martedì 22 luglio 2014

UN INFERNO LA VITA DELLE DONNE: TORMENTATE, VIOLENTATE E UCCISE DAGLI UOMINI A CUI DANNO LA VITA

La vita delle donne e' un inferno dalla nascita. Quando riescono a nascere. Perche' in India, per esempio, nelle ultime tre generazioni, 50 milioni di persone sono state sterminate solo perche' colpevoli di essere femmine. E quando riescono a crescere, non fanno in tempo a giocare con le bambole perche' vengono infilate nel letto di uomini che le sposano appena arrivano le mestruazioni. Secondo l'Unicef, 
sono oltre 700 milioni le spose bambine nel mondo. E appena diventano donne, ma non sono neppure bambine, vengono mutilate nei genitali, una pratica barbara a cui neppure le mamme delle piccole si sottraggono. La mutilazione dei genitali come una tradizione che si tramanda da madre in figlia. Più di 130 milioni di bambine e donne hanno subito le mutilazioni genitali nei 29 paesi dell'Africa e del Medio Oriente dove questa pratica dannosa e umiliante è più diffusa. Laddove le donne non hanno diritto al piacere sessuale che solo un clitoride puo' dare. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha classificato le mutilazioni in 4 tipi differenti, a seconda della gravità degli effetti:
Circoncisione (o infibulazione al-sunna): è l'asportazione della punta della clitoride, con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche;
Escissione al-wasat: asportazione della clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra;
Infibulazione (o circoncisione faraonica o sudanese): asportazione della clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.
Il quarto gruppo comprende una serie di interventi di varia natura sui genitali femminili.
Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione: per esempio nel sud della Nigeria si praticano sulle neonate, in Somalia sulle bambine, in Uganda sulle adolescenti. 
Oltre a cio' si aggiunge che se una donna si concede l'adulterio viene addirittura lapidata.La lapidazione (in lingua araba Rajm), è ancora  presente nella giurisdizione di alcuni stati totalmente o parzialmente islamici, come Nigeria, Arabia Saudita, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Afghanistan e Yemen. Nel 2004 alcune esecuzioni previste in Nigeria sono state fermate grazie alla pressione internazionale. In Iran è stata abolita nel 2012. Nella lapidazione il condannato è avvolto in un sudario bianco ed è seppellito fino alla vita, se si tratta di un uomo, e fino al petto, se si tratta di una donna. Oppure sfigurata con l'acido in volto o in altre parti del corpo, come accade in Cambogia, India, Bangladesh, Afghanistan, Pakistan. 
Eppure le donne danno la vita e sono le uniche in grado di farlo. Gia' dalla nascita, quando sono fortunate, devono fare i conti con i dolori mestruali e le gravidanze. Vivono e muoiono per amore. Uccise, stuprate, violentate, picchiate, sfruttate. Da quegli stessi uomini a cui altre donne hanno dato la vita. Un inferno, la vita delle donne. E anche una beffa.   
martedi 22 luglio 2014
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