La liberta' di pensiero non si tocca. I giornalisti non possono essere messi a tacere con il carcere. E' una violazione della liberta' d'espressione. A patto che negli articoli non compaiano espressioni di incitamento alla violenza o diffusione di discorsi razzisti. E' quanto sentenziano i giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Ai quali si era rivolto il direttore di Libero Maurizio Belpietro dopo la condanna per diffamazione da parte dei giudici di Milano. L'Italia condanna e Strasburgo cancella la pena. In Italia i giornalisti devono fare attenzione alle virgole, col timore di finire dietro le sbarre. L'Europa assolve salomonicamente ma sentenzia che la prigione e' incompatibile con la liberta' di espressione dei giornalisti, garantita dall'articolo 10 della convenzione europea dei diritti umani. Anche questa e' fatta, ma bisognava scomodare i giudici europei per sentenziare l'ovvio? Che razza di Paese e' questo?
25 settembre 2013
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