regioni del cervello i cui neuroni utilizzano nelle comunicazioni proprio questa molecola. Si tratta della corteccia prefrontale media, considerata come una delle aree coinvolte nella pianificazione, e il cosiddetto striato, che stimola la ricerca di ricompensa. Partendo da questa 'coincidenza' i ricercatori hanno voluto capire se la dopamina fosse quindi legata in modo diretto nei comportamenti nel gioco d'azzardo. Lo studio dimostra quindi per la prima volta come le capacità nel gioco siano quindi direttamente collegate ai geni, e non solo all'apprendimento maturato dall'esperienza. La scoperta offre inoltre importanti spunti per comprendere meglio le malattie del cervello dovute a disfunzioni della dopamina come la schizofrenia.
mercoledi 18  giugno 2014
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