Enrico Letta è salito al Quirinale e ha rassegnato le dimissioni nelle mani del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. La strage di San Valentino si e' consumata alla svelta. Matteo Renzi scalda i motori per diventare il nuovo premier a meno di quaranta anni di eta'. Ne ha fatta di strada il giovane sindaco con la faccia da ragazzino. Sono finiti i tempi in cui per avere un premier si andava ad elezioni. Quelle robe lunghissime che sfinivano anche un elefante. Oggigiorno, nell'era dei tweet, i governi si fanno in 24 ore. Basta un presidente al Quirinale, uno tosto, e il governo e' bello sfornato. Tutto veloce, al passo con i tempi. Rapido come un tweet. Pochi caratteri e la squadra di governo e' gia' formata ancora prima dell'ufficializzazione. 'Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato'
twitta Letta. Anche l'Italia lo ringrazia per il carico di tasse che ha lasciato. Lo ringrazia per essersene andato. Fare presto e' l'imperativo del Quirinale. Sembra ieri che Napolitano consegnava soddisfatto Letta al Paese. Sembrava il salvatore della patria, colui che doveva restare anni al comando. Le aspettative degli italiani erano altissime. E' durato solo pochi mesi. L'esperienza insegna, dopo i danni incalcolabili prodotti dalla premiata ditta Fornero-Monti. E invece ancora tante tasse e tanti suicidi ancora dovevano passare sotto i ponti. Un sindaco giovane diventa un premier giovane. L'Italia ha bisogno di aria e facce nuove. E qui comincia il dramma, perche' alcune facce sapranno di antico. Matteo Renzi e' rampante. E' il nuovo Messia. Colui che dovra' traghettare l'Italia verso la risalita. I sostenitori di Renzi sostengono che questo ragazzotto e' l'uomo del fare della politica. Per salvare l'Italia, Renzi dovra' sorprendere gli italiani. Li dovra' choccare con provvedimenti a favore degli italiani. Dovra' rinnovare la casta dei burocrati con poteri inamovibili. Ce la fara' Renzi laddove hanno fallito tutti? La sfida e' all'inizio. Da domani si cambia. Solo il tempo dira' se in meglio o in peggio.
14 febbraio 2014
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