Non esiste una tassa sugli smartphone o tablet. Parola di governo. Quindi ve la raccomandiamo. In ogni caso il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo puntualizza che 'non è prevista nessuna tassa su smartphone e tablet e le ipotetiche tariffe pubblicate in merito agli aumenti di costo sono infondate'. La norma a cui si fa riferimento è quella relativa all'equo compenso per i produttori di contenuti, regolata attraverso decreto ministeriale, in attuazione di una norma vincolante europea che impone rinnovi triennali.
Il precedente decreto del 2009 è già scaduto e il ministero 'sta lavorando a una soluzione condivisa, nel rispetto e nella difesa del valore del diritto d'autore, ascoltando tutte le categorie interessate per raggiungere una decisione equilibrata nell'interesse degli autori, dei produttori di smartphone e tablet e, soprattutto, dei cittadini fruitori degli stessi'.
Secondo alcune stime, la cifra da pagare sull'acquisto di uno smartphone potrebbe passare dagli attuali 90 centesimi ad oltre 5 euro, così come quella sui tablet mentre per il pc si arriverebbe a 6 euro. L'adeguamento potrebbe tuttavia essere assorbito dai produttori dei device, anche se è ipotizzabile un rincaro sui prezzi dei prodotti.
Oggi l'Adoc, associazione di consumatori, ha detto che sarebbe ''in arrivo una nuova tassa sui prodotti tecnologici, il cosiddetto 'equo compenso', che peserà principalmente sulle tasche dei consumatori, in particolare la fascia dei giovani under 25, penalizzando enormemente lo sviluppo della cultura e della tecnologia''. L'associazione si è detta ''assolutamente'' contraria all'imposta sui dispositivi con memoria digitale, il cui importo potrebbe essere aumentato addirittura ''fino al 500%, dai 5 euro per gli smartphone ai 40 euro per i decoder''. Ma il ministero smentisce: nessuna tassa. Il futuro prossimo raccontera' la verita'.
4 febbraio 2014
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